MI PAGHI O TI RIBALTO? - L’AGENZIA DELLE ENTRATE STA PER SPEDIRE DUEMILA LETTERE ALLE MEDIE E GRANDI IMPRESE ITALIANE “IPOTIZZANDO” UNA SERIE DI VIOLAZIONI FISCALI ANNUNCIANDO, SE NON SI PAGA SUBITO, PROCEDURE DI ACCERTAMENTO - L’OBIETTIVO E’ RECUPERARE SEI MILIARDI

Franco Bechis per "Libero Quotidiano"

 

logo agenzia delle entrate logo agenzia delle entrate

Le lettere sono pronte, e debbono solo essere spedite. L’Agenzia delle Entrate invierà nelle prossime settimane circa 2 mila missive di avvertimento alle grandi imprese italiane e alle medie imprese che negli anni scorsi risultavano ricomprese categoria superiore. Chi le riceverà si troverà con tono molto amicale una sorta di avviso di garanzia fiscale: l’Agenzia delle Entrate ipotizza una serie (in molte ci saranno anche esempi di dettaglio) di possibili violazioni compiute alla normativa fiscale ed è pronta ad avviare le procedure classiche di accertamento, con tutto quel che ne potrebbe conseguire.

 

Dal tenore della lettera si comprende che l’Agenzia è pronta all’azione, ma si lascia al grande contribuente la possibilità di evitare i guai ben conosciuti. Come? Rispondendo in tempi brevi alla lettera e dichiarandosi disposto a regolarizzare le possibili mancanze fiscali individuate.

AGENZIA DELLE ENTRATE AGENZIA DELLE ENTRATE

 

Può farlo senza grandi guai suppletivi nell’arco di quasi due anni. L’operazione è stata illustrata dallo stesso nuovo direttore del’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, durante una cena informale con un gruppo di parlamentari (deputati e senatori) circa due settimane fa.

 

Verrà presentata ovviamente come una sorta di «Fisco amico» nei confronti dei grandi contribuenti, o per dirla in modo più tecnico, come un tassello fondamentale del capitolo «tax compliance» che deriverebbe dall’approvazione della legge delega in materia fiscale e dalle recenti direttive arrivate dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Ma è chiaro che quelle duemila lettere hanno anche la funzione di sollecitare nuove entrate nelle casse dello Stato contando sulla paura di controlli che ogni impresa ha.

 

padoanpadoan

E infatti si ipotizzano al momento maggiori entrate oscillanti fra 5 e 6 miliardi di euro. Per altro non è che nel 2014 stia brillando troppo l’attività di contrasto all’evasione. Cade il Pil, si evade anche meno: c’è crisi proprio per tutti, e la Agenzia delle Entrate non ne è immune. Nella relazione sull’evasione fiscale che il ministero dell’Economia ha allegato all’ultimo Def si rivela infatti come l’anno non sia iniziato con risultati straordinari, anzi.

 

«Nel corso del primo quadrimestre del 2014», scrive Padoan, «si è registrata una contrazione pari a 50 milioni degli incassi derivanti da attività di liquidazione dell’imposta, dovuta ad una riduzione dei versamenti diretti dello 0.69% e una cospicua diminuzione della riscossione coattiva del 7,65%».

 

Nello stesso documento per altro si spiegava: «Ai fini del miglioramento dell’attività di contrasto all’evasione, assumono particolare rilevanza tutte le forme di contatto e comunicazione con i contribuenti, idonee a migliorare il rapporto con il Fisco, in un’ottica di fiducia, ai fini dell’innalzamento del livello di adempimento spontaneo (c.d. tax compliance)».

 

ROSSELLA ORLANDI ROSSELLA ORLANDI

Il ministero dell’Economia ha chiesto alla Agenzia delle Entrate di consolidare «l’attività di analisi della posizione fiscale di ciascun grande contribuente (attraverso il tutoraggio) in modo da assicurare una maggiore efficacia del giudizio prognostico circa la maggiore o minore rischiosità dei soggetti», compilando una sorta di lista di buoni e cattivi sotto il profilo fiscale che costituisce la base analitica proprio per la scelta del campione a cui inviare quelle duemila lettere.

 

Padoan ha spiegato al Parlamento che «saranno previsti sistemi di gestione e controllo interno dei rischi fiscali da parte dei grandi contribuenti. La loro esistenza consentirà un rapporto con il fisco basato su maggiore trasparenza del contribuente circa il proprio operato, un’interlocuzione più assidua con l’Amministrazione Finanziaria, il chiarimento tempestivo di dubbi interpretativi: quindi, maggiore certezza. Sarà potenziato il tutoraggio, anche nei confronti dei contribuenti minori».

tassetasse

 

La richiesta sostanziale di presentarsi al fisco con le mani in alto viene presentata dal governo come corollario delle nuove norme sul ravvedimento operoso inserite nella legge di stabilità 2015, ma tutto sembra meno che una strizzatina d’occhio ai contribuenti.

 

È evidente che i costi legali e organizzativi di subire un accertamento, con i rischi che comporta il procedimento, potrebbe convincere molte imprese ad aderire alla richiesta che arriva dalla Agenzia delle Entrate, senza nemmeno provare a fare valere in modo così costoso le proprie ragioni. D’altra parte la stessa Agenzia ha percentuali di successo nel settore piuttosto invidiabili. Nel 2013 ha eseguito a campione 2.981 accertamenti, e di questi 2.923 sono risultati positivi per l’Agenzia, che ha portato alla luce imposte non pagate per 1,668 miliardi di euro.

EVASIONE FISCALE EVASIONE FISCALE

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...