donald trump ted cruz

PRENDERE I CONSERVA-TORI PER LE CORNA - LA STORIA DELLE 5 AMANTI DI TED CRUZ IMPERVERSA SUI SITI AMERICANI, IL RIVALE TRUMP GONGOLA: ''QUEL BUGIARDO SI CIRCONDA DI MERCENARI'' - IL ''NEW YORK TIMES'' AVEVA SNOBBATO DONALD, MA DOPO L'INTERVISTONA DEL ''WASHINGTON POST'' CI HA RIPENSATO: ''BASTA SOLDI ALL'ARABIA SAUDITA, GIAPPONE E COREA DEL NORD DOVREBBERO AVERE L'ATOMICA''

VIDEO - L'INTERVISTA A DONALD TRUMP FATTA DALL'EDITORIAL BOARD DEL ''WASHINGTON POST''

 

 

 

IL MEGLIO DELL'INTERVISTA DEL ''NEW YORK TIMES'' A DONALD TRUMP

 

http://www.nytimes.com/2016/03/27/us/politics/donald-trump-interview-highlights.html?rref=collection%2Ftimestopic%2FTrump%2C%20Donald%20J.

 

 

 

1. USA 2016: TRUMP A NYT, ARABIA SAUDITA COMBATTA L'ISIS

Anna Lisa Rapana' per l'ANSA

 

trump cruz rubiotrump cruz rubio

La visione del mondo secondo Donald Trump: sì all'atomica per Giappone e Corea del sud, stop al petrolio all'Arabia saudita se non combatte l'Isis, e, soprattutto, "l'America prima di tutto e gli altri paghino". Quest'ultimo è il titolo che il New York Times sceglie per una ampia intervista al candidato per la nomination repubblicana in cui uno per il uno il tycoon affronta i temi centrali di politica estera e il ruolo degli Stati Uniti nel mondo.

 

ted cruzted cruz

Quasi una risposta a chi lo accusa di non avere 'visione', soprattutto dopo che la frontrunner democratica, Hillary Clinton, si e' presentata all'America piu' presidenziale che mai nell'illustrare la sua strategia per fronteggiare il terrorismo e combattere l'Isis, punto per punto. Si guarda così già alla sfida finale, quella di novembre, per la quale i numeri fanno prevedere uno showdown Hillary Trump. Eppure i rivali, da ambo le parti, non mollano.

 

E se i repubblicani parlano - non più solo fra di loro - di 'convention bloccata' pur di fermare Trump, sul fronte democratico il senatore 'liberal' Bernie Sanders non e' affatto pronto a gettare la spugna e vuole giocarsela fino alla fine questa sfida da sinistra alla frontrunner che non scalda i cuori ma poi vince. Lo fa sostenuto dalla sua 'folla': in 15mila ieri sono discesi su Seattle per un comizio alla vigilia dei caucus democratici (assemblee di elettori) nello Stato di Washington dove e' dato per favorito.

donald trump nel 1987donald trump nel 1987

 

Oggi infatti si torna a votare per la nomination democratica con la battaglia spostata tutta a ovest: oltre allo Stato di Washington, si va alle urne in Alaska e alle Hawaii. Sono tutti caucus, formula di votazione in cui Sanders riesce meglio. L'affluenza poi sembra massiccia, cosa che pure depone a favore del senatore del Vermont. In ballo ci sono 142 delegati: non una cifra risolutiva per Sanders considerato il vantaggio già accumulato da Hillary Clinton, ma che tengono accesa la speranza. Lui vuole andare fino in fondo, arrivare almeno fino alla California.

ANCHE TRUMP NEL VIDEO ISIS SUGLI ATTENTATI BRUXELLESANCHE TRUMP NEL VIDEO ISIS SUGLI ATTENTATI BRUXELLES

 

Vuole che questa sua sorprendete campagna non sia vana ma che 'pesi', sulle dinamiche di partito, sulla stessa convention, che funga da leva per far passare idee, concetti, principi, che hanno portato fin qui il 74enne che si autodefinisce 'socialista democratico'.

 

I risultati sono attesi a notte fonda in Italia, mentre ancora una volta Trump riesce a rubare la scena illustrando al New York Times la sua visione del mondo e, in barba a chi gli fa presente di non essere riuscito a convincere nessuno dei 'pensatori' degli influenti think tank di Washington a far parte della sua squadra di consiglieri per la politica estera (l'ha presentata soltanto qualche giorno fa e con nomi pressoche' sconosciuti perfino agli 'addetti ai lavori'),

donald trumpdonald trump

 

spiega senza indugio che il modo in cui intende ristabilire il ruolo centrale dell'America passa per il prisma della negoziazione commerciale, la stessa che ha fatto la fortuna del magnate del mattone. Quindi per Trump il modo migliore di fermare l'ambizione militare della Cina, per esempio, e' minacciare un risoluto 'No' sull'accesso al mercato americano. E via cosi'. "L'America prima di tutto, e gli altri paghino".

