L’AFFARE EPSTEIN È IL PIEDE DI PORCO CHE PUÒ SCARDINARE TRUMP DALLA POLTRONA – LA BASE “MAGA” È IN TILT PER LE NUOVE RIVELAZIONI SUI RAPPORTI TRA IL FINANZIERE PEDOFILO E IL PRESIDENTE: DOPO AVER CHIESTO PER ANNI LA PUBBLICAZIONE DI TUTTI GLI “EPSTEIN FILES”, PENSANDO DI INCASTRARE I DEMOCRATICI, ORA I SOSTENITORI DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO SONO IN GRANDE IMBARAZZO DI FRONTE AL TENTATIVO DELLA CASA BIANCA DI INSABBIARE TUTTO –LAURA LOOMER, IDOLO DELLA DESTRA COMPLOTTARA: “IL CASO PUÒ CONSUMARE LA PRESIDENZA DI DONALD” – SEMPRE PIÙ PARLAMENTARI REPUBBLICANI SOSTENGONO LA PUBBLICAZIONE DEI DOCUMENTI: LA PROSSIMA SETTIMANA CI SARÀ IL VOTO CHE POTREBBE COSTRINGERE LA CAMERA A DIFFONDERE IL DOSSIER – E INTANTO IL CONSENSO PER TRUMP TRACOLLA: SOLO 3 ADULTI SU 10 APPROVANO LA SUA GESTIONE…
LA BASE MAGA FINISCE IN CORTOCIRCUITO “I FILE POSSONO MINARE LA PRESIDENZA”
Estratto dell’articolo di Simona Siri per “La Stampa”
JEFFREY EPSTEIN A MAR-A-LAGO CON DONALD TRUMP
A Washington c'è un detto: non è tanto il crimine, sono i tentativi di coprirlo. La regola che è valsa per il Watergate e per lo scandalo Clinton potrebbe valere anche per Donald Trump e la questione Jeffrey Epstein.
E per una ragione: nonostante abbia minimizzato, nonostante abbia definito tutto una «bufala», […] l'unica cosa che il mondo Maga sembra […] non perdonare a Trump è proprio la sua poca trasparenza sul caso del finanziere pedofilo.
«È la questione più persistente ad aver creato una profonda frattura nella base del presidente», ha scritto il Washington Post sottolineando come alla base della sensazione di tradimento di cui hanno esperienza molti sostenitori, c'è la sensazione che Trump, più di se stesso, stia cercando di proteggere personaggi ricchi e famosi, quando «casta contro popolo» è proprio il tema alla base della fede Maga.
LE MAIL DI JEFFREY EPSTEIN SU TRUMP
Mercoledì, dopo la serie di email pubblicate da democratici e repubblicani che mettono ancora più in evidenza la sua passata associazione con il finanziere morto suicida nel 2019, Trump ha incaricato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt di andare davanti alla stampa e dire solo che «queste email non dimostrano assolutamente nulla, se non il fatto che il presidente non ha fatto nulla di sbagliato».
Nello stesso momento Trump stesso sui social media diceva che la notizia era una sciocchezza e che solo «un repubblicano molto cattivo, o stupido, cadrebbe nella trappola», aggiungendo anche un ordine per i suoi deputati: «Nessuno deve sgarrare su Epstein o su qualsiasi altra cosa».
DONALD TRUMP - INGRID SEYNHAEVE - JEFFREY EPSTEIN
Non esattamente la risposta che la base si aspetta da lui. E infatti le reazioni ci sono. Mentre FoxNews e il New York Post non deviano dalla linea difensiva e dall'appoggio a Trump, in rete, tra la sua base, il malcontento è evidente, così come la rottura da parte di alcune voci di destra come l'attivista Laura Loomer, secondo la quale la gestione dell'indagine su Epstein da parte dell'amministrazione rischia di «consumare la sua presidenza».
