carlo petrini e chiara appendino

I SASSI DI PETRINI A RENZI E GENTILONI: “IL PD DOVREBBE PRESTARE ASCOLTO E ATTENZIONE AI GRILLINI. BISOGNA VEDERLI ALL'OPERA. IN SPAGNA LA SINISTRA HA DATO VIA LIBERA A RAJOY E IN GERMANIA L'SPD E' ALLEATA CON LA MERKEL - NEL PD E’ MANCATA LA PARTECIPAZIONE MENTRE CERTI DISCORSI DEI CINQUESTELLE SULLA POVERTÀ HANNO CONTATO PIÙ DELLE POLEMICHE SUI RIMBORSI..."

Luca Ubaldeschi per “la Stampa”

 

CARLO PETRINI

La lezione del voto in Italia, dice Carlo Petrini, è chiara: «Assistiamo al superamento di schemi ormai vecchi, la politica deve esprimersi attraverso nuove forme». Il fondatore di Slow Food le identifica nelle comunità, organizzazioni più inclusive, capaci di garantire maggiore partecipazione. Il discorso parte dall' ambiente, ma si adatta perfettamente alla politica. Oggi i partiti, spiega Petrini, «sono sempre più caratterizzati dalle leadership, non a caso molte liste avevano il nome di un politico nel simbolo. Bisogna invece coinvolgere di più le persone. Il carisma va bene, ma se diventa prioritario, se rischia di trasformarsi in arroganza, allora tutto salta».

 

Viene spontaneo pensare a una critica al Pd, di cui Petrini - figura di riferimento intellettuale per la sinistra - è stato fra i membri del Comitato promotore. Ma lui smentisce: «Non è mio compito e non voglio fare un' analisi interna ai partiti. È evidente che nel Pd sia mancata la partecipazione, ma io credo che sia tutta la politica a dover dare dignità a istanze che crescono nella società, ad argomenti finora tenuti in secondo piano anche dai giornali. Il primo è l' ambiente. Nella campagna elettorale quasi non se ne è parlato».

CARLO PETRINI MARTINA E FASSINA

 

Per questo ha deciso di fondare le comunità «Laudato si'» che presenterà oggi in Vaticano? Perché chiamarle con il nome dell' enciclica di Papa Francesco del 2015?

«È un documento politico di straordinaria valenza. Pone in relazione i disastri ambientali con la distruzione della vita per i più poveri, come prima gli ambientalisti non facevano. Pensavano ai panda, giusto, certo, ma non ai poveri. È l' affermazione dell' ecologia integrale, di quell' educazione a tutelare l' ambiente per difendere al tempo stesso le condizioni di vita dell' uomo. È l' obiettivo delle comunità "Laudato si'"».

 

Come funzioneranno?

«L'idea è passare dalla democrazia animale a quella vegetale. Nella prima c' è un cervello che dà gli input agli organi, in quella vegetale ci sono una serie di apparati che contribuiscono alla salute della pianta in modo autonomo. Le nostre comunità saranno aconfessionali, trasversali, aperte a tutti. Addio gerarchie o dipendenza centralizzata. E lo stesso voglio fare con Slow Food».

carlo petrini

 

In che modo?

«Rendendo i nostri convivi più inclusivi. C'è un gruppo di persone che vuole impegnarsi sui temi di Slow Food? Bene, basta che sottoscrivano gli impegni alla base del movimento e si prefiggano un obiettivo. A quel punto sono già parte di Slow Food, senza dover dipendere da referenti regionali, per dire».

 

Ma che cosa garantisce che queste comunità possano funzionare bene e non finire ostaggio della confusione?

«Come dice il saggista austriaco Fritjof Capra, le comunità sono pronte a grandi sfide perché hanno la sicurezza affettiva, a differenza delle organizzazioni classiche. E poi perché funzionano sul principio che all' impegno di ogni comunità corrispondono le buone abitudini che ogni componente singolarmente deve mettere in pratica.

Così capitava anche per la sinistra quando ero giovane».

 

PETRINI CARLO D'INGHILTERRA

Ora non è più così? Il Pd ha perso milioni di voti anche perché si è allontanato da temi come l' ambiente?

«No, questa è una colpa di tutti i partiti. Quanto al Pd, beh, vedere le divisioni certo non dà fiducia a un elettorato diventato peraltro molto più ballerino. Una volta non sarebbe stato possibile passare in quattro anni dal 40 al 18,7%».

 

Lei fa un discorso di strutture organizzative e di argomenti. Sono questi fattori che hanno premiato il M5S e la Lega?

«Mi vengono in mente le tre domande di Woody Allen: "Chi siamo? Dove andiamo? Che cosa mangiamo stasera?". Forse hanno dato più attenzione alla terza domanda. Certi discorsi dei Cinque Stelle sulla povertà hanno contato più delle polemiche sui rimborsi».

 

DARIO FO E CARLO PETRINI

E la Lega? Sul Ceta, il trattato dedicato al commercio globale Slow Food era più in sintonia con Salvini che con il Pd, giusto?

«Intendiamoci. Io sono convinto che il nostro governo abbia lavorato bene e che il Pd sui diritti civili sia più sensibile di tutte le altre forze».

 

Ma lei ha votato ancora Pd?

«Certo, attraverso la Bonino, è di Bra come me».

 

Dicevamo della Lega e del commercio globale.

«Noi eravamo e siamo contrari, convinti che così non si difendono i nostri artigiani, i nostri agricoltori. Contraria era anche la Lega, come il Movimento 5 Stelle, non il Pd. Il Piemonte è stata l' unica Regione a guida centrosinistra a esprimersi contro il Ceta. Non mi risulta che da Roma siano arrivati applausi all' assessore all' Agricoltura Ferrero».

 

Molti hanno parlato di punti di vicinanza tra M5S e Slow Food. L'hanno contattata?

CARLO PETRINI E CHIARA APPENDINO

«Ho visto Grillo, è venuto da noi a Pollenzo, ma non per attività politica. Mi ha chiesto di scrivere dei miei temi sul suo blog, ora che lo ha staccato dal Movimento. Lo ha chiesto a me e ad altri figure in giro per il mondo. Gli ho dato disponibilità a patto di poter sostenere le mie tesi in libertà».

 

Che cosa serve per uscire dall'impasse post voto?

«Meno risse, più dialogo».

 

Il Pd dovrebbe aprire ai 5 Stelle per il governo?

«Il buon senso dice che ascolto e attenzione sono dovute, a patto di non essere insultati.

La maggioranza della base lo chiede. Hanno avuto fiducia, bisogna vederli all' opera. In Spagna la sinistra ha dato via libera a Rajoy, no? E in Germania l'Spd non si è alleata alla Merkel?».

EMMA BONINO PAOLO GENTILONI

 

In Italia la sinistra da che cosa dovrebbe ripartire?

«Serve un po' più di radicalità. Guardi Sanders negli Stati Uniti, Corbyn in Gran Bretagna, ma anche Papa Francesco alle prese con una fronda interna mica da ridere. I giovani guardano a figure un po' radicali. Ma tutto sommato il mio cuore di uomo di sinistra non è lacerato».

 

Perché?

«Sono convinto che il Paese abbia ancora tante risorse positive. Sono trasversali, guardi a esempio il volontariato, il compito della politica è ascoltarle, aiutarle».

 

 

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."