 

 

2. SPUNTANO 5 AMANTI DI CRUZ «È UNA MONTATURA DI TRUMP»

Glauco Maggi per ''Libero Quotidiano''

 

ted cruz national enquirer  ted cruz national enquirer

Nella campagna presidenziale dei repubblicani, finalmente, ha fatto il suo ingresso il National Enquirer, il tabloid scandalistico per eccellenza. Nel numero in edicola, ha sbattuto in prima pagina l' accusa classica a sfondo sessuale: Ted Cruz ha avuto cinque amanti. Il senatore ha non solo respinto immediatamente le insinuazioni, ma ha rilanciato in chiave elettorale additando il rivale Trump come il mandante: «La storia del National Enquirer è spazzatura. Sono bugie complete e totali. È una calunnia da tabloid», ha detto durante un rally in Wisconsin, dove si voterà a inizio aprile.

 

«È una menzogna che è venuta da Donald Trump e dai suoi accoliti».

Nel lanciare lo «scoop», il settimanale ha scritto che il senatore del Texas, che è sposato e che dipinge se stesso come un pio cristiano, «ha avuto love affairs» con una «pupa avvenente», una «maestra sexy», una «astuta e attraente consulente politica», una «avvocatessa straf….» e una «accompagnatrice da mille dollari a notte».

ted cruz national enquirerted cruz national enquirer

 

Nell' articolo le donne non hanno nome, ma ci sono i profili - coi volti oscurati - delle supposte amanti, due delle quali hanno respinto con disgusto le accuse dopo essere state identificate sui social media come probabili protagoniste delle tresche. Katrina Pierson, ex aiutante della campagna di Cruz, ha twittato «ovviamente la storia del National Enquirer è falsa al 100%!!! Io parlo per me stessa, comunque».

 

E l' altra, Amanda Carpenter, ex portavoce di Cruz, ha smentito, sdegnata, in diretta tv sulla Cnn. Quando Adriana Cohen, giornalista del Boston Globe e sostenitrice di Trump, le ha chiesto a bruciapelo «hai intenzione di denunciare questa storia o la confermi?», la Carpenter ha definito «immondizia» l' accusa e ha risposto «dovresti vergognarti per spargere questa schifezza sessuale».

national enquirer su ted cruznational enquirer su ted cruz

 

Trump, da parte sua, non ha perso tempo nel chiamarsi fuori ma l' ha fatto in modo allusivo: «Io non so nulla su questa roba, non l' ho neppure ancora letta. Non ho nulla a che vedere col National Enquirer e a differenza del bugiardo Ted Cruz, io non mi circondo di mercenari e scherani per poi fingere di essere del tutto innocente», ha commentato.

 

«Il problema di Ted col National Enquirer è tutto e solo suo, e mentre quelli della rivista avevano avuto ragione con i casi di O.J. Simpson e di John Edwards, e di molti altri, io sicuramente spero che non abbiano ragione col bugiardo Ted Cruz. Per quanto mi riguarda, non vedo l' ora di passare la settimana in Wisconsin, di vincere la nomination e infine la presidenza per fare l' America ancora grande».

 

In realtà, ha rivelato il website liberal Daily Beast, da mesi persone vicine alla campagna di Marco Rubio avevano bisbigliato le voci sulle amanti di Cruz, allora acerrimo avversario ed oggi suo riluttante alleato. Ma nessuno, nei media, aveva raccolto i rumors, che oggi hanno trovato accoglienza sulla controversa rivista.

 

chi sono le amanti di ted cruzchi sono le amanti di ted cruz

Il passato del magazine, che vende oltre 5 milioni di copie nei supermercati, è un misto di assolute bufale, ma anche inchieste documentate e devastanti. La più clamorosa, nel 2008, fu la rivelazione sulla tresca del candidato democratico John Edwards con la sua pierre: il senatore, sposato con figli, aveva la moglie malata di cancro ma ebbe addirittura un figlio segreto con l' amante.

 

Cruz ha tirato in ballo Trump come mandante, perché «è un articolo che cita una sola fonte, il capo consigliere di Donald, Roger Stone, che per mesi aveva previsto che questo attacco stava arrivando». Trump ha chiarito però che fin dall' agosto scorso Stone era stato licenziato dalla sua campagna «perché noi - così spiegò allora - vogliamo avere solo il meglio dei consulenti». D' altra parte, è risaputo che il direttore del National Enquirer, in passato, aveva pubblicamente tessuto le lodi di Trump.

 

donald trump ritwitta foto con moglie di ted cruz cozza e melania bonadonald trump ritwitta foto con moglie di ted cruz cozza e melania bonaanti trump pro ted cruz usa la moglie bonaanti trump pro ted cruz usa la moglie bona

La sola cosa sicura, in questa nebbia degradante di accuse e controaccuse, è che la storia delle amanti è un passo verso il basso nella disputa tra i due maggiori contendenti del Grand old party. Un video tv di amici di Cruz aveva mostrato una foto di Melania Trump nuda, pubblicata negli anni Novanta su Gq, con la frase fuori campo «Ecco la nuova vostra first lady. Oppure votate per Cruz». E Trump aveva ribattuto: «Attento Ted, vuoto il sacco su tua moglie». Quali altri colpi sotto la cintola ci riserverà la sfida tra i due? Il pubblico, soprattutto i democratici, pregusta lo spettacolo.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ FACILMENTE DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO CHE SPINGONO IL LORO MANAGER MILLERI AD OCCUPARSI DEGLI OCCHIALI ABBANDONANDO GLI INVESTIMENTI FINANZIARI AL GUINZAGLIO DELL’82ENNE CALTARICCONE - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?