giorgia meloni almasri luca casarini

LA “RAGION DI STATO” NON È UN ALIBI PER LE PEGGIORI PORCHERIE – IN CHE MONDO SIAMO: L’EX NO GLOBAL LUCA CASARINI, UNO DEI SETTE ITALIANI SPIATI CON IL SOFTWARE ISRAELIANO PARAGON (DA CHI?), SPIEGA ALLA "PATRIOTA" MELONI LA RAGION DI STATO: “È STATA RIDOTTA AD UNA SPECIE DI WESTERN CONDOTTO DA COWBOYS PIENI DI WHISKY CHE SCOREGGIANDO E RUTTANDO, SPARACCHIANO DI QUA E DI LÀ CON LE LORO COLT” – “SE TUTTE LE NEFANDEZZE, DELLE QUALI LO STATO SI FA ‘RAGIONE’, FOSSERO PASSATE IN CAVALLERIA COME SPROLOQUIA VESPA, AVREMMO AVUTO UN SOLO SCENARIO: LA GUERRA CIVILE” – “MAGARI IL GOVERNO, INVECE CHE ALLA TEORIA DEL COMPLOTTO, SI APPASSIONASSE DAVVERO ALLA DOTTRINA DELLO STATO…”

Estratto dell’articolo di Luca Casarini per “l’Unità”

 

luca casarini

Non so in che casino siano immersi i servizi segreti. Di sicuro quelli che i più benevoli chiamano “pasticci”, come il caso Almasri e poi di seguito la rappresaglia di querela sul procuratore capo di Roma e due quotidiani tra i quali questo, e infine l’imprevisto caso Paragon che riguarda anche me, danno l’idea di una certa agitazione da quelle parti. Il Dis, diretto ora da Rizzi, dopo l’uscita volontaria ed anticipata, in fretta e furia, della dottoressa Belloni (forse oggi si spiega) sembra in difficoltà, checché ne dica Mantovano.

 

Rizzi, un “mobiliere” ( che viene dalla squadra mobile), persona dalla specchiata reputazione e solida carriera, sembra caduto anche lui nella “sindrome del complotto” che affligge fin dall’inizio Palazzo Chigi.

 

Il Dis dipende dal governo, e dunque potrebbe essere che il contagio ansiogeno arrivi da lì. È grave se chi di complotti deve fare il suo pane […] comincia a temerli, e ne vede dappertutto, e tutti finalizzati a “far cadere il governo della nazione, che ha il mandato del popolo”.

 

GIORGIA MELONI E IL CASO ALMASRI - MEME BY FAWOLLO

Quello di Almasri è un complotto, orchestrato contro il governo nientepopòdimeno che dalla Corte Penale Internazionale, quello di Lo Voi è un complotto, orchestrato dalla magistratura, quello di Paragon è un complotto, orchestrato da Zuckerberg, e quello dei giornali querelati è un complotto, non si sa di chi, ma forse orchestrato dalla libertà di stampa.

 

La sindrome del complotto per far cadere il governo, deve essere il mantra che tra le file dei Fratelli d’Italia, compresi parenti ed amici, corre da una parte all’altra, tipo “il mattino ha l’oro in bocca” di Shining. Una volta agguantato il potere, dopo decenni da “underdog dorata” (la Meloni ha vissuto fin da piccola al riparo e stipendiata dalle istituzioni repubblicane, anche quando diceva che “Mussolini era un grande statista”), e trovata la chiave per ridare senso all’ipotesi di tenerselo, il potere, per un altro ventennio, stavolta del terzo millennio (salire sul carro di Trump e dei tecno-oligarchi d’Occidente), deve essere scattata la paura. Come quando vinci cento milioni alla lotteria, e l’incubo diventa perdere il biglietto prima di riuscire a ritirare i soldi.

 

Almasri Osama Najeen.

In questo casino, Hegel e Hobbes, le teorie dello Stato, le sue dottrine e la saggezza del Principe, sono state travolte dalla scomposta caciara alla quale stiamo assistendo da un mese.

 

Se dovessi rappresentarla per immagini, non potrei trovare di meglio che l’urlata difesa delle porcherie di stato di tutti i tempi, urlata da Bruno Vespa dalla rete ammiraglia della televisione pubblica.

