adriana poli bortone

L’IMPERATRICE ADRIANA – LA REDIVIVA POLI BORTONE, 81 ANNI, È STATA (RI)ELETTA SINDACA DI LECCE, CITTÀ CHE AVEVA GUIDATO DUE VOLTE TRA IL 1998 E IL 2007 – L’EX MILITANTE DEL MSI, FONDATRICE DEL MOVIMENTO “IO SUD”, L’HA SPUNTATA PER 646 VOTI. E GIURA DI AVER VISSUTO CON DISTACCO L’ELEZIONE: “ERO A GIOCARE A BURRACO CON LE MIE AMICHE” - LA POLI BORTONE RISORGE DOPO LE SCONFITTE: PERSE LE REGIONALI DEL 2015 (ARRIVO' QUARTA) E LE COMUNALI DEL 2019 (PRESE IL 9,61%)

 

 

 

1. LA TERZA VOLTA DI POLI BORTONE A LECCE VITTORIA PER 646 VOTI

Estratto dell’articolo di Francesco Strippoli per il “Corriere della Sera”

 

adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce 2

Parlamentare, ministra, due volte sindaca tra il 1998 e il 2007. E ora a quasi 20 anni di distanza Adriana Poli Bortone, la donna più famosa e politicamente più titolata della destra pugliese, torna ad essere sindaca di Lecce.

 

Aveva perso l’elezione al primo turno due settimane fa per una ventina di voti. Ieri ha conquistato la fascia tricolore, al ballottaggio, dopo uno scrutinio testa a testa con l’avversario e sindaco uscente Carlo Salvemini, centrosinistra, vicino al Pd. Poli Bