L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - NEL LIBRO DI GERONZI, SI RACCONTANO GLI STRANI INTRECCI TRA VATICANO E MASSONERIA, DAL FASCISMO ALLA MORTE DI AMBROSOLI - CESARONE NON HA “MAI COMMEMORATO RAFFAELE MATTIOLI, STORICO CAPO DELLA BANCA COMIT, A CHIARAVALLE” - NELL’ABBAZIA FU SEPOLTA L’ERETICA GUGLIELMINA DI BOEMIA, E OGNI ANNO SI INCONTRAVANO GLI EREDI DI MATTIOLI IN ODORE DI COMPASSO - CI SI SPOSÒ ANCHE MONTI, TANTO DA FAR DIRE CHE ERA NIPOTE DI MATTIOLI (TUTTO FALSO)…

Barbara Palombelli per "Il Foglio"

Il libro-intervista di Massimo Mucchetti a Cesare Geronzi ("Confiteor", Feltrinelli) è una miniera di racconti, allusioni, retroscena. Si discute di simboli massonici su una scrivania in Vaticano, di intrighi e intrecci che vengono riepilogati senza svelarli mai del tutto. Ci vorranno molti sforzi e molta fatica per mettere in fila personaggi e interpreti. Cosa ha unito per decenni fra loro i grandi uomini della finanza nazionale?

Che legame aveva stretto un massone di rito inglese come il ministro tecnico di Mussolini, il siciliano ebreo Guido Jung, con i suoi collaboratori? E come si conciliavano le sante messe mattutine del cattolico Enrico Cuccia, aiutato da Jung e genero del socialista massone Alberto Beneduce, con il mito della finanza laica? Gli esegeti si stanno interrogando - in particolare - su una frase sibillina che allude alla divisione fra le varie tribù bancarie italiane.

Il messaggio è in codice: "Non sono mai andato alle commemorazioni di Raffaele Mattioli a Chiaravalle" . E come mai Geronzi, cattolico praticante di rito andreottiano, vuole prendere le distanze dal mitico banchiere della Comit e dai suoi eredi? La storia dell'Abbazia di Chiaravalle - e qui ci vorrebbe un Dan Brown, non un'umile cronista - inizia nel 1100. E' lì che, alla fine del 1200, riparerà la regina Guglielmina di Boemia - figura molto studiata dalle femministe, in quanto eretica poi santificata e infine rinnegata - le cui ossa furono poi bruciate vent'anni dopo la sua morte.

Nella sua vita, Guglielmina aveva mandato messaggi di pace, di unificazione fra ebrei, musulmani e cristiani, delegittimando il potere temporale dei pontefici del suo tempo. Torniamo alle banche e al gioiello del Novecento, la Comit, banca commerciale italiana, e al suo leader Raffaele Mattioli.

Alla fine di una lunga vita in cui riuscì a costruire l'architrave bancario del regime fascista, fondare il Partito d'Azione, essere il primo banchiere a sostenere l'Agip di Enrico Mattei, diventare consigliere di Togliatti e maestro-padrino di personaggi come Ugo La Malfa e Giovanni Malagodi, Mattioli - secondo la leggenda - volle fare una donazione straordinaria a Chiaravalle ed essere seppellito proprio là. Qualcuno dice che comprò il sepolcro della santa eretica (vuotato dall'Inquisizione, che aveva messo al rogo lo scheletro di Guglielmina) come sua ultima dimora.

Dunque, Geronzi non andava alle messe in suffragio dell'anima di Don Raffaele. Non faceva parte del gruppo nutrito di allievi ed eredi, piuttosto in odore di massoneria. In altre parti del suo libro li accusa di molte complicità oscure nelle gestioni delle ex Bin, le banche pubbliche che diedero vita a Mediobanca, e delle Generali. Ma Chiaravalle diventa simbolo anche di un messaggio contemporaneo.

Furono i gesuiti a benedire la salma di Mattioli, nello spirito della chiesa di frontiera che si occupa della salvezza dell'anima, fondamento della loro pratica religiosa. Perfino gli storici contemporanei allievi di Gabriele de Rosa rivendicano le molteplicità delle appartenenze come una peculiarità delle classi dirigenti negli anni del fascismo. Lo stesso Mussolini si circondò di socialisti massoni per organizzare lo stato, e fu davvero la sua carta vincente.

Le due tribù, con la doppia tessera, una volta caduto il regime, lavorarono assieme e in accordo per la ricostruzione. L'Iri, creatura fascio-massonica, fu nutrita e occupata dalla Dc. E così le partecipazioni statali, l'Eni, l'Enel, la società autostrade, la Banca d'Italia... Poi, probabilmente con il caso Sindona, con la rottura del gold standard americano, la crisi energetica e le conseguenze monetarie, l'intesa è saltata.

Le liste dei clienti eccellenti costano la vita a Giorgio Ambrosoli, la guerra armata fra le due finanze inizia a contare i cadaveri, le vittime, i suicidi veri o presunti. Si scoprono gli elenchi - parziali - della P2, muore Roberto Calvi. Vaticano e massoneria continuano a incontrarsi, ma alcuni esponenti piuttosto spregiudicati usano anche la criminalità comune (la banda della Magliana) per gli affari correnti e la politica.

Nei siti che si occupano di controinformazione ci si muove sempre fra verità e fantasia e si favoleggia di un superpotere oscuro che tirerebbe le fila del denaro mondiale. Quando è diventato premier Mario Monti (si sposò a Chiaravalle con la sua Elsa) nasce la leggenda che egli sia nipote di Mattioli, e si narra la dynasty bancaria un po' come la saga del "Signore degli anelli". Il nipote vero del banchiere di Vasto, il mio amico Luca - identico al nonno - smentisce ogni legame famigliare con l'attuale capo del governo. E allora? Chi voleva davvero colpire Cesare Geronzi, citando l'abbazia cistercense?

 

Cesare Geronzi MASSIMO MUCCHETTI Mario Monti e Elsa Fornero RAFFAELE MATTIOLI GUGLIELMA DI MILANO O DI BOEMIA ABBAZIA DI CHIARAVALLE

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…