vincenzo de luca giorgia meloni

“DE LUCA GRUGNISCE COME UN CINGHIALE IN UNA RETE” - IN FRATELLI D’ITALIA INIZIANO A TEMERE GLI ATTACCHI DEL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA AL GOVERNO SU AUTONOMIA DIFFERENZIATA E FONDI DI COESIONE - ECCO PERCHE’ GIORGIA MELONI HA SPOSTATO IL FOCUS CHIEDENDO A ELLY SCHLEIN DI “CENSURARE” I TONI DI DE LUCA - MA LO SCERIFFO DI SALERNO CONTINUA A RANDELLARE: “NEI TERRITORI I SUOI ALLIEVI POLITICI ARRIVANO AD AZIONI DI VERO E PROPRIO SCIACALLAGGIO. SUI FONDI COESIONE IL GOVERNO HA ACCUMULATO UN RITARDO DI UN ANNO E MEZZO, BLOCCANDO OPERE, CANTIERI, E OCCASIONI DI LAVORO. I RITARDI CLAMOROSI DEL GOVERNO FARANNO APRIRE I PRIMI CANTIERI CON TRE ANNI DI RITARDO”

MELONI ATTACCA I DEM SUI TONI DI DE LUCA. SCHLEIN:“DISTRAE DA SCELTE CONTRO IL SUD”

Estratto dell’articolo di Giovanna Casadio per www.repubblica.it

 

vincenzo de luca contro i test di accesso a medicina 2

Il duello tv ancora non è fissato (questa settimana si vedono gli staff), ma Elly Schlein e Giorgia Meloni aggiungono un nuovo atto allo scontro politico. La premier parte all’attacco del Pd e la segretaria ribatte incalzandola sulle «scelte anti meridionaliste del governo», inclusa l’Autonomia che spacca l’Italia. Sollevare polveroni polemici serve, accusa Schlein, a spostare l’attenzione dall’assenza di politiche per il Sud.

 

EDMONDO CIRIELLI

A innescare lo scontro è un post di Meloni contro Vincenzo De Luca. Confidando sul fatto che tra i due dem, Schlein e ‘o governatore Enzo, non c’è gran feeling, la presidente del Consiglio punta a seminare altra divisione nel Pd. Chiede perciò a Schlein di prendere le distanze dalle «intollerabili violenze verbali» del governatore della Campania che, sui fondi di coesione che non arrivano e sul Meridione abbandonato a sé stesso, aveva insultato «gli imbecilli, farabutti e delinquenti politici».

 

fitto meloni

De Luca sarà a Roma venerdì per la manifestazione in piazza Santi Apostoli contro l’Autonomia differenziata, la riforma che la Lega vuole approvare definitivamente prima delle europee di giugno. La segretaria dem non si sottrae. E, senza mai citare De Luca, dopo una precisazione di stile («Non c’è bisogno del turpiloquio per attaccare le disastrose scelte del governo»), punta al cuore del discorso: cosa sta facendo il governo per il Sud?

 

Invece di pensare ai toni, la premier si occupi del giudizio degli italiani. Dice Schlein: «Fossi in Meloni sarei più preoccupata delle politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata e regionalizzando la scuola, che ha tagliato la sanità pubblica e aumentato la precarietà». […]

 

vincenzo de luca

I meloniani intanto criticano il suo silenzio sulle foibe e rilanciano le accuse della premier sugli «impresentabili metodi democratici» di De Luca («Grugnisce come un cinghiale in una rete», dice Edmondo Cirielli). Il governatore campano risponde ironico: «Meloni, non le ho mai fatto niente di male, perché evoca Schlein?». Ma invita la leader FdI a «non fingersi turbata» per qualche «meritata sciabolata verbale». In ballo ci sono i fondi di coesione per il Sud e un anno e mezzo di ritardi accumulati, che significano cantieri bloccati, opere e occasioni di lavoro al palo. […]

 

DE LUCA RISPONDE ALLA PREMIER MELONI: “PRESIDENTE, NON LE HO MAI FATTO DEL MALE, PERCHÉ EVOCA SCHLEIN?”

Estratto dell’articolo di Alessio Gemma per www.repubblica.it

 

giorgia meloni vincenzo de luca

“Chiedo alla segretaria Elly Schlein se non ritenga, a nome del Pd, di prendere le distanze da intollerabili violenze verbali, autentichi intimidazioni, espresse dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, rappresentate del suo partito”. È il contenuto del post scritto da Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook.

 

Ecco come la campagna meridionalista di De Luca arriva in cima alle preoccupazioni della presidente del consiglio dei ministri. Da mesi il governatore lancia bordate contro il governo di destra in particolare su due temi: l’Autonomia differenziata e il blocco dei Fondi sviluppo coesione (Fsc).

 

vincenzo de luca e le smart card per il covid

E De Luca insieme ai sindaci si prepara a protestare venerdì 16 febbraio, direttamente a Roma: appuntamento a piazza Santi Apostoli. “Questo governo è nemico del Sud”, è il grido di battaglia dello Sceriffo di Salerno che ora scuote direttamente la premier. Ignorare l’onda che sale dalla Campania non è più possibile, soprattutto ora che il governo ha altri fronti caldi aperti come quello degli agricoltori in marcia coi trattori.

 

Finora era stato il ministro Raffaele Fitto il principale bersaglio di De Luca. E il responsabile degli Affari europei aveva scelto la linea del silenzio, senza mai replicare alle intemerate del governatore. Ora Meloni prova a insinuarsi così nelle divisioni interne al Pd. Perché tutti sanno - la premier in testa - che De Luca è l’arci-nemico di Schlein, i due vivono da separati in casa nei dem e il presidente della Regione non ha risparmiato nei mesi scorsi fendenti contro la sua segretaria.