A luglio - quando erano stati resi pubblici altri documenti - persino il giornalista e conduttore Tucker Carlson era stato molto critico di come era stata gestita la faccenda.
mail di jeffrey epstein su donald trump - 2
Intanto, sempre più parlamentari repubblicani stanno abbandonando il partito per sostenere la pubblicazione dei documenti su Epstein. I deputati Warren Davidson dell'Ohio, Eli Crane dell'Arizona, Don Bacon del Nebraska, Tim Burchett del Tennessee e Rob Bresnahan della Pennsylvania hanno tutti manifestato l'intenzione di votare a favore di una misura volta a pubblicarli, secondo Cnn e Politico.
Il voto arriverà già la prossima settimana, secondo lo speaker della Camera Mike Johnson, dopo che 218 parlamentari hanno firmato una petizione che costringe la Camera alla loro pubblicazione.
DONALD E MELANIA TRUMP - PRINCIPE ANDREA - JEFFREY EPSTEIN - GHISLAINE MAXWELL A MAR-A-LAGO
[…] Tra la questione Epstein e il suo commento sui lavoratori americani non abbastanza capaci per certi tipi di lavori, Trump sta affrontando la settimana peggiore del secondo mandato. Un sondaggio Ap-Norc pubblicato il 12 novembre rileva che solo 3 adulti su 10 «approvano la sua gestione dell'economia, dell'assistenza sanitaria o del governo federale».
Nel complesso, il 62% disapprova il modo in cui sta gestendo il suo incarico di presidente. Solo il 33% approva, in calo rispetto al 43% di un sondaggio Ap-Norc di marzo. Una caduta generale che è dovuta in gran parte al calo di consenso tra repubblicani e indipendenti.
mail di jeffrey epstein su donald trump - 3
Secondo il sondaggio, solo due terzi dei repubblicani - il 68% - approva Trump, in calo rispetto all'81% di marzo. Il consenso degli indipendenti è sceso dal 38% al 25%.
DALL’OSSESSIONE ALLA NEGAZIONE, I MAGA ORA MINIMIZZANO IL CASO: «COMPLOTTO DEI DEMOCRATICI»
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Sui media americani vanno in onda due narrazioni diverse e parallele: la Cnn e la maggior parte dei media tradizionali prestano grande attenzione alle email di Epstein rese pubbliche mercoledì, mentre Fox ha dato la notizia per poi passare ad altro e i siti in streaming della destra «Maga» ( Make America Great Again ) hanno ignorato o sminuito le nuove email, definendole in molti casi un imbroglio dei democratici, proprio come ha fatto il presidente Trump.
L’influencer di destra Jack Posobiec afferma che le mail mostrano principalmente che Epstein e i suoi amici (un riferimento al giornalista Michael Wolff) «cercavano di prendere in trappola Trump». Megyn Kelly, l’ex conduttrice di Fox diventata podcaster, dice che le email «non offrono una bella immagine» ma alla fine non c’è «grande sostanza». Jesse Watters di Fox News sostiene che la pubblicazione si è ritorta negativamente sui democratici.
Tutto ciò nonostante fino ad alcuni mesi fa proprio gli influencer «Maga» fossero in ansiosa attesa di nuove rivelazioni su Epstein e si fossero infuriati con la ministra della Giustizia Pam Bondi per aver fatto promesse di trasparenza senza mantenerle. Erano i progressisti allora a professarsi annoiati, sostenendo che fossero tutte teorie del complotto.
donald trump circondato da audaci signorine epstein party a mar a lago
Lo scorso luglio Steve Bannon, l’ex stratega di Trump che conosceva Epstein e ha registrato con lui delle interviste, ha detto al Corriere che l’anno prossimo pubblicherà un documentario in dieci puntate sul finanziere. Bannon ha inoltre difeso Trump, affermando che il presidente ha ordinato a Bondi di richiedere ai tribunali la pubblicazione dei documenti e transcript dei processi e delle incriminazioni di Maxwell e Epstein.
