I TERRORISTI DI OGGI COME QUELLI DI IERI: “COMPAGNI CHE SBAGLIANO” – “LA STAMPA” INFILZA LA SINISTRA IMBARAZZATA E SILENTE PER L’ARRESTO DI MOHAMMAD HANNOUN, FINANZIATORE DI HAMAS IDOLO DEI PRO-PAL: “IL RE È NUDO. È L'AMBIGUITÀ CHE SI MANIFESTA QUANDO I COMUNI NON REVOCANO LA CITTADINANZA ONORARIA A FRANCESCA ALBANESE, PROFESSIONISTA DEL FANATISMO CHE NEL SUO CURRICULUM VANTA ANCHE LA PARTECIPAZIONE A UN EVENTO CON HANNOUN” – “C'È TUTTO UN MONDO CHE, PUR CONTINUANDO A RIPETERE LA STORIA DEI ‘DUE POPOLI’, IN VERITÀ HA SCELTO UNA PARTE...”
Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”
mohammad hannoun a laria che tira.
L'arresto di Mohammad Hannoun e lo smantellamento di una rete legata ad Hamas è una vittoria dello Stato il cui primo compito è garantire la sicurezza, minata in radice da ogni forma di terrorismo. E in un Paese normale dovrebbe essere una vittoria di tutti, come insegna la parte migliore della storia nazionale.
Invece, secondo l'andazzo dei tempi, è accaduto questo: il grosso della destra, quasi con spirito revanscista, non ha resistito alla tentazione di radicalizzare, equiparando la parte (il terrorismo) al tutto (il movimento), classica modalità per suscitare un riflesso d'ordine.
mohammad hannoun e marco furfaro
Il grosso della sinistra di governo denuncia la strumentalizzazione con le sue buone ragioni però, ecco, manca un pezzo, che va oltre le dichiarazioni di giornata. E riguarda proprio il rapporto della parte col tutto.
Per di più se c'è un altro pezzo di sinistra, che è anche un prezzo da pagare alla chiarezza, perché quelle dichiarazioni nemmeno le ha fatte come nel caso di Avs o Cinque stelle. Sono coloro che, consapevoli o meno (il dettaglio non è irrilevante), in passato hanno contribuito a dare visibilità all'Abspp (Associazione Benefica Di Solidarietà Con il Popolo Palestinese), nonostante non ci volesse né una Cassandra né i Servizi per capire chi fosse Hannoun.
Che, solo per dirne una, venti giorni dopo il pogrom del 7 ottobre, diceva in tv a un attonito David Parenzo: «Sono onorato di essere nemico di Israele perché è uno Stato criminale. Hamas sono i nostri partigiani e non hanno massacrato i civili israeliani».
CORTEO PRO-PAL DOPO L ARRESTO DI MOHAMMAD HANNOUN
L'inchiesta ci dice due cose. La prima è l'esistenza in Italia di diffuse organizzazioni clandestine che, ammantandosi sotto falsi scopi umanitari, sono in realtà strutture fiancheggiatrici del terrorismo.
La seconda riguarda il rapporto tra la radicalità politica, del tutto legittima sul piano della critica a Israele, e la violenza. La violenza esercitata, a nome della Palestina, che diventa una giustificazione per chi quella violenza continua ad usarla contro la Palestina.
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greta thunberg con mohammad hannoun
Ebbene, il Re è nudo. E qui c'è una ambiguità, in una parte della sinistra, che viene da lontano, almeno da quando l'allora vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema, tornato di gran moda anche nei seminari del Pd sul Medioriente, si fece immortalare a braccetto coi leader di Hezbollah, andando oltre la tradizionale attenzione e simpatia che un Paese mediterraneo come il nostro aveva per la causa palestinese.
È l'ambiguità che si manifesta quando i comuni amministrati dalla sinistra non revocano la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, professionista del fanatismo che nel suo curriculum vanta anche la partecipazione a un evento con Hannoun.
alessandro di battista con mohammad hannoun
[...] O nelle piattaforme delle manifestazioni comuni, dove la "distruzione di Hamas" non ha la stessa enfasi dello "stop al genocidio". Oppure quando c'è chi bolla il piano di pace come "coloniale" e, nel corso dello sciopero generale, alla meglio lo si ignora.
Insomma, c'è tutto un mondo che, pur continuando a ripetere la storia dei "due popoli", in verità ha scelto una parte, riproducendo quello schema antico di chi, a sinistra del Pci, considerava i terroristi rossi come dei "compagni che sbagliano". Per Enrico Berlinguer erano invece dei nemici della Repubblica, e su questo il Pci ingaggiò una discussione vera, al suo interno, e una battaglia politica dura all'esterno.
Proprio l'arresto di Hannoun potrebbe rappresentare l'occasione di una discussione altrettanto vera, a sinistra, sulle questioni di fondo dell'antisemitismo e della violenza. Non c'entrano le "mediazioni" dentro una coalizione, ma il senso profondo della partita che si gioca. Pensate se un congresso del Pd si facesse su questo, e non sulle correnti.
alessandro di battista con mohammad hannoun
mohammad hannoun con il capo di hamas ismail haniyeh
Laura Boldrini con Mohammad Hannoun
abu falestine in un tunnel di hamas
riyad albustanji 'collega' di mohammad hannoun
operazione domino sui fondi ad hamas
mohammad hannoun 5