trump hillary sanders michelle obama

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - "THE DONALD" ALLUNGA SU HILLARY NEGLI "SWING STATES" (OHIO 46 A 41, FLORIDA 47 A 44) - LA CLINTON IN AFFANNO SPERA NEL TOCCO MAGICO DI MICHELLE OBAMA, MA LA RICETTA ECONOMICA DI TRUMP SEMBRA PIÙ CONVINCENTE DI QUELLA DEMOCRATICA

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

GARY JOHNSON 3GARY JOHNSON 3

Hillary si è ripresa dal collasso, ora collassano i sondaggi, titola quella iena di Drudge. Michigan, dove Hillary Clinton aveva 11 punti di vantaggio sull'avversario: ora siamo secondo l'ultimo sondaggio nello Stato 38 per lei 35 per Donald Trump. Con un margine di errore del 4% il sondaggista si sente di dire che si tratta di una corsa praticamente alla pari, e anche qui c'è un 10% al candidato fantasma Gary Johnson. Ma chi è Gary Johnson e perché tutti parlano di lui e del fantomatico Partito Libertario anche se in realtà non è neanche in corsa sul serio?

 

Non solo, non si riesce a capire se i voti di questo candidato di questo partito potranno o no andare a un altro candidato vero,e a chi dei due. Per la verità il povero Johnson è diventato improvvisamente popolare quando un giornalista che lo stava intervistando in diretta durante un top show della tv Msnbc gli ha chiesto se venisse eletto cosa farebbe ad Aleppo,e lui ha risposto “che cos'è Aleppo”?

 

GARY JOHNSON 2GARY JOHNSON 2

Il giornalista molto imbarazzato prima ha pensato che scherzasse, poi ha fornito spiegazioni, e alla fine quei due minuti di gaffes sono diventati virali su Twitter e non solo. Certo è che quel 10% praticamente su scala nazionale è veramente resistente è strano. Gary Johnson ha 63 anni, quindi anche lui non proprio di primo pelo, è stato per tre mandati in passato, fino al 2003, uno stimato governatore del New Messico, e allora era repubblicano.

 

Solo cinque anni fa, quando ha cominciato a pensare di candidarsi almeno virtualmente alla presidenza, è passato al Partito Libertario, che è il terzo partito del Paese anche se scala lillipuziana, è iper liberista in economia, minimalista sul ruolo del governo, ma molto attento ai temi sociali. Una contraddizione?

GARY JOHNSONGARY JOHNSON

 

Certamente non l'unica di questo folle folle anno elettorale. I libertari sostengono infatti di essere sia più a destra dei repubblicani che a sinistra dei democratici. Non hanno un cent, ed è finita lì, perché anche se il 60 per cento dei democratici e il cinquanta dei repubblicani vorrebbero Johnson come terzo convitato dei dibattiti in tv che cominciano il 26 settembre, le macchine dei partiti e delle television non lo consentiranno.

 

Ma dove andrà il 10%  del tesoretto di tutto rispetto dei libertari, che mai erano arrivati così in alto nella loro storia semiclandestina ? Probabilmente da nessuna parte anche se dovrebbero essere più vicini al messaggio popolare di Donald Trump. In realtà i democratici hanno sempre pensato il contrario, e cioè che il libertario avrebbero tolto voti a Trump, ma i sondaggi dimostrano che non è vera né l'una né l'altra cosa, che Gary Johnson attrae elettori che non stanno né con l'uno né con l'altro candidato, in linea con lo scarso appeal dei due contendenti di quest'anno, ma che per aver sottovalutato il problema,chi rischia di più è proprio la Clinton, non Trump.

 

GARY JOHNSON 4GARY JOHNSON 4

Il quale sta una meraviglia perché per la prima volta la maggioranza degli insider repubblicani negli swing States, gli Stati insicuri,si dice certa che se le elezioni fossero domani le vincerebbe lui. Il sito Politico.com che è dichiaratamente a favore di Hillary Clinton ma ultimamente ha dovuto riconoscere di aver dato per scontate vittorie tutte da verificare, ha messo su un caucus,un gruppo di attivisti strateghi e funzionari in 11 stati che sono il vero terreno di battaglia.

 

TRUMP CLINTONTRUMP CLINTON

Ha cominciato a interrogarli regolarmente in forma anonima nel mese di giugno, quando le due nomination sono state chiare. Ha riferito di volta in volta quanto basso fosse il livello di entusiasmo del partito repubblicano e quindi le prospettive fossero inferiori a quelle dei democratici ;basta pensare che in agosto 1 repubblicano su 5 credeva nella vittoria del suo candidato. Oggi il 53% di quegli stessi scettici è certo che Trump vincerà nel loro stato.

 

UNA MAPPA IN CASO DI BLOOMBERG TRUMP CLINTONUNA MAPPA IN CASO DI BLOOMBERG TRUMP CLINTON

Hillary Clinton è tornata sul campo di battaglia perfettamente truccata e apparentemente risanata, e ancora una volta ha giocato la carta della sottovalutazione. Si è trattato di un malore minore,un raffreddore trascurato, è lei che  ha ignorato il parere dei medici, storia finita. Non per gli elettori e nemmeno per i media, perché anche quelli amici, che sono una maggioranza schiacciante, ormai hanno fiutato l'odore del sangue. Scrive un noto giornalista che ama molto la candidata democratica, Todd Purdum, che una volta Hillary Clinton era diversa, sincera,sanamente emotiva, aperta nell'esprimersi e nel rivelarsi, ma che i media l'hanno massacrata e lei è cambiata.