 

raffaele fitto giorgia meloni

[…]C’è chi nel Pd non condivide una certa impostazione di De Luca: per esempio trasformare il regionalismo nella rivendicazione del Sud contro il Nord non appare a tutti una strategia vincente. Così come sul blocco dei fondi Fsc - 5,6 miliardi per la Campania, a cui si aggiungono 1,3 miliardi del programma completamente dei fondi europei - esiste una diatriba sulla capacità di spesa di Regione e Comuni.

 

Dalle parti di Fitto si giustifica il blocco dell’Fsc proprio con la decisione del governo di vederci chiaro sui ritardi atavici nella spesa dei finanziamenti in Campania. De Luca ha addirittura denunciato il ministro alla magistratura e accusato Fitto di dare “dati falsi”. È un fatto che in piazza venerdì ci saranno i sindaci alle prese proprio con le difficoltà di spesa dei fondi: sono quelli che non hanno completato i cantieri entro dicembre con le risorse europee 2014/2020, scadenza tassativa fissata da Bruxelles, e ora hanno bisogno dei soldi congelati da Roma per non rimetterci col proprio bilancio comunale, rischiando il dissesto finanziario. […]

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

 

LA REPLICA DEL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA

Non si è fatta attendere la replica di Vincenzo De Luca alla presidente Meloni, compresa la richiesta di un incontro insieme con i rappresentanti dell'Anci Campania e del Sud, per venerdì 16 “quando saremo a Roma per sollecitare risposte concrete per i nostri territori”.

 

Scrive De Luca: “Sono onorato e commosso per l'attenzione che mi dedica l'onorevole Meloni. Davvero non merito tanto. Ma stia sereno il premier! Davvero non ha motivo né di zelarsi né di preoccuparsi. Intanto, le rivolgo da subito un invito a un confronto pubblico, dove e come lei ritiene, sui problemi di merito, rispetto ai quali non viene data mai nessuna risposta”.

 

VINCENZO DE LUCA ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI

1) Intanto, si informi la Meloni sui comportamenti che nei territori assumono i suoi allievi politici, fino ad azioni di vero e proprio sciacallaggio. Avrà modo di verificare quanto moderate e sobrie siano le mie conseguenti parole.

 

2) Risponda nel merito, il premier, sulle politiche del governo, senza lamentosità a vuoto. Sui Fondi coesione il Governo ha accumulato un ritardo di un anno e mezzo, bloccando opere, cantieri, e occasioni di lavoro. Noi siamo per la burocrazia zero. I ritardi clamorosi del Governo faranno aprire i primi cantieri con tre anni di ritardo. Ho segnalato all'on. Meloni questo problema già da cinque mesi in un rapido incontro avuto all'aeroporto di Capodichino (disturbati dalla sua invadente collaboratrice).

 

raffaele fitto giorgia meloni

Da allora, non si è mossa una foglia.Sono bloccati gli interventi per i Campi Flegrei, le opere stradali, la programmazione culturale, il recupero di beni storico-artistici. Inoltre, il blocco arbitrario dei fondi del programma complementare (un miliardo e 300 milioni che si aggiungono al blocco dei 6 miliardi di fondi per la coesione della Campania) rischia di mandare in dissesto oltre 200 Comuni ed enti territoriali che non hanno risorse per completare gli interventi Fesr del precedente programma.

 

Vengono inventate procedure cervellotiche e arbitrarie per allungare i tempi di decisione. Vengono diffusi dati falsi, non aggiornati per motivare una vera e propria discriminazione politico-istituzionale. Un governo serio avrebbe stipulato con la Campania il primo degli accordi di coesione. Da un anno e mezzo ci viene ripetuto che il ministro Fitto è alla ricerca delle "coerenze" universali fra tutti gli interventi che riguardano i territori e sui quali il ministro non ha nessuna competenza per intervenire. E questo, mentre si consuma il fallimento penoso della Zes unica per il Sud, che doveva partire a gennaio, ed è bloccata completamente con le relative misure per la erogazione del credito di imposta.

fitto meloni

 

3) Illustre Presidente sappiamo io e lei quali sono i metodi democratici, "politicamente corretti", per esercitare forme di discriminazione. Ma lei può immaginare davvero, insieme con il suo allievo Fitto, di prendere per i fondelli i suoi interlocutori? Con tutto il rispetto non è un cavallo per la sua coscia (come direbbe Montanelli!).

 

4) Non si finga turbata per qualche (più che meritata) sciabolata verbale. Io e lei siamo abbastanza animali politici! Ricordo di passaggio che lei non ha fatto una piega di fronte all'aggressione squadristica alla sede della Cgil qualche tempo fa!La invito a sboccare rapidamente risorse che appartengono al Sud. Stiamo assistendo a un paradosso insopportabile: mentre si parla di autonomia differenziata e di decentramento dei poteri, si mette poi in campo la più grande operazione di centralizzazione nelle mani del premier (Pnrr, Fondi di coesione, Zes unica, fondo di perequazione infrastrutturale, scioglimento dell'Agenzia per la Coesione), con la prospettiva di fare affondare il Paese (la "nazione"), in una palude burocratica mai vista!

 

fitto meloni

5) A parte qualche mia parola da lei e dai suoi allievi ampiamente meritata, io non le ho mai fatto del male. Come le è venuto di evocare l'onorevole Schlein?"

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)