islam francia

OCCHIO ALLA SOUMISSION! - L’ANTROPOLOGO MARC AUGÉ: “IL MULTICULTURALISMO È UN INGANNO E IL TERMINE ‘CULTURA’ È PERICOLOSO PERCHÉ LASCIA SPAZIO A IDEOLOGIE TOTALITARIE. IL PROBLEMA NON È L’ISLAM, MA LA SUA VOCAZIONE UNIVERSALE A IMPORRE UNA MORALE INDIVIDUALE”

Luca Mastrantonio per il “Corriere della Sera”

 

MARC AUGEMARC AUGE

Il multiculturalismo è una pericolosa sirena. L’Europa deve tenere saldo il valore della laicità e puntare sull’assimilazione, altrimenti a breve dovrà fronteggiare una vasta rivolta. Lo sostiene il sociologo e antropologo francese Marc Augé, in Italia per presentare il libro «Football. Il calcio come fenomeno religioso», uscito per EDB. La cui tesi, oltre a offrire una chiave di lettura dei prossimi Europei francesi, può essere rovesciata senza perdere aderenza sulla realtà: la religione come fenomeno calcistico, la politica come tifo, tra fanatismo e ritualità.

 

DONNE ISLAMICHE DIFENDONO IL VELODONNE ISLAMICHE DIFENDONO IL VELO

In cosa è diversa la Francia oggi rispetto a quella campione del mondo del 1998?

«Ero a vedere la finale contro il Brasile, un ricordo bellissimo, ho riprovato le emozioni di quando ero bambino e tifavo per la nazionale di Raymond Kopa e Léon Glovacki, davanti, e dietro Roger Marche, soprannominato il “cinghiale delle Ardenne”. Ma oggi lo spettacolo è cambiato, troppi soldi in gioco. La fase in cui si cantava “nero, bianco e arabo” (Black, Blanc, Beurs, in francese) è sparita, con il sogno multietnico».

 

Effetto anche degli attentati di Parigi?

«I terroristi hanno voluto colpire lo stile di vita dei parigini, luoghi di divertimento, di incontro, di scambio. C’è stata una reazione collerica. Ma se penso alle recenti proteste sulla riforma del lavoro, si può dire che stiamo tornando alla normalità».

ISLAMOFOBIAISLAMOFOBIA

 

Che idea si è fatto dei terroristi?

«Come ha notato Gilles Kepel, ci sono strateghi e ideologi, dietro; ma per l’azione usano teppisti appartenenti alla mala, ragazzi poveri che hanno fallito nella vita. Nulla a che vedere con i piloti che si sono schiantati contro le Torri Gemelle».

 

Da Parigi a Bruxelles, passando per Molenbeek. Ci sono quartieri periferici più a rischio di altri?

ISLAMOFOBIA    ISLAMOFOBIA

«Sono molte le aree permeabili da infiltrazioni terroristiche, e molte le aree da colpire. Ma non è una questione geografica, poiché il concetto di periferie presuppone un centro che in realtà esiste soprattutto per i turisti. Periferie e centro sono concetti mobili. Il problema è sociale e politico e di polizia, che deve coordinarsi meglio a livello europeo».

 

La questione è solo di polizia?

«Sul piano tecnico, il terrorismo si combatte con forza militare e polizia. Poi bisogna continuare la politica dell’accoglienza, governarla al fine di integrare e assimilare i rifugiati. Se l’Europa non si muove chiaramente e generosamente, rischia di fronteggiare in una quindicina di anni l’ira della generazione di chi è nato e cresciuto nell’esclusione. Non bisogna però cullarsi nell’inganno delle sirene del multiculturalismo. Il termine “cultura” è pericoloso, a questo termine è possibile far dire tutto quello che si vuole. E in nome del pluralismo è facile lasciare che si imponga una ideologia totalizzante e totalitaria».

ISLAM IN FRANCIAISLAM IN FRANCIA

 

L’Islam è un problema per l’Europa?

«Il problema non è l’Islam, ma la sua vocazione universale a imporre una morale individuale. Per integrarsi in Europa, chi crede in Maometto deve rinunciare a questo universalismo, come hanno fatto i cristiani in passato, sotto la pressione di processi politici democratici, il secolarismo contro il proselitismo. Ma purtroppo il discorso mediatico e politico di oggi va in un’altra direzione. In Francia molte persone si dichiarano religiosamente indifferenti, anche se magari sul piano statistico appartengono a una religione, compreso l’Islam.

ISLAM IN FRANCIA   ISLAM IN FRANCIA

 

È aumentata però la tendenza a dare risalto all’identità religiosa, descrivendo ad esempio il sindaco di Londra, Khan come “musulmano” più che come “laburista”. Tra l’altro ha ricevuto una fatwa dai musulmani radicali, il che la dice lunga sulla pericolosità dell’Islam moderato per gli estremisti. Finiremo come l’Indonesia, che si presenta tollerante, perché tutte le religioni sono autorizzate, ma ognuno è obbligato a sceglierne una. Non è laicità, che è un valore non negoziabile».

 

Ci sono altri valori non negoziabili?

«Non ci si può fare giustizia da soli».

ISLAM IN FRANCIA  ISLAM IN FRANCIA

 

Crede che la Francia si sottometterà all’Islam, come ha scritto Michel Houellebecq nel suo ultimo romanzo?

«Quello di “Sottomissione” è un incubo plausibile, ma voglio credere nella forza del pensiero laico e democratico in Francia e in Europa».

 

fondamentalisti islamici in franciafondamentalisti islamici in franciafondamentalisti  islamici in franciafondamentalisti islamici in franciaislamici di franciaislamici di francia

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...