varoufakis terminator

1. IERI UN EROE, OGGI UN TRADITORE: YANIS VAROUFAKIS PER LA GREXIT AVEVA PRONTO UN GOLPE A COLPI DI HACKERAGGI CHE SCAVALCAVA IL PARLAMENTO, LA BCE, E PURE IL POPOLO 2. IL PIANO SEGRETO: “HACKERARE IL PROGRAMMA SOFTWARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE PER COPIARE I CODICI IN UN GRANDE COMPUTER ALLO SCOPO DI DISEGNARE E IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI PAGAMENTO OMBRA”. CIÒ SERVIVA PER SCAVALCARE LE BANCHE E BCE

1. ATENE, IL DECLINO DI VAROUFAKIS

Corinna De Cesare per il “Corriere della Sera”

 

varoufakis in parlamento contro l accordo firmato da tsiprasvaroufakis in parlamento contro l accordo firmato da tsipras

Un piano degno delle migliori spystory che dopo aver fatto il giro del mondo, è finito sulla scrivania del procuratore della Corte Suprema greca: inoltrata al Parlamento ellenico una richiesta di citazione in giudizio nei confronti dell’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis per la sua «attuazione della trattativa» con i creditori internazionali. L’accusa potrebbe essere «alto tradimento».

 

La Camera greca dovrà decidere se revocare l’immunità a Varoufakis, che è ancora deputato, valutando se l’azione dell’ex ministro sia rimasta entro i limiti del ministero. Non solo: diversi deputati del partito conservatore Nuova Democrazia hanno chiesto che venga ascoltato con urgenza dalla commissione parlamentare che indaga sui salvataggi di Atene. Qualcun altro ha preteso che venga cacciato dal partito di maggioranza Syriza.

 Yanis Varoufakis Yanis Varoufakis

 

Il piano B di Varoufakis deflagra come una bomba e le schegge rischiano di arrivare dritte dritte al Maximos mansion, la residenza di Alexis Tsipras, che in questi giorni doveva concentrarsi sull’avvio della trattativa con l’ex troika per il programma di aiuti da 86 miliardi e la riapertura della Borsa, attesa per oggi o al più tardi venerdì.

 

VAROUFAKIS 4VAROUFAKIS 4

E invece, a scombinare tutto, sono arrivati i 23 minuti di conversazione telefonica del 16 luglio in cui Yanis Varoufakis parla con dei top manager di Londra e racconta i retroscena del suo piano. Che risale al dicembre 2014, prima ancora che Tsipras salisse al governo, ma era stato lui stesso, secondo quanto spiega Varoufakis, a dargli semaforo verde. «Per la fase due — ha spiegato nella conversazione — serviva una nuova autorizzazione da parte di Tsipras, che non è mai arrivata» .

 

angela merkel ha ricevuto un messaggio da yanis varoufakisangela merkel ha ricevuto un messaggio da yanis varoufakis

Il team che stava lavorando al piano, coordinato dal suo amico economista Usa James K. Galbraith, aveva ideato un sistema di pagamento «ombra» basato sul sito dell’agenzia delle entrate greco che avrebbe permesso, con un pin fornito a chi doveva usare del denaro in caso di banche chiuse, di trasferire la somma in un «formato digitale». Il controllo dei suoi uffici, si lamenta Varoufakis, era totalmente nelle mani della troika.

 

V FOR VAROUFAKIS MAGLIETTAV FOR VAROUFAKIS MAGLIETTA

Per questo «avevamo deciso di violare il programma software del mio ministero per copiare il codice del sito web del sistema fiscale su un altro computer in modo da poter capire come progettare questo sistema di pagamento parallelo».

 

La telefonata è stata pubblicata online con l’autorizzazione dello stesso Varoufakis, diventando un caso. Tanto che da Bruxelles si sono sentiti in dovere di replicare: è «falso e infondato» che le istituzioni europee controllino l’organismo del governo greco che sovrintende alle entrate fiscali. Smentite le azioni di hackeraggio da parte di Michalis Hatzitheodorou, capo della segreteria generale del ministero delle Finanze per i sistemi informativi. Silenzio invece, per ora, da parte di Tsipras.

 

2. ALTRO CHE TROIKA. IN GRECIA SI È RISCHIATO UN GOLPE DI NOME VAROUFAKIS

Da “il Foglio”

 

varoufakis sulla dracmavaroufakis sulla dracma

Yanis Varoufakis non smette di calcare le scene, e di farsi del male. La tempesta sul suo progetto di Grexit, rivelato con tono professorale durante una teleconferenza a Londra, rischia di farlo incriminare. Nuova democrazia lo accusa di alto tradimento e anche tra i suoi ex compagni di governo molti sono rimasti di sasso. Ieri ha pubblicato un articolo di spiegazioni sul Financial Times il quale aveva riportato il testo integrale del suo intervento.

