henry kissinger

KISSING ME SOFTLY - LA BIOGRAFIA DI KISSINGER FINISCE PER ASSOLVERE DA OGNI ACCUSA DI CINISMO, OPPORTUNISMO, MACHIAVELLISMO E DIABOLICA SPREGIUDICATEZZA IL MAESTRO DELLA REALPOLITIK, CHE PERSEGUÌ L' INTERESSE NAZIONALE E L' EQUILIBRIO DI POTERI PER GARANTIRE LA STABILITÀ DELL' ORDINE MONDIALE - IL RUOLO DEL PADRE, LA FAMIGLIA UCCISA NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO, IL PESSIMISMO NOVECENTESCO E LA DIFFIDENZA VERSO LA DEMOCRAZIA MODERNA

 

Marina Valensise per ''Il Messaggero''

 

diana con henry kissinger

Heinz Kissinger aveva nove anni nel 1933, quando Hitler venne nominato Cancelliere. Era il figlio di un ebreo tedesco assimilato, un uomo pio, insegnante a Fürth, cittadina manifatturiera di 70 mila abitanti in Baviera, che l' aveva cresciuto nel culto di Goethe, Lessing e Felix Mendellsohn, votandolo all' ideale della Bildung (la tradizione tedesca di auto-formazione). Da un giorno all' altro, si trovò braccato da bande di ragazzetti in camicia bruna, costretto a cambiare strada, a disertare la piscina, a fingersi cattolico per giocare a pallone.

 

FORD KISSINGER

Nel 1938, alla viglia della Kristallnacht, la madre Paula Stern, figlia di un mercante di bestiame e perciò dotata di senso pratico, riuscì a ottenere un visto per l' America. Così la famigliola riparò a Washington Heights, Upper Manhattan, fra la comunità di ebrei tedeschi detta per scherzo The Fourth Reich, dove il vecchio padre, ormai vinto dalla vita, cercò di riciclarsi come contabile.

 

LA CARRIERA

RICHARD NIXON HENRY KISSINGER

Divenuto adulto, laureato a Harvard con tesi su Metternich e Castlereagh, scrittore di successo con un saggio del 1957 sulle armi nucleari, professore a Harvard, consulente del governo, diplomatico di prestigio, consigliere per la sicurezza nazionale e Segretario di Stato dal 1969 al 1977, durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford, e Premio Nobel per la Pace nel 1973, Henry Kissinger, che era diventato americano dopo essersi arruolato nell' esercito ed essere tornato in Germania per insegnare a dare la caccia ai nazisti, avrebbe minimizzato il peso della persecuzione subita nell' infanzia.

 

Eppure, solo un biografo dal cuore duro potrebbe negare l' impatto che la parabola del padre ebbe sulla visione del figlio e resistere alla tentazione di considerare l' attenzione al realismo e l' assenza di illusioni una sorta di compensazione all' impotenza del padre.

henry kissinger incontra xi jinping 1

 

LE CRISI

È l' assunto sul quale si fonda Barry Gewen, redattore di lungo corso alla New York Times Book Review. Il suo libro oscilla tra il ritratto intellettuale e il compendio politico. Dalla storia del Cile moderno, dove il colpo di Stato del 1973 contro il presidente Salvator Allende, primo comunista regolarmente eletto, un putsch gradito a Washington ma indipendente dall' amministrazione americana, è riportato alla sola matrice militare, sebbene Kissinger ammonisse Non vedo perché dovremmo stare a guardare un Paese che diventa comunista per l' irresponsabilità del suo stesso popolo?, si passa alla crisi della democrazia nella repubblica di Weimar.

RICHARD NIXON HENRY KISSINGER 1

 

 Dalla seconda guerra mondiale alla Guerra fredda, dalla guerra nel Vietnam all' invasione della Cambogia e all' umiliazione da parte di Ronald Reagan che considerava superata la realpolitik, e non volle Kissinger alla Segreteria di Stato. Seguendo un periplo movimentato, Gewen finisce per assolvere da ogni accusa di cinismo, opportunismo, machiavellismo e diabolica spregiudicatezza il maestro della realpolitik, che perseguì l' interesse nazionale e l' equilibrio di poteri per garantire la stabilità dell' ordine mondiale.

kissinger agnelli

 

LE CAMERE A GAS

Lo choc subito da bambino, l' aver visto tramontare da un giorno all' altro gli ideali del padre, l' aver visto inghiottire zii e cugini nelle camere a gas, l' aver assistito inerme alla distruzione della democrazia, in nome della democrazia e attraverso le procedure della democrazia, costituiscono il nucleo tragico del pensiero politico di Kissinger che affonda le radici nel pessimismo europeo del Novecento, e nella diffidenza verso la democrazia moderna condivisa da altri emigrati eccellenti, come Leo Strauss, Hannah Arendt e Hans Morgenthau, accomunati nella riflessione sulla morte della civiltà e dall' avvento inaspettato della barbarie, prodotto e nemesi dell' idea di progresso.

 

gianni agnelli kissinger

Alla fine di tante digressioni, resta da capire se, e fino a che punto, il realismo politico, e per esempio la teoria dell' effetto domino in Asia, sia stato obiettivamente efficace nell' azione diplomatica di un pensatore di spicco.

KISSINGER BARRY GEWENKISSINGER CON DONALD E MELANIA TRUMP henry kissinger playboyHENRY KISSINGER KISSINGER PUTINkissinger agnellihenry e nancy kissingerNAPOLITANO KISSINGER 1KISSINGER E MAOzhou enlai con kissinger 30KISSINGERhenry kissingerdanielle hunebelle libro scandalo su kissingerhenry kissinger party alla casa biancaJIANG ZEMIN E KISSINGERKISSINGER OBAMAhenry kissinger giovanni leone aldo moro rome 1975Schmidt Giscard D Estaing Kissinger Bahr KOFI ANNAN JIMMY CARTER HENRY KISSINGER Schmidt Giscard D Estaing Kissinger Bahr invito di kissinger al bilderberg fringe festival jpegKISSINGER ANDREOTTIGIANNI AGNELLI E HENRY KISSINGER KISSINGER PUTIN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…