proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano - foto lapresse - 7 tbilisi elezioni

BROGLIO E PEPERONCINO – IN GEORGIA È INIZIATO IL RICONTEGGIO DELLE SCHEDE ELETTORALI NEL 14% DEI SEGGI, DOPO CHE LA PRESIDENTE, SALOMÉ ZOURABICHVILI, HA DICHIARATO ILLEGITTIME LE ELEZIONI CHE HANNO ASSEGNATO LA VITTORIA AL PARTITO FILORUSSO, “SOGNO GEORGIANO”. LA SUA MOSSA NON METTE IN DISCUSSIONE IL RISULTATO MA È UNA MANO TESA ALL’OPPOSIZIONE – IERI A TBILISI LA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA CON BANDIERE EUROPEE E UCRAINE, MENTRE ARRIVAVA IL PUTINIANO ORBAN

 

 

 

 

salome zurabishvili in piazza contro la vittoria di sogno georgiano foto lapresse

GEORGIA, RICONTEGGIO SCHEDE VOTO IN CIRCA IL 14% DEI SEGGI

(ANSA-AFP) -  La commissione elettorale centrale della Georgia ha annunciato oggi che verrà effettuato un riconteggio delle schede elettorali in circa il 14% dei seggi dopo che i partiti dell'opposizione hanno denunciato brogli nelle elezioni parlamentari del fine settimana. "Le Commissioni elettorali distrettuali condurranno i riconteggi delle schede elettorali da cinque seggi elettorali selezionati casualmente in ciascun distretto elettorale", ha affermato la commissione in una nota sul suo sito web.

 

I GEORGIANI DANNO FORZA ALL'OPPOSIZIONE, SFIDANO ORBÁN E CHIEDONO: QUANDO ARRIVANO I NOSTRI?

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 12

Non si era mai vista una piazza con il compito di dare vigore a dei leader. Non si era mai vista, fino a ieri sera, quando i georgiani si sono riuniti a Tbilisi per dimostrare che esistono, che l’opposizione per quanto smarrita, ammutolita, poco carismatica, non è la sola a pensare che durante il voto del 26 ottobre molte cose non sono andate come dovevano, che la vittoria di Sogno georgiano, il partito di governo, non è soltanto il frutto della scelta dei suoi elettori, ma è anche il prodotto di un imbroglio.

 

Saranno i numeri a dimostrare chi ha torto e chi ha ragione, l’opposizione li sta raccogliendo, molti analisti indipendenti […] li stanno aiutando.  L’appuntamento […] davanti al Parlamento su viale Rustaveli era una prova. Chi è arrivato lo ha fatto quasi in punta di piedi, guardingo, cercando con lo sguardo i segni identificativi della protesta: bandiere, cartelli, trombette, fischietti. Poi la manifestazione è iniziata con un picco potente: l’arrivo della presidente, Salomé Zourabichvili, accolta dal grido “Salomé, Salomé, Salomé”.

 

irakli kobakhidze foto lapresse

Non era mai stata una politica amata, i suoi detrattori dicono che parla georgiano da straniera, ma al fianco di un’opposizione impietrita i suoi discorsi suonano battaglieri, programmatici, tonanti e sono il prodotto di una storia inedita: una presidente che accusa il governo di aver rubato il voto dei cittadini ed è pronta a dimostrarlo.

 

Dopo mesi di proteste, la manifestazione […] è stata la prima organizzata dalla politica, le precedenti avevano spesso messo in chiaro che non volevano avere nulla a che fare con i leader dell’opposizione […]. […]

 

 

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 9

La presenza a questa manifestazione è un atto simbolico per dire che la protesta deve andare avanti, non si può mollare e per segnalare che per essere credibili c’è bisogno di struttura, altrimenti si finisce per essere divorati, ancora una volta, da Sogno georgiano, che sta facendo finta che l’opposizione non esista.

 

Una delle prime dichiarazioni del premier Irakli Kobakhidze è stata la promessa di rivolgere tutte le attenzioni del governo verso l’integrazione europea. Il partito di maggioranza non ha intenzione di scansarsi, non si sente minacciato dalla comunità internazionale, che di fatto non ha contestato il risultato del voto, non si sente intimidito dai partiti degli oppositori che si dicono pronti a non entrare in Parlamento. Sogno georgiano tira dritto e lo farà fino a quando davanti non troverà avanti un muro abbastanza consistente da resistere a ogni urto.

 

La piazza di Tbilisi non balla, si osserva e osserva. […] Non è più una piazza di soli ragazzi avvolti nella bandiere europee, in viale Rustaveli l’età media si è alzata: ci sono i genitori e ci sono i nonni.

 

elezioni in georgia foto lapresse 1

“Io sono dell’Abcasia, e già questo è sufficiente per sentirmi arrabbiato – dice un signore che abbraccia sua moglie e che accetta di parlare russo soltanto perché “ho molta voglia di raccontarti e l’inglese non faccio in tempo a impararlo” – poi mi sarei vergognato di me stesso se oggi non fossi venuto qui. Ho dei nipoti, devo assicurargli un futuro perfetto. Non buono, non vivibile, perfetto. Ho votato Sogno georgiano in passato, questa volta no e sono furioso per la mancanza di rispetto nei confronti dei georgiani”.

 

I cittadini chiedono di ripetere il voto e pretendono  l’attenzione internazionale. “Quando qui si spegne la luce, la nostra speranza finisce davvero”, dice una signora con l’ombrello dai colori della bandiera georgiana […]

 

viktor orban foto lapresse 4

La protesta dura poco […], forse perché è stato un primo appuntamento, un assaggio, un primo passo.  A poca distanza dal Parlamento è arrivato il premier ungherese Viktor Orbán, corso a Tbilisi per stringere la mano ai leader di Sogno georgiano. Alcuni manifestanti lasciano la manifestazione per andare a fischiare sotto la sua stanza: “I loro amici arrivano subito, i nostri dove sono?”, domanda Levan, infervorato al punto da inciampare sulla sua bandiera messa come un mantello: supereroe giovane e goffo di una battaglia appena iniziata.

i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 8i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 11elezioni in georgia foto lapressesalome zourabichvili non riconosce le elezioni parlamentari salome zourabichvili con le opposizioni georgianeelezioni in georgia foto lapresse 2proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 3 salome zurabishvili in piazza contro la vittoria di sogno georgiano foto lapresse proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 6proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 1proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 2proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 7proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 8proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 5proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 4proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 10proteste in georgia dopo la vittoria di sogno georgiano foto lapresse 9i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 5i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 4i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 6i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 7i volti della protesta in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 3 proteste in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 2 proteste in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 3 proteste in georgia dopo le elezioni foto micol flammini 1

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….