 

varoufakis eurovaroufakis euro

Ma più va avanti, più commenta e si giustifica, più si mette nei pasticci. Comunque la si voglia mettere, se c’era qualcuno che complottava in segreto al di fuori del mandato ricevuto dagli elettori, dal Parlamento, dal governo, questi era proprio l’ex ministro delle Finanze greco. Altro che golpe della Troika, semmai c’è stato un tentato golpe finanziario da parte di Varoufakis.

 

I fatti li racconta lo stesso miles gloriosus all’Official Monetary and Financial Institutions Forum diretto da due ex del Financial Times: John Plender e David Marsh. Era presente anche Norman Lamont, ex ministro delle Finanze britannico. Per primo ha rivelato tutto il quotidiano greco Kathimerini, poi il Ft non ha più mollato l’osso.

VAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRIVAROUFAKIS ARRIVA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

“Prima che vincessimo le elezioni, Alexis Tsipras mi aveva dato luce verde per un piano B”, spiega Varoufakis che ricorda di aver chiamato il suo amico James Kenneth Galbraith, figlio di tanto padre (J. K. Galbraith quello del Nuovo stato industriale e della Società opulenta), cittadino americano non eletto né nominato da nessun organismo sovrano greco.

 

Insieme hanno programmato di “hackerare il programma software dell’Agenzia delle entrate per copiare i codici in un grande computer allo scopo di disegnare e implementare un sistema di pagamento ombra”.

DANAE STRATOU VAROUFAKISDANAE STRATOU VAROUFAKIS

 

In sostanza, usando il codice fiscale sarebbe stato possibile pagare in formato digitale, in euro, mentre chi vantava soldi dallo stato avrebbe potuto utilizzare una sorta di credito di imposta. Ciò serviva per scavalcare le banche e soprattutto la Banca centrale europea. 

 

“Potevamo estendere il sistema agli smartphone attraverso un’applicazione – aggiunge Varoufakis – e sarebbe potuto diventare un meccanismo finanziario parallelo da convertire nella nuova dracma”. Quelli della Piattaforma di sinistra di Syriza si erano spinti anche più in là, fino al rapimento del governatore e all’occupazione della Banca centrale.

 

Ieri Panagiotis Lafazanis, capo dell’ala radicale del partito di governo, ha svelato le carte chiedendo l’uscita dall’euro, ma a questo punto è chiaro che il progetto covava da tempo. Varoufakis e i suoi avevano il mandato per lasciare l’unione monetaria? No, ammette l’ex ministro, dovevamo trattare e spuntare le condizioni migliori, tuttavia bisognava essere pronti.

 

yanis varoufakis e alexander stubbyanis varoufakis e alexander stubb

L’hackeraggio non andò in porto perché il sistema fiscale è sotto il controllo tecnico di Bruxelles, decisione presa per garantire la sua indipendenza, sottraendolo a manipolazioni politiche. Per fortuna, bisogna dire, perché così si è evitata una clamorosa violazione di tutte le regole, a cominciare dalla privacy. Ma al di là di questo, “quando si trattò di passare dalle cinque persone che stavano immaginando il piano alle mille che avrebbero dovuto realizzarlo, serviva un’altra autorizzazione del primo ministro che non venne mai”.

angela merkel yanis varoufakisangela merkel yanis varoufakis

 

Varoufakis scrive sul Ft che ha lasciato le carte al suo successore Euclid Tsakalotos e ne ha parlato in conferenza stampa anche se i giornalisti non lo hanno notato. Forse non si è spiegato così bene come alla conferenza londinese. L’ex ministro ripete la solfa sulla “restrizione di sovranità nazionale imposta dalla Troika”. Ma lui operava in segreto senza il consenso di nessuno.

draghi tsipras putin varoufakisdraghi tsipras putin varoufakis

 

Aveva informato Tsipras? E fino a che punto? Certo non di violare l’Agenzia delle entrate, tanto meno lo aveva detto alla Banca centrale e al Parlamento. Alla faccia della democrazia. Qui ci troviamo di fronte a un greco che intendeva espropriare la sovranità fiscale dei propri concittadini in combutta con uno straniero. Un fellone? Forse solo un vantone, ma altrettanto rovinoso. (s.ci.)

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…