 

E’ un lungo ritratto amicale compiaciuto che però Purdum è costretto a chiudere ammettendo che se vince sarà certa che l'approccio del muro e della corte che tutto copre scelto per anni è quello giusto e dunque tutti gli altri dovranno sopportare di essere testimone di una delle Amministrazioni meno trasparenti della storia americana. Per essere un amico è una bella botta.

 

Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.Rudy Giuliani, Donald Trump, Michael Bloomberg, Bill Clinton, Joe Torre.

È venerdì e la Cnn pubblica il sondaggio dei sondaggi, come lo chiamano, che dà la democratica al 43%, Trump al 41, mescolando cinque dei più recenti sondaggi nazionali pubblici. Gary Johnson ha il 9%, mica male. Però in alcuni swing state c'è Trump in avanzata: al 46 in Ohio e lei al 41, in Florida 47 Trump 44 Clinton, intanto arriva Michelle Obama  che col suo sessanta per cento di popolarità è diventata una specie di Madonna Nera da utilizzare come jolly, anche se non si sa con quali risultati. Nel campus della George Wasson  University in Virginia la first lady ha cominciato un giro che la porterà negli Stati swing chiave a parlare soprattutto a  giovani eafroamericani.

 

michelle e barack 7michelle e barack 7

Parola d'ordine HilIlary è qualificata Trump no, i suoi valori sono i nostri, vi darà speranza nel  futuro. Afroamericani e giovani assieme alle donne sono le categorie che hanno portato  e tenuto gli Obama alla Casa Bianca. Michelle Obama è sicuramente un personaggio popolare, ma non è percepito come un personaggio politico, anche perché non si è mai intromessa,piuttosto come un esempio di vita e stile.

 

Tanto è vero che nonostante in questi giorni si sia molto favoleggiato di una sua candidatura sostitutiva di una Clinton malata, a quelli di Rasmussen reports che ci hanno fatto sopra un sondaggio la risposta è stata sorprendente. Se il nominato presidenziale democratico dovesse essere cambiato in corsa per un problema di salute della candidata, il 48% degli elettori democratici a sorpresa e senza paura di contraddirsi vorrebbe al suo posto il già candidato Bernie Sanders,che è stato il principale rivale della Clinton.

michellemichelle

 

Il 22% vorrebbe invece l'attuale vicepresidente Joe Biden, e solo il 14% si riterrebbe soddisfatto di Tim Kaine, l'attuale vice scelto da Hillary Clinton. Siccome il programma di Bernie Sanders è estremamente più liberal e progressista di quello ufficiale del partito, lui stesso si definisce un socialista, è proprio vero che c'è qualcosa di strano non solo nella scelta dei candidati quest'anno ma proprio nell'identità dei partiti.

 

Obama e Clinton puntano tutto sulla redistribuzione delle ricchezze e dei redditi, nella certezza che funzioni ancora, ma ci sono fasce di popolazione stanche e alla fine si giocherà tutto proprio sul tipo di programma e progetto economico. Un New York Post entusiasta di Donald Trump esalta quello del candidato repubblicano ancora una volta illustrato all'Economic Club di New York, in quella che definisce una visione reaganiana del Paese.

 

michelle obama alla convention democratica 9michelle obama alla convention democratica 9

“ll piano della mia avversaria offre soltanto più regole più tasse più spese e un futuro di crescita lenta, di redditi in declino, di prosperità al tramonto. Se noi abbassiamo le tasse,rimuoviamo i regolamenti distruttivi, liberiamo il grande tesoro dell'energia americana, e negoziamo accordi commerciali che mettono l'America in testa, allora non c'è limite ai posti di lavoro che possiamo creare e alla quantità di prosperità che possiamo liberare; dobbiamo tornare a essere il grande magnete mondiale dell'innovazione e della creazione di lavori, non mandar via soldi  e ricchezza”.

 

L'attacco è molto efficace perché tocca lo spirito americano nel suo profondo quando dice:  il mio piano economico respinge il cinismo che vuole che la nostra forza lavoro debba continuare a declinare, la nostra economia non crescere più come prima, lo standard di vita non aumentare più, e che tutto quello che ci rimane da fare è dividerci  e redistribuire le nostre risorse che si restringono. Non è così,tutto ciò che oggi sembra rotto può essere aggiustato, i fallimenti possono tornare ad essere grandi successi.

 

michelle obama alla convention democratica 7michelle obama alla convention democratica 7

Trump sembra aver trovato una mediazione tra l’essere presidenziale e l’essere theDonald.Parlava a un club di esperti raffinati, ma siccome è a quelli che devono decidere chi votare che si rivolgeva, un certo punto ha detto: “ Una volta le automobili si facevano a Flint e non si poteva bere l'acqua in Messico, ora le macchine si fanno in Messico e non si può bere l'acqua a Flint”.

 

Flint è una città  in Michigan e la crisi dell'acqua di Flint è un disastro ambientale dovuto alla contaminazione da piombo delle acque del fiume;, a Flint c’era e non c’è più la General Motors, ed è diventata una zona povera, depressa, infestata dal crimine. Anche senza voler condividere l’entusiasmo del Post, c’è tutta la crisi d’America in due frasi.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."