STRISCIA DI MORTE - L’ARTIGLIERIA ISRAELIANA HA COLPITO UNA SCUOLA DOVE ERANO RIFUGIATI MOLTI SFOLLATI: 16 MORTI E OLTRE 200 FERITI - HAMAS: “LA TREGUA CON ISRAELE NON SARÀ GRATUITA: CHI LA VUOLE DEVE PAGARNE IL PREZZO”

Da “lastampa.it

 

shifa hospital a gazashifa hospital a gaza

Mentre le diplomazie sono al lavoro per cercare una tregua, a Gaza si continua a combattere.  

Nel 17° giorno dell’offensiva israeliana l’artiglieria ha colpito a Beit Hanun, nel Nord della Striscia , una scuola dell’Unrwa (l’ente dell’Onu per i profughi) in cui avevano trovato riparo numerosi sfollati. Fonti mediche riferiscono che ci sono almeno 16 morti e oltre 200 feriti. 

 

“TREGUA LONTANA”  

In mattinata Israele aveva fatto sapere che la fine delle ostilità non è imminente. Il ministro per la Scienza dello Stato ebraico, Yaakov Peri, ha smentito l’ipotesi formulata dai mediatori egiziani, secondo cui l’occasione potrebbe essere offerta dalla ricorrenza islamica di Eid al-Fitr, che segna la fine del mese sacro del Ramadan e che quest’anno cadrà il 28 luglio.

 

profughi palestinesi nella scuola di beit lahiyaprofughi palestinesi nella scuola di beit lahiya

«Non vedo per i prossimi giorni un cessate il fuoco con il ritiro delle nostre Forze di Difesa da Gaza», ha tagliato corto Peri, in passato direttore dello Shin Bet, in un’intervista rilasciata al notiziario on-line “Walla”. «Pur se fosse proclamata una tregua umanitaria, noi continueremmo a colpire i tunnel. Sono in grado di affermare senza mezzi termini», ha aggiunto, «che due o tre giorni non sarebbero sufficienti per finire di distruggerli».  

 

HAMAS: TREGUA NON SARA’ GRATUITA  

Da parte sua, Hamas ha dichiarato che «la tregua con Israele non sarà gratuita e chi la vuole deve pagarne il prezzo». L’esponente dell’ufficio politico islamista, Mahmoud al-Zahhar, ha sottolineato che «qualunque tregua dovrà essere basata sul principio di inibizione del nemico e di realizzazione delle istanze del nostro popolo e delle sue fazioni della resistenza. Senza questo - ha aggiunto - la resistenza continuerà a difendere il popolo palestinese».

 

NETANYAHU NETANYAHU

Zahhar ha messo in evidenza «la necessità di riconsiderare la situazione nazionale palestinese basata sul principio dell’accordo di Oslo, che non esiste più nei fatti». «L’assetto politico palestinese con le sue varie formazioni - ha aggiunto - non dovrà più essere quello precedente all’ultima aggressione, soprattutto alla luce delle vittorie sul campo conseguite dalla resistenza, cui seguirà una vittoria politica».  

 

IL BAGNO DI SANGUE  

Intanto il bilancio dei morti continua a crescere. Il bilancio complessivo delle vittime palestinesi, in gran parte civili secondo i servizi di soccorso locali, è salito a oltre 740. Sull’altro fronte, secondo l’esercito israeliano, sono morti 32 soldati, in gran parte durante i combattimenti a Gaza, e due civili sono rimasti uccisi dai razzi lanciati da Gaza, uno dei quali ha colpito anche un lavoratore tailandese.

 

In Cisgiordania è invece morto un palestinese di 19 anni, Muhammed Hamamra, deceduto per le ferite d’arma da fuoco riportate durante scontri con l’esercito israeliano a Husan, presso Betlemme. Hamamra è il terzo palestinese rimasto ucciso durante le proteste nei Territori. 

tunnel hamas 7tunnel hamas 7

 

LE SIRENE IN ISRAELE  

Dalla prima mattina le sirene d’allarme antimissile sono suonate in diverse città del centro d’Israele, dopo una notte di relativa calma. Almeno due missili sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron dome.Poco dopo le sette del mattino un razzo è stato sparato verso l’area di Eshkol, poi altri sono stati diretti verso Ashkelon e Shaar Ha Negev, nel sud d’Israle. Attorno alle 11.00 locali l’allarme è risuonato nel centro del Paese, a Yehud, Givatayim, Ramat Gan, Holon, Bat Yam, Petah Tikva, Kfar Saba, Rishon LeZion, Ra’anana, secondo quanto riferiscono i siti israeliani. Il Brasile ha deciso di richiamare in patria il proprio ambasciatore in Israele a seguito dell’operazione a Gaza. «Il governo brasiliano - recita una nota ripresa dai media israeliani - considera inaccettabile l’escalation di violenza. Condanniamo fermamente l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele a Gaza». 

 

ALITALIA RIPRENDE I VOLI  

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Riprendono invece i collegamenti aerei Alitalia da e per Tel Aviv. E’ tornato infatti operativo il programma dei voli AZ dal Leonardo da Vinci all’aeroporto Ben Gurion e viceversa. In mattinata l’Agenzia federale dell’aviazione statunitense aveva tolto il divieto alle compagnie aeree di volare verso Israele, mettendole tuttavia in guardia nei confronti di una situazione localmente «molto instabile». Altre compagnie hanno invece prorogato la sospensione dei voli per Tel Aviv. Tra queste Air Serbia ha esteso lo stop ai voli per altre 48 e Easy Jet per altre 24.  

 

I NEGOZIATI  

Nel frattempo proseguono gli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua. Il segretario di Stato USa, John Kerry, ha informato il presidente Barack Obama sui negoziati in corso. «Il presidente ha parlato con il segretario di Stato degli ultimi sviluppi dei suoi sforzi per raggiungere una cessazione immediata delle ostilità tra Israele e Hamas», si legge nella nota della Casa Bianca. «Negli ultimi giorni, il segretario è stato impegnato con israeliani, palestinesi, egiziani, europei, Onu, Lega araba, Qatar, Giordania, Turchia e gli Emirati Arabi Uniti per discutere su come raggiungere la fine della violenza in corso e costruire un processo che possa creare un percorso sostenibile». Il Brasile ha richiamato in patria il proprio ambasciatore in Israele a seguito dell’operazione a Gaza. «Il governo brasiliano - recita una nota ripresa dai media israeliani - considera inaccettabile l’escalation di violenza. Condanniamo fermamente l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele a Gaza». 

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