Ma quando uscì l’articolo del Wall Street Journal sul presunto biglietto di auguri di Trump a Epstein, Bannon ci disse che «era un attacco politico chiaro a Trump, specialmente alla vigilia della pubblicazione da parte di Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence nazionale, di documenti declassificati che hanno unito la base Maga».
statua di donald trump e jeffrey epstein a washington 1
Quando i democratici si sono appassionati al caso e hanno iniziato a dire che il caso stava spaccando la base «Maga», Trump ha detto chiaramente ai suoi sostenitori che era ora di smetterla di aiutare i rivali.
[…]
Non ci sono implicazioni legali contro Trump nelle nuove email, ma suggeriscono che sapesse più di quanto non ammetta degli abusi di Epstein, e che la trasparenza del suo governo non sia stata totale. Il presidente non può sbarazzarsi di questa storia, almeno per il momento: la prossima settimana la Camera voterà per costringere il governo alla pubblicazione di tutti i file di Epstein.
il biglietto d auguri di donald trump per jeffrey epstein
Questo è stato possibile grazie al passaggio di una petizione con 218 firme di deputati, quasi tutti democratici ma ai quali si sono aggiunti quattro repubblicani. E martedì Ro Khanna, democratico della California, e Thomas Massie, repubblicano del Kentucky, che hanno cosponsorizzato la petizione, terranno una conferenza stampa con le sopravvissute agli abusi.
Massie, un conservatore libertario fieramente indipendente che ha spesso sfidato Trump, è uno dei quattro «ribelli» repubblicani: le altre sono Nancy Mace della South Carolina (da giovane è stata vittima di violenze sessuali e ha mostrato grande empatia con le sopravvissute a Epstein), Lauren Boebert del Colorado e Marjorie Taylor Greene della Georgia (vicine al movimento Maga).
Boebert è stata convocata mercoledì nella Situation Room della Casa Bianca e Trump ha telefonato a Mace, ma non è servito a dissuaderle.
L’aspettativa è che molti più repubblicani alla Camera spingeranno per rendere pubblici i file quando a votare sarà l’Aula intera: vogliono mostrare «trasparenza» ai loro elettori. Tanti credono che la prossimità al potere (con entrambi i partiti) aiutò Epstein ad agire con impunità.
Ma il passaggio al Senato della legge è tutt’altro che certo. E in assenza di nuove prove, va ricordato che Epstein ha fatto accuse contro Trump in passato: Wolff diffuse le registrazioni prima delle elezioni, eppure Trump è stato rieletto con 77 milioni di voti.
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jeffrey epstein con donald e melania trump foto incorniciata a casa
JEFFREY EPSTEIN DONALD TRUMP
LAURA LOOMER PRIMA E DOPO LA CHIRURGIA PLASTICA
jeffrey epstein al matrimonio di donald trump nel 1993
Jeffrey Epstein e Donald Trump alla sfilata di Victoria's Secret nel 1999
Celina Midelfart, Donald Trump e Ivanka Trump
scazzo tra elon musk e donald trump musk tira fuori la bomba sui file epstein
Jeffrey Epstein - Peter Thiel - Thomas Barrack – Vitaly Churkin - donald trump - the wall street journal
Jeffrey Epstein - Peter Thiel - Thomas Barrack – Vitaly Churkin - donald trump - the wall street journal
JEFFREY EPSTEIN- DONALD TRUMP
DONALD TRUMP - JEFFREY EPSTEIN
donald melania trump principe andrea ghislaine maxwell jeffrey epstein
IL NOME DI DONALD E IVANKA TRUMP NEGLI EPSTEIN FILES
TWEET DI ELON MUSK SUL NOME DI TRUMP NEI FILE DI EPSTEIN
jeffrey epstein virginia giuffre donald trump
POST DI ELON MUSK SU DONALD TRUMP E JEFFREY EPSTEIN
donald trump circondato da audaci signorine epstein party a mar a lago 2
donald trump circondato da audaci signorine epstein party a mar a lago
statua di donald trump e jeffrey epstein a washington 7

