I PIRATI DI BERLINO ALLA BERLINA - DOPO I GRILLINOS INCAZZADOS, L’ANTI-POLITICA PAGA ANCHE IN GERMANIA E SUBITO IL “DER SPIEGEL” LI BOLLA COME “DILETTANTI”, ZOPPICANO IN ECONOMIA E PAGANO L’INESPERIENZA (L’ULTIMA GAFFE? AZZARDARE IL PARAGONE CON I NAZISTI) - SARANNO ANCHE GIOVANI E COGLIONI, MA IL ‘PARTITO DEI PIRATI’ VIAGGIA A DOPPIA CIFRA NEI SONDAGGI PROMETTENDO CANNE E SALARI MINIMI PER TUTTI, MENTRE LA MERKEL COSTRINGE I TEDESCHI A STRINGERE LA CINGHIA…

Federico Mello per il "Fatto quotidiano"

Inesperienza, crisi di crescita o problemi strutturali di organizzazione? Il futuro è ancora tutto da scrivere ma i pirati tedeschi, il partito nerd-libertario che alle prossime elezioni in Germania insegue risultati a due cifre, si è tirato ieri una bella zappata sui piedi. L'ultima di una discreta serie, peraltro. "L'ascesa del partito è veloce come quella del Nspd (il partito nazista, ndr) fra il 1928 e il 1933", ha dichiarato Martin Delius, 27 anni, uno dei leader del partito a Berlino, in un'intervista allo Spiegel.

Il giovane politico si è subito pentito di questo suo strafalcione - sale sulle ferite nella Germania dove niente è tabù come il nazismo - anche se, coerentemente con la ferrea fiducia hacker nella trasparenza e nella libertà di stampa, non ha voluto ritrattare per rispetto del giornalista e del suo lavoro.

Piuttosto, ha successivamente chiesto scusa annunciando di rinunciare a candidarsi alla leadership federale del partito - ma rimanendo per ora in carica nel consiglio regionale. La toppa, però, non è stata sufficiente a coprire l'enorme strappo provocato dalla sua dichiarazione che è suonata piuttosto come una conferma del titolo (in italiano) sparato in prima pagina proprio dal settimanale Der Spiegel: "Avanti dilettanti".

Come sta succedendo da noi con il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo - che rivendica spesso una sua comunanza di storia e di intenti con i pirati, anche se quest'ultimi hanno strutture e delegati che Grillo rifiuta -, i Pirataten sono la novità politica in Germania. Nati come costola locale dei fratelli svedesi - che hanno due parlamentari a Strasburgo ma non sono ancora riusciti a sfondare nelle elezioni nazionali -, i pirati tedeschi hanno stupito tutti lo scorso settembre portandosi a casa un 8,9 per cento nelle elezioni regionali di Berlino.

Ma il successo non ha sorriso loro solo nella capitale cool e giovane della Germania unita: lo scorso mese nello stato del Saarland sono usciti dalle urne con un altrettanto incoraggiante 7,4 per cento. Solo la scorsa settimana, infine, il sondaggio che, almeno sulla carta, fa storia: l'Emnid Institute gli accredita a livello nazionale un 12 per cento, proiettandoli nell'olimpo del terzo partito nazionale dopo la Cdu e la Spd e addirittura prima dei Verdi.

La ricetta di questo boom è semplice. Se gli svedesi si erano presentati con un programma eccessivamente smanettone (si definivano un "single issue party" un partito concentrato solo su file-sharing, copyright e brevetti), i tedeschi hanno fatto loro un afflato libertario ad ampio spettro. La promessa della condivisione libera di file su Internet basta da sola a scaldare cuori - e portafogli - di più e meno giovani.

Ma i Pirati tedeschi hanno proposto anche trasporti pubblici per gli studenti, un salario minimo universale e la legalizzazione della marijuana. Un programma stupefacente e seducente se gli altri partiti impongono solo buchi alla cintura. Eppure non sono tutte rose e fiori: proprio la struttura leggera e l'inesperienza rappresentano un'ipoteca su eventuali successi futuri.

Prima della dichiarazione choc di Delius, alcuni giorni fa il segretario regionale di Berlino si era duramente espresso contro l'espulsione per iscritti che mostravano opinioni di estrema destra (anche se il partito si definisce anti-nazi, anti-omofobo e anti-razzista). Anche lui si è poi scusato, ma il nervo rimane scoperto: un ex membro dell'organizzazione di estrema destra Ndp è diventato un dirigente pirata in uno stato occidentale; e la federazione non è riuscita a espellere degli iscritti che in un forum avevano definito la Cdu di Angela Merkel, "più pericolosa dei neo-nazi".

Passi falsi che, uniti a un'antipatia di molti artisti (favorevoli al copyright), e all'alto grado di testosterone di una formazione a stragrande maggioranza maschile, rischiano di incrinare un successo che appariva già scritto. Può essere la crisi di crescita di una forza politica che vuole essere aperta a tutti. Possono essere limiti strutturali: un partito responsabile sulla lunga distanza deve dimostrarsi preparato - i pirati spesso in economia balbettano - e autorevole nelle sue regole di adesione. Può trattarsi infine di inesperienza. Per la quale l'intelligenza pirata potrebbe trovare presto le sue innovative soluzioni.

 

PARTITO DEI PIRATI TEDESCHI ANGELA MERKEL PARTITO DEI PIRATI PARTITO DEI PIRATI PLAYMOBIL BEPPE GRILLO - Copyright PizziSFIDUCIA DEI CITTADINI VERSO I POLITICIPARTITO DEI PIRATI MANIFESTAZIONE IN MUTANDE

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO