INESPERTI SÌ, IRRESPONSABILI NO - I 163 NEO-ELETTI DEL M5S SI PREPARANO A SBARCARE NELLA CAPITALE - FREQUENTERANNO UN CORSO FULL-IMMERSION DI DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA LUISS - E GIÀ HANNO UN CODICE DI COMPORTAMENTO IN 18 PUNTI - NON SI CHIAMERANNO “ONOREVOLI” MA “CITTADINI”, POTRANNO AVERE UNO STIPENDIO MASSIMO DI 5 MILA € LORDI, NON COMPARIRANNO NEI SALOTTI TV: LA COMUNICAZIONE SARÀ GESTITA DA GRILLO...

Francesca Schianchi per "La Stampa"

Sono tutti agguerriti, perlopiù giovani, in gran parte laureati («il gruppo con la percentuale maggiore, l'88%», sottolinea Beppe Grillo dal suo blog). Ma tutti digiuni di pratica parlamentare. Qualcuno con le idee ancora un po' confuse, come la neo-senatrice intervistata da «Un giorno da pecora» indecisa sul numero esatto di parlamentari da dimezzare. E così, perché la carica dei 163 eletti grillini arrivi allenata ai Palazzi, perché sappia addentrarsi nei loro meandri e impari a riconoscerne tranelli e astuzie, ecco che il «MoVimento» ha pensato a una full immersion di lezioni di diritto costituzionale.

Si parla di sessanta ore di corso, che dovrebbero prendere il via lunedì 4 marzo: una specie di corso universitario intensivo, impostato da alcuni docenti dell'Università Luiss di Roma, che dovrà articolarsi su tre macrotemi: l'iter di approvazione delle leggi, il funzionamento del governo e alcuni principi sulla redazione di testi normativi.

Grande riserbo sull'iniziativa, che pure non è nuova per i grillini: anche a Parma fecero così. A maggio, vinte le elezioni, consapevoli che la buona volontà non è sufficiente per governare, si misero sotto a seguire lezioni di diritto amministrativo per acquisire le competenze necessarie a fare funzionare la macchina del Comune. E anche a Brescia, già prima delle elezioni, c'è stata la possibilità, per chi voleva, di seguire corsi del genere.

Così, tra lezioni e assedi della stampa, tra discussioni sull'appoggio o meno di un eventuale governo guidato da Bersani, i neo-eletti a Cinque stelle si preparano allo sbarco a Roma. A breve dovranno vedersi proprio per discutere il da farsi, «perché siamo centosessanta teste anche se abbiamo un unico cuore», sintetizza il neo senatore veneto Enrico Cappelletti.

La loro guida per muoversi a Montecitorio e Palazzo Madama, almeno nelle linee generali, è comunque già nero su bianco: il «codice di comportamento». Diciotto punti dove tante cose sono chiarite. Alcune di forma: per esempio, i deputati a Cinque stelle non saranno «onorevoli», no, vorranno essere chiamati «cittadino» o «cittadina». Altre più di sostanza, destinate a cambiare alcune pratiche parlamentari ormai consolidate: il capogruppo verrà cambiato a rotazione ogni tre mesi, così come il portavoce.

Com'è nel loro Dna, è già chiaro che non solo rifiuteranno i rimborsi pubblici, ma si taglieranno le indennità: il massimo consentito è di 5mila euro lordi; il resto (più o meno altri cinquemila euro), lo restituiranno allo Stato. Potranno però tenere la diaria e i rimborsi per le spese di viaggio. È previsto l'obbligo di dimissioni in caso di condanna, mentre in caso di «palesi violazioni» del regolamento potrà venire decisa l'espulsione di un parlamentare ma dovrà essere ratificata on line tra tutti gli iscritti.

Interessante la parte dedicata alla comunicazione, dove centrale è il ruolo di Grillo. «La costituzione di due gruppi di comunicazione, uno per la Camera e uno per il Senato - si legge - sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri». Ogni gruppo avrà un coordinatore che si relazionerà con il sito nazionale e con il blog del comico genovese.

Ribadito, ovviamente, il divieto di partecipare ai talk show tv. Ma soprattutto, in merito alle discussioni di questi giorni sulla fiducia o meno dei Cinque stelle a un eventuale governo del Pd, uno dei primi punti sembrerebbe chiarire la questione: «I gruppi parlamentari del «MoVimento» 5 stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi».

 

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