bologna

L’ARIA SI FA PESANTE PER RENZI - TENSIONE E TAFFERUGLI ALLA FESTA DELL’UNITÀ A BOLOGNA TRA COLLETTIVI E FORZE DELL’ORDINE ALL’ARRIVO DEL PREMIER - SPUTI E LANCIO DI UOVA VERSO I POLIZIOTTI - ER BULLO: “NON CI FERMERANNO TRE FISCHI. NON MOLLO”

Corriere.it

 

contestazioni e dei tafferugli a bolognacontestazioni e dei tafferugli a bologna

Tensione e tafferugli a Bologna tra collettivi e forze dell’ordine all’arrivo del premier Renzi, atteso per il discorso di chiusura alla Festa dell’Unità. Mentre il premier stava parlando, un centinaio di manifestanti dei collettivi bolognesi ha tentato l’accesso al parco Montagnola dove è sistemato il palco da cui il presidente del consiglio stava parlando, stavolta nelle vesti di segretario Pd.

 

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Prima di questo tentativo di raid gli agenti avevano però chiuso i cancelli dell’accesso agli stand della Festa, in via XX settembre. I manifestanti hanno cercato di entrare lo stesso, scuotendo diverse volte il cancello e cercando di rimuoverlo, presidiato dall’interno dalle forze dell’ordine. Sono partiti sputi verso i poliziotti. Lanciate anche uova finite sui caschi degli agenti. Che hanno reagito con una breve carica. Tra i dimostranti una ragazza è stata portata via in barella.

 

Renzi incontra chi lo ha fischiato

Al termine del comizio, Renzi ha peraltro incontrato un gruppo di precari della scuola, gli stessi -studenti, precari della scuola e insegnanti - che lo hanno contestato durante l’intervento. L’incontro è avvenuto in una struttura dietro il palco alla Montagnola. In precedenza, fuori, c’era chi protestava con pentole e cucchiai come avevano fatto, nei giorni scorsi, con il ministro Giannini.

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Gli striscioni dei precari della scuola

Tutta la zona è blindata dalle forze dell’ordine, per le contestazioni dei centri sociali e dei Cobas della scuola. Renzi è stato accolto dagli applausi dei presenti al parco della Montagnola. Qualche selfie, autografo e strette di mano. Tra la gente anche alcuni precari della scuola che scandiscono slogan, e che hanno esposto striscioni contro il premier e la riforma della scuol

Il premier: «Non ci fermeranno tre fischi»

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Qualche fischio contro Matteo Renzi, quando ad inizio del suo comizio ha iniziato a parlare della scuola. Pronta la replica del premier: «Abbiamo un compito, ed è cambiare l’Italia, non ci fermeranno tre fischi. Terremo botta». E ancora, una successiva replica a chi lo ha contestato per la riforma della scuola: «Non è con fischietto in bocca e urlando che restituiamo dignità alla scuola».

 

Non basta, ancora più esplicito con le bordate: «Se la “Buona scuola” passa, 100 mila professori entreranno, se non passa continuerete a fischiare». «Possiamo discutere nel merito, nel ddl la Buona scuola ci sono molte cose che si possono cambiare. Non credo che la proposta del governo sia prendere o lasciare: si può parlare. Ma non lasceremo la scuola soltanto in mano a chi urla. La scuola non è solo di quelli organizzati, è delle famiglie».

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«Noi più forti dei teppistelli di Milano»

Dal palco, Renzi parla anche delle violenze in occasione dell’inaugurazione di Expo. «Agli amici del Pd di Milano dico grazie: mentre quelli col Rolex andavano a distruggere le vetrine loro si sono messi a pulire le vetrine e dire che quattro teppistelli non la vinceranno, non avranno la meglio. Siamo più forti noi».

Collettivi e Cobas

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I manifestanti dei collettivi che hanno tentato il raid dove è prevista la chiusura della festa dell’Unità da parte di Matteo Renzi, hanno lasciato l’ingresso di piazza XX settembre e con un corteo hanno raggiunto due altri ingressi al parco Montagnola, quelli su piazza VIII Agosto. Qui si trovano circa 80 militanti di Cobas scuola (gli stessi che avevano organizzato la protesta che fece annullare l’incontro con il ministro Giannini alla Festa). Le due manifestazioni però non si sono unite, ma stanno posizionate in prossimità di due accessi differenti al Parco.

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«Io non schiaccio la testa a nessuno, ma non mollo»

Il premier, attorniato dai cronisti, per ora non ha parlato della contestazione. E riferendosi alla minoranza Pd, dice: «Io non schiaccio la testa a nessuno, ma non mollo». Queste le parole un militante che lo invitava, appunto, a «schiacciare la testa agli elefanti» della minoranza Pd.

 

Renzi: «Cuperlo, benvenuto a casa tua»

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Ad ascoltare Renzi c’è uno dei leader della minoranza, Gianni Cuperlo. Renzi lo saluta così: «Benvenuto a casa tua, Gianni Cuperlo. Dirlo è il minimo che si può fare». Poi c’è anche un annuncio che riguarda il futuro del quotidiano del Pd: «Da qui alla festa dell’Unità di Milano», la festa nazionale che si svolgerà alla fine dell’estate, troverete di nuovo in edicola l’Unità: anche il ritorno del nostro giornale sarà l’occasione di un luogo dibattito».

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«Mameli? Non sapevo di cambio, ma mi piace»

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«Del cambio di testo all’Inno di Mameli venerdì all’inaugurazione dell’Expo, non ne sapevo nulla. Ma l’idea mi piace» ha detto il premier riferendosi alla modifica fatta dai bambini del coro presente all’inaugurazione di Expo, che cantando l’Inno nazionale hanno modificato l’ultimo verso da «siam pronti alla morte» in «siam pronti alla vita».

collettivi tentano accesso a festa unita' 2collettivi tentano accesso a festa unita' 2

 

«Si è fatta una polemica anche sull’inno nazionale quando i bambini hanno detto “siam pronti alla vita”. Ho letto preoccupati editoriali sulla mente diabolica di Renzi, io non ne sapevo niente, è stato cambiato a mia insaputa, però l’idea mi è piaciuta, perché l’idea di fondo dell’Expo è proprio questa».

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