edi rama giorgia meloni migranti albania italia

L’ACCORDO CON L’ALBANIA È UNA PATACCA SENZA PRECEDENTI: COSTERÀ UN SACCO DI SOLDI E NON SERVIRÀ A NIENTE – IL GOVERNO METTE NERO SU BIANCO UN DOCUMENTO DI QUATTRO PAGINE ALLA CAMERA IN CUI CERTIFICA LE CONDIZIONI DEL PATTO TRA MELONI E RAMA SUI MIGRANTI. NEI DUE CENTRI IN TERRITORIO ALBANESE PORTANNO ESSERE PORTATI SOLTANTO I NON VULNERABILI. QUINDI, DI FATTO, NESSUN PROFUGO IN ARRIVO DALLA LIBIA – I MIGRANTI DESTINATI IN ALBANIA SARANNO MOLTI MENO DEI 36MILA DI CUI PARLA IL PROTOCOLLO. IL RISULTATO? UN VIA-VAI CONTINUO DI NAVI NELL’ADRIATICO…

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

 

EDI RAMA - GIORGIA MELONI

Se il governo rispetterà la legge (e ovviamente non potrà che essere così), di fatto nessun migrante proveniente dalla Libia potrà essere portato nei centri in Albania. Perché «i migranti che saranno indirizzati nelle aree concesse in uso allo Stato italiano sono i richiedenti asilo sottoposti alle procedure accelerate di frontiera e quelli destinati al rimpatrio». Dunque, per legge, i non vulnerabili, categoria in cui la normativa italiana include «minori, donne, disabili, anziani, genitori single con figli minori, persone malate, vittime di tratta, vittime di stupri, violenza psicologica, fisica, sessuale, vittime di mutilazioni genitali». Cioè praticamente tutti i migranti che arrivano dai lager libici.

 

DAL TRAMONTO ALL ALBANIA - MEME BY EMILIANO CARLI

A metterlo nero su bianco, con un documento che di fatto ridimensiona in maniera consistente la reale portata dell’operazione Albania, è un documento di quattro pagine depositato dal governo alle Commissioni Affari istituzionali e Affari esteri della Camera che, la notte scorsa, con la protesta delle opposizioni (il Pd ha abbandonato i lavori) hanno dato il via libera al disegno di legge di ratifica del protocollo Italia-Albania ora atteso in aula lunedì.

 

[…] il governo […] definisce con chiarezza, per la prima volta, la tipologia di migranti che — soccorsi in mare in acque extraeuropee da navi militari italiane — potrà essere direttamente portata in Albania e, dopo il passaggio in hotspot, essere detenuta per 28 giorni in attesa dell’esito delle procedure accelerate di frontiera o, più a lungo, per chi è già destinatario di un ordine di espulsione e di rimpatrio in uno dei pochissimi Paesi con i quali l’Italia ha accordi.

 

VACANZE RAMANE - MEME BY EMILIANO CARLI

I dettagli, dunque: lo screening di chi […] potrà finire in Albania avverrà direttamente sulle navi militari italiane che avranno dunque una doppia destinazione: il porto di Shengjin per chi (solo uomini maggiorenni, non vulnerabili e provenienti da Paesi sicuri) potrà essere sottoposto a procedure accelerate di frontiera e poi un porto italiano dove far scendere tutti gli altri. Con (ancora non sciolto) il punto di eventuali nuclei familiari che di certo non potranno essere divisi.

 

Ma una nave militare italiana […] sarà sempre presente nel porto albanese pronta a fare la spola con l’Italia per portare subito al di qua dell’Adriatico i migranti che, ad un secondo screening […], dovessero risultare vulnerabili […]. Perché una cosa è chiara; tra le condizioni del premier albanese Edy Rama c’è che nessuno dei migranti soccorsi dalle navi italiane potrà mai mettere piede su suolo albanese.

 

L ACCORDO ITALIA - ALBANIA VISTO DA ELLEKAPPA

Dalle navi andranno direttamente nei due centri (uno equiparato ad hotspot e l’altro a centro per i rimpatri) e poi o saranno rispediti nei Paesi d’origine o subito in Italia. Dove verranno successivamente portati anche non solo i richiedenti asilo che, al termine della procedura accelerata di frontiera, dovessero vedersi riconosciuta la protezione internazionale ma anche quelli che (avuto il diniego) decidessero di fare ricorso all’autorità giudiziaria. A quel punto — si legge nel documento — attenderanno l’esito dell’appello nei centri di accoglienza. Insomma, un continuo e costosissimo va e vieni di navi da una sponda all’altra dell’Adriatico.

 

edi rama giorgia meloni

Fatta così la tara ai proclami del governo, i migranti effettivamente destinati all’Albania saranno sicuramente molti meno dei 36.000 di cui parla il protocollo. E, sostanzialmente, si tratterà quasi esclusivamente di uomini tunisini e marocchini, gli unici che l’Italia riesce a rimpatriare avendo accordi con i Paesi d’origine. Gli altri finiranno comunque in Italia. Sempre che la Corte costituzionale di Tirana […] dia il via libera all’approvazione dell’accordo da parte del parlamento. […]

edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3edi rama giorgia meloni 1RAMA MELONIRAMA MELONIRAMA MELONIedi rama giorgia meloni edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 1edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 2RISHI SUNAK - GIORGIA MELONI - EDI RAMA

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO