bonisoli

IUS BONISOLI: “DOMENICHE GRATIS SOLO D'INVERNO”, IL PIANO DEL MINISTRO: “FLESSIBILITÀ IN ALTA STAGIONE TURISTICA” – LA GRATUITÀ POTREBBE ESSERE LEGATA ANCHE A FASCE ORARIE QUOTIDIANE. IN ARRIVO A DICEMBRE IL NUOVO BANDO INTERNAZIONALE PER I DIRETTORI A CASERTA, VENEZIA E CAMPI FLEGREI

Laura Larcan per il Messaggero

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (4)

 

Il futuro della domenica gratis dei musei dipenderà dalle stagioni turistiche. All' indomani del G60 della cultura italiana, il summit dei sessanta direttori convocati dal ministro Alberto Bonisoli, diventano più nitidi i punti chiave del piano strategico delle aperture senza ticket per i luoghi statali della cultura.

 

L' ipotesi che prende corpo, destinata a diventare il cuore del nuovo decreto regolamentare pronto per marzo 2019, è legata al calendario del turismo. Nella bassa stagione turistica - da novembre a marzo - resterà in vigore la prima domenica gratis, anche nei monumenti e siti blockbuster (in prima linea, Colosseo, scavi di Pompei, Gallerie degli Uffizi).

 

Altra storia per l' alta stagione, quella estiva per intenderci, dove si concentrano eccessivi casi di ressa di visitatori. In questi mesi scatta la libertà ai singoli direttori di decidere soluzioni alternative, superando la formula della prima domenica del mese. «Si troveranno altre giornate, più comode per le famiglie», è la posizione emersa dall' incontro. Al vaglio, l' opportunità di aprire i musei gratis in occasione di ricorrenze importanti, di festività nazionali o locali. Insomma, i direttori possono pianificare un calendario di aperture gratis in giornate legate «all' identità territoriale», precisano.

 

riccardo franco levi alberto bonisoli

Non solo. La gratuità potrebbe essere legata anche a fasce orarie quotidiane. Un tema dibattuto ha riguardato la possibilità di «spacchettare» gli orari d' apertura e far entrare gratuitamente il pubblico nelle ultime due ore. La parola d' ordine è «flessibilità». Intanto, la regola della prima domenica del mese ad ingresso libero resta invariata per i prossimi sette mesi (a partire dal prossimo 2 settembre).

 

luca bergamo alberto bonisoli

IL NUOVO CONCORSO Non è stato certo l' unico tema affrontato. Sulla tavola rotonda dei direttori hanno pesato una serie di idee, criticità, proposte. Non da ultimo, la pubblicazione per dicembre del nuovo bando internazionale per reclutare i nuovi direttori per la Reggia di Caserta e le Gallerie dell' Accademia di Venezia, (dove Mauro Felicori e Paola Marini sono al traguardo della pensione) e per i Campi Flegrei, attualmente con guida ad interim di Paolo Giulierini.

 

La riforma dell' ex inquilino del Collegio Romano Dario Franceschini non viene messa in discussione. Ma la richiesta all' unisono espressa dai direttori è di un aumento dei margini di autonomia gestionale. «Quello che mi auguro - commenta il direttore generale dei Musei Antonio Lampis - è che questo governo riesca a semplificare l' ordinamento del personale statale, la contrattualistica, il codice degli appalti, a favore di una gestione più efficiente.

franceschini-2

 

Attualmente, le complicazioni burocratiche rendono difficile la vita dei direttori dei musei».

 

Tema incandescente, sollevato dai direttori di Colosseo, Uffizi, Pompei e Galleria dell' Accademia di Firenze, la piaga del bagarinaggio. Il Mibac ha promesso di intervenire sulla comunicazione a più livelli dei prezzi dei biglietti («lo stiamo raccontando a tanti paesi extraeuropei, in modo da prevenire truffe, a partire dalla Cina»).

 

«Finché non viene introdotta una norma che vieta i sistemi dei bagarini, l' unica cosa che possiamo fare è comunicare - dichiara Eike Schmidt direttore degli Uffizi - noi abbiamo introdotto un infopoint esterno ufficiale alla portata di tutti, e con il nostro sito web abbiamo rallentato la vendita on line di biglietti a prezzo triplicato».

 

il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (2)il ministro dei beni culturali alberto bonisoli (1)

 

il ministro alberto bonisoli intervistato (4)

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO