giuseppe conte

“L'EFFETTO CONTE NON C'È STATO. NON C'È NESSUN MAGO MERLINO, IN POLITICA LE BACCHETTE MAGICHE NON ESISTONO” - TRA I PARLAMENTARI GRILLINI SERPEGGIA IL MALCONTENTO DOPO IL DISASTRO ALLE AMMINISTRATIVE – NEL MIRINO L’ETERNO CACADUBBI CONTE, PER COME HA GESTITO LA CAMPAGNA ELETTORALE E LA SCONFITTA, CON TANTO DI FUGA A NAPOLI PER LA PHOTO OPPORTUNITY CON MANFREDI - LE BORDATE DELL’ONOREVOLE GIANLUCA VACCA (EX SOTTOSEGRETARIO): “NON BASTA IL MAQUILLAGE , SENZA UN PROGETTO CI SARANNO ALTRI ADDII”

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

La delusione è bruciante, Giuseppe Conte non ha avuto il tempo di portare al Movimento il valore aggiunto della sua popolarità e lo scheletrico bottino elettorale ha gettato nel caos i gruppi parlamentari. C'è frustrazione, amarezza, anche rabbia. E nel magma di (cattivi) umori prende forma la tentazione dello strappo.

 

«Salvini ha ragione - si sfoga sottovoce un deputato che parla con il presidente dei 5 Stelle -. Il governo Draghi sta ammazzando i partiti del Conte I. Non ci lascia spazio e nelle urne vince solo il Pd, perché è la forza politica più governativa».

 

GIANLUCA VACCA GIUSEPPE CONTE

Ecco allora la suggestione che contagia tanti parlamentari e allevia almeno un poco il dolore della «botta» elettorale: mettersi fuori dalla maggioranza, alla ricerca dell'identità perduta. Lo chiamano il «vicolo stretto» ed è l'idea di uscire dal governo senza però innescare una crisi che porti al voto anticipato. Perché nessuno vuole andare alle elezioni politiche prima di aver maturato la pensione di parlamentare.

 

gaetano manfredi giuseppe conte

Nei capannelli di Montecitorio anche di questo si parla e in tanti si lamentano apertamente del modo in cui Conte ha reagito all'esito disastroso delle Amministrative. «Si balla sul Titanic», è la sintesi di una deputata. A metà pomeriggio è l'onorevole Gianluca Vacca a far squillare il campanello d'allarme, dichiarando che il nuovo M5S ha «un'identità sbiadita» e per questo il risultato è stato negativo ovunque: «L'effetto Conte non c'è stato. Non c'è nessun Mago Merlino, in politica le bacchette magiche non esistono».

 

luigi di maio e roberto speranza al compleanno di pierluigi bersani

La grande paura è questa, è che per prendere i voti non basti un leader carismatico che riempie le piazze. Il tema è rimbalzato anche durante la festa per i 70 anni di Pier Luigi Bersani, ieri al Palazzo delle Esposizioni.

 

I dirigenti di Articolo Uno hanno invitato alla «bicchierata» gli amici di sempre dell'ex segretario del Pd e, tra tanti esponenti del governo, c'erano anche Di Maio, Patuanelli e D'Incà. I tre ministri del M5S hanno confermato la ferma intenzione di restare al fianco di Draghi, ma hanno condiviso con i colleghi di centrosinistra il loro dilemma: come motivare la base e convincere i delusi a votare il Movimento ai ballottaggi. «Non basta il maquillage , senza un progetto ci saranno altri addii», è il grido di dolore di Vacca.

giuseppe conte

 

E l'ex ministra Lucia Azzolina, che pure ha sempre sostenuto Conte, sprona a cambiare passo: «Il M5S può e deve incidere di più al governo sui temi identitari, dal salario minimo al potenziamento del reddito. Non useremo di certo i modi e i toni di Salvini, ma per ottenere di più dovremo essere pungoli».

 

CONTE AZZOLINA

Un Movimento di lotta e di governo? Conte non ha deciso con quale piede ripartire. «È in una trappola mediatica - è la tesi di un grillino della primissima ora -. Se facesse un passo fuori dalla maggioranza lo accuserebbero di nutrire rancore nei confronti di Draghi». Conte è in tour in Sicilia e ai mugugni di chi lo vorrebbe a Roma risponde assicurando che «il M5S ha una forte identità». Per ora la sua linea non cambia. «Dialogo costante con il Pd» e sostegno leale al governo, «perché il Paese è ancora in emergenza».

 

GIANLUCA VACCA

Quanto alle mosse di Salvini, che ha sfidato il premier sulla delega fiscale e in sostanza, per dirla con Enrico Letta, gli ha dato del bugiardo, il presidente del Movimento pensa che «se la Lega dovesse continuare così, il rischio di una crisi di governo c'è».Tra i parlamentari M5S sono in diversi a sperare che sia Salvini a portare lo strappo alle estreme conseguenze, con il segreto auspicio che anche il Movimento possa beneficiarne. Resterebbe il tema di come tenere in piedi la legislatura, perché andare al voto dopo lo schiaffo delle Comunali sarebbe un azzardo sia per Salvini che per Conte.

 

abbraccio gaetano manfredi giuseppe conte

Così nel M5S nasce l'ipotesi di favorire l'elezione al Quirinale di Draghi, per promuovere a Palazzo Chigi un ministro meno ingombrante. «Un tecnico come Daniele Franco potrebbe tenere insieme la maggioranza di unità nazionale, ma sarebbe mediaticamente più debole - suggerisce un eletto del M5S -. E lascerebbe ai partiti il tempo e lo spazio per rafforzarsi in vista delle Politiche».

romano prodi dario franceschini francesco rutelli pierluigi bersani giuseppe conte virginia raggi 2

giuseppe conte gaetano manfredi

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...