fedriga orban

“IO L’ORBAN ITALIANO? NON MI OFFENDO” – IL GOVERNATORE DEL FRIULI, FEDRIGA, SPIEGA PERCHÉ VUOLE IL MURO AL CONFINE CON LA SLOVENIA: "SE NON SI FERMANO I MIGRANTI, NECESSARIO CHIUDERE I PUNTI CRITICI. METTIAMO SUL TAVOLO TUTTE LE OPZIONI, COMPRESA L'USO DEI DRONI E DELLA TECNOLOGIA. INNANZITUTTO LA SOSPENSIONE DEL TRATTATO DI SCHENGEN SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE…” - "FAVOREVOLE A HOTSPOT DOVE I MIGRANTI NON ABBIANO POSSIBILITA' DI USCIRE" - IL NO DI CONTE E DEL M5S…

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI

Giuseppe Conte è radicalmente contrario. Per il presidente del Consiglio il muro in stile Trump e Orbán, vagheggiato dalla Lega per fermare i migranti al confine tra Italia e Slovenia, semplicemente «non si può fare».

 

Allo stesso modo la pensa il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio, che ha affidato al deputato giornalista Emilio Carelli il compito di stoppare i piani degli alleati. «Non è alzando i muri che si governano i problemi delle migrazioni», è l' altoltà dell' ex direttore di Sky Tg24, che invita il Carroccio a smetterla di inseguire i titoli dei giornali per mettersi a lavorare «seriamente alla soluzione di questo dramma epocale, con umanità e serietà».

 

 

L' idea lanciata dal presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, disegna l' ennesima crepa nella maggioranza di governo, Lega a favore e Movimento contro. Per il Carroccio i migranti bisogna fermarli fisicamente, prima che entrino nel territorio italiano. I 5 Stelle, che pure sulla Sea Watch si sono allineati alle scelte di Salvini, spronano a lavorare nei Paesi di origine dei flussi migratori, per combattere le cause che spingono milioni di persone a fuggire dalle guerre e dalla fame. Per dire quale sia l' umore nel M5S nei confronti dell' ultima trovata leghista basta la battuta del presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia: «Una coglionata pazzesca, la derubrico subito così».

MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI

 

Il problema, per la tenuta dell' alleanza gialloverde, è che Salvini sta seriamente pensando di andare avanti.

«Per adesso è soltanto un' ipotesi», ha spiegato ai dirigenti del partito. Ma un' ipotesi assai concreta, visto che in settimana ne parlerà con Fedriga al Viminale.

Intervistato dal Fatto quotidiano di ieri, il «governatore» aveva confermato l' ipotesi trumpiana parlando di «un muro o altro» per «fermare l' ondata migratoria che avanza attraverso altri Paesi dell' Ue», se l' Europa non tutelerà i nostri confini.

 

fedriga

Indignata la reazione delle opposizioni, con il verde Angelo Bonelli che boccia la suggestione di un «muro della vergogna». Per la dem Debora Serracchiani, già presidente del Friuli-Venezia Giulia, si tratta di «una follia». L' ex premier Paolo Gentiloni accusa Salvini di «giocare con il muro in Slovenia» ed Enrico Letta, altro predecessore di Conte a Palazzo Chigi, pensa si tratti della «bischerata di giornata per non parlare della crescita zero, delle crisi industriali, della Capitale al tracollo o dei giovani italiani che vanno via».

All' ora di pranzo, intervistato da Lucia Annunziata, Fedriga corregge il tiro senza però smentire il progetto.

 

«Sulla stampa si sono presi una grande licenza poetica», precisa a In 1/2 ora in più il presidente del Friuli-Venezia Giulia, sottolineando come i 243 chilometri di cui si parla nell' intervista al Fatto «non sono nemmeno il confine tra Italia e Slovenia» (che è di 232 chilometri).

 

salvini orban

Poi però Fedriga conferma le intenzioni di Salvini di realizzare una barriera per fermare i migranti all' altezza dei boschi carsici del confine triestino, che sono facilmente attraversabili: «Che ci sia allo studio la possibilità di barriere nei punti più critici lo valuteremo». Insomma, la Lega chiede all' Europa di rispettare gli accordi di Schengen e presidiare i confini, altrimenti il piano scatterà. «Noi non vogliamo fare muri - avverte Fedriga su Rai3 - Ma se non si rispettano le regole, allora si alzano i muri, delle barriere nelle tratte più frequentate».

 

 

«PERCHÉ VOGLIO IL MURO AL CONFINE CON LA SLOVENIA»

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

MASSIMILIANO FEDRIGA

Qualcuno ora evocherà il rischio di una nuova cortina di ferro a Nord-est, su quel confine orientale che oggi non protegge più il nostro Paese dai comunisti di Tito e dal blocco sovietico ma da un' altra minaccia, amata allo stesso modo dalla sinistra: l' arrivo in massa dei migranti.

 

Sui 232 chilometri che separano il Friuli-Venezia Giulia dalla Slovenia ogni giorno transitano quantità crescenti di clandestini che gli altri Paesi europei non vogliono e di cui l' Italia, da sola, è costretta a farsi carico: si tratta perlopiù di migranti economici provenienti da Pakistan e Afghanistan. A questa situazione estrema bisogna opporsi con estremi rimedi: da qui l' ipotesi, lanciata dal ministro Salvini e accolta dal presidente leghista del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, di costruire un reticolato con filo spinato per proteggere il nostro Paese dall' invasione via terra, dopo che a fatica si sta cercando di bloccare quella via mare.

 

Presidente Fedriga, quanti migranti arrivano nella sua Regione passando dalla cosiddetta rotta balcanica?

Berlusconi con Salvini e Fedriga a Trieste

«Si parla di un' ottantina di persone al giorno ma è un numero difficile da stabilire. Ci sono giorni in cui ne arrivano 100, altri in cui non ne arriva nessuno. In ogni caso, ora abbiamo evidenza di questi numeri perché, a partire dal settembre 2018, abbiamo aumentato le forze dell' ordine al confine e accresciuto i controlli. Oltre a intercettare i migranti, riusciamo così a fermare i passeur, ossia gli "scafisti" di terra, trafficanti di uomini che aiutano i disperati a varcare il confine».

 

Questi arrivi sono legati alla chiusura dei porti e all' impossibilità dei migranti di raggiungere l' Italia via mare?

«No, perché le persone che seguono la rotta balcanica sono perlopiù afgane e pakistane, gente che già prima non arrivava in Europa sui barconi. Il flusso accresciuto dipende da altri fattori, ad esempio dalla Turchia che ha smesso di fare da tappo e tiene le maglie più larghe, evidentemente in attesa di altri soldi dall' Ue».

il muro di trump 3

 

Quanti migranti irregolari deve gestire al momento il Friuli-Venezia Giulia?

«Circa 4.000, ed è un numero ridotto di un migliaio rispetto all' anno scorso, quando ancora governava il Pd. Nonostante gli arrivi, abbiamo infatti cambiato politiche sull' immigrazione. Abbiamo messo uno stop all' accoglienza diffusa voluta dalla Serracchiani, che faceva sparpagliare i clandestini sul territorio. E, grazie al decreto Sicurezza, riusciamo ad applicare meglio il trattato di Dublino e a rispedire i migranti nel Paese di primo ingresso, che è quasi sempre la Grecia.

 

Prima i migranti facevano ricorso per rimanere in Italia e, finché il tribunale di Roma si esprimeva, passava il termine massimo di sei mesi per applicare la misura, cosicché essi finivano per restare da noi. Ora invece se ne occupa il tribunale di Trieste, che consente di sbrigare la pratica in tempi più rapidi».

 

muro confine messico

Quali provvedimenti intendete prendere per contrastare nuovi arrivi?

«In primo luogo pattugliamenti congiunti con le forze di sicurezza slovene, a partire da inizio luglio. Al momento, anche se schieriamo un poliziotto per ogni metro di confine, dobbiamo tenerci in Italia i migranti che fanno richiesta di protezione umanitaria. Con questo accordo possiamo invece fermare i migranti già in Slovenia. A quel punto spetterà al governo sloveno rispedirli nel Paese di primo ingresso».

 

Se questa misura non bastasse, quasi sarebbero le altre soluzioni?

«Mettiamo sul tavolo tutte le opzioni. Innanzitutto la sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone. Così in realtà lo applicheremmo fino in fondo, visto che quel trattato prevede anche che i Paesi difendano i confini dell' Europa. E invece adesso paradossalmente l' Europa condanna quegli Stati, come Croazia e Ungheria, che controllano le frontiere e bloccano i flussi migratori irregolari».

 

il muro di trump 2

Adotterete anche droni per individuare i passaggi illegali di migranti?

«Sì, non escludiamo il ricorso alla tecnologia».

 

La questione più spinosa è la costruzione di un muro anti-migranti. Lei è favorevole?

«È una delle soluzioni che metteremo a tema col vicepremier Salvini nell' incontro al Viminale di mercoledì. Sarebbe l' extrema ratio ma anche la presa d' atto del governo italiano rispetto a una situazione che si è creata e a cui si deve far fronte. L' idea di fondo è mettere in campo misure di prevenzione, non chiudere il recinto quando i buoi ormai sono usciti».

 

O quando i migranti ormai sono entrati A quel punto che si fa? Come si procede con i rimpatri?

DONALD TRUMP MURO

«Il 5 luglio incontrerò di nuovo Salvini a Trieste per definire un progetto che stanzi risorse per i rimpatri. Ma anche qui lo sforzo maggiore deve farlo l' Ue. L' Europa deve applicare quegli accordi bilaterali con Paesi come il Pakistan che al momento non riconoscono i propri cittadini che entrano illegalmente da noi».

 

Valuta anche l' ipotesi di mettere a punto nuovi hotspot per i migranti?

«Gli unici centri cui sarei favorevole sono quelli controllati e chiusi in cui gli immigrati non abbiano possibilità di uscire e di dileguarsi in clandestinità. Penso ad esempio ad altri Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) come quello di Gradisca d' Isonzo».

 

salvini orban

Per chiudere, se la definiscono l' Orbán del Friuli-Venezia Giulia, lo considera un complimento?

«Orbán ha fatto il suo dovere e l' Europa dovrebbe solo ringraziarlo. Con l' Ungheria abbiamo ottimi rapporti. Non a caso il 5 luglio avremo a Trieste anche il loro ministro degli Esteri».

 

FEDRIGA TOTI FONTANA ZAIAFEDRIGA

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…