 

[…] La “ragione di Stato” […] è stata ridotta ad una specie di western condotto da cowboys pieni di whisky che scoreggiando e ruttando, sparacchiano di qua e di là con le loro Colt.

 

GIOVANNI CARAVELLI - FOTO LAPRESSE

[…] Se tutte le nefandezze delle quali “lo Stato”, impersonato in quel momento da poteri temporanei, i governi che devono maneggiarlo con attenzione, si fa “ragione”, fossero passate in cavalleria come sproloquia Vespa, avremmo avuto un solo scenario: la guerra civile.

 

Dalle stragi fino alla P2, passando per l’esplosivo militare servito per uccidere Falcone e Borsellino, il nostro Paese ha sempre convissuto con qualche “ragione di stato”, contrastandone però l’immanenza, l’onnipotenza. Confliggendo contro la sua impunità, si è determinata quella che chiamiamo “democrazia”, che per definizione è innanzitutto opposizione alla ragion di Stato.

 

protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse

Questa tensione tra chi governa e chi è governato, questo conflitto, ha generato il concetto stesso di “società civile”, che non è una massa di pecore da rinchiudere nel recinto quando il gioco si fa duro.

 

Il controllo dal basso sulle azioni […] è un antidoto alla tendenza al regime. Il “contropotere” che si sviluppa quando si mettono in discussione “ragioni di stato” che coprono azioni orribili, crimini, violazioni dei principi di giustizia, è l’antidoto vero alle dittature.

 

Esercitando questo contropotere, che non sta zitto, che svela ciò che è indicibile dallo Stato, che spinge perché i crimini dei potenti vengano puniti dalla legge perché essa deve essere “uguale per tutti”, semplicemente si pratica la democrazia.

 

GIORGIA MELONI E BRUNO VESPA - MEME

Sabino Cassese sostiene che il caso Almasri è una occasione per ragionare proprio su questo rapporto, tra democrazia e ed esercizio del potere che essa affida a corpi dello stato. Sono d’accordo.

 

Ad esempio il parlamento potrebbe discutere se […] il respingimento di richiedenti asilo, profughi, migranti, che arrivano dal mare, ci autorizzano a pagare qualcuno perché diventi loro carnefice. E se tutti questi accordi con i tagliagole e i capi dei trafficanti libici di esseri umani, abbiano prodotto un’evoluzione di quel paese, o lo abbiano in realtà condannato ad essere uno stato canaglia, nel quale i suoi cittadini sono ostaggio permanente dei signori delle milizie che stiamo foraggiando noi. Magari ci fosse questa discussione in parlamento, e anche nel salotto televisivo del Vespa nazionale.

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Magari il governo, invece che alla teoria del complotto, si appassionasse davvero alla Dottrina dello Stato, per scoprire ad esempio, che una azione risarcitoria, immediata, da mettere in atto nei confronti delle vittime innocenti dei tanti Almasri che ci sono in giro, sarebbe quella di evacuare subito i prigionieri di Mitiga.

 

Di negoziare per l’umanità, la dignità, invece che per il petrolio dell’Eni e basta. Per aiutare davvero al cambiamento in Libia, e non lasciare che diventi l’immondezzaio di tagliagole del Mediterraneo.

 

Chissà, forse è pretendere troppo, e come si suol dire, “i buoi sono già scappati dalla stalla”. In fin dei conti il capo è Trump, un personaggio dei Simpson che si è materializzato nella vita reale, e che ogni giorno scoreggia e rutta come i cowboys di cui sopra. Speriamo che arrivino Tex e i suoi pards prima o poi, o anche Bud Spencer e Terence Hill

protesta dei deputati pd sull assenza di giorgia meloni all informativa sul caso almasri foto lapresse

 […]. C’è bisogno di una regolata in questo casino.

BRUNO VESPA VERSIONE GIORGIA MELONI - MEMEBRUNO VESPA E IL CASO ALMASRI - VIGNETTA BY VAUROALMAASTRICHT - MEME BY EMILIANO CARLI LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAAlmasri Osama Najeen LA LIBERAZIONE DI ALMASRI - VIGNETTA BY VAURO IL SUPPLIZIO DI SANTA MELONI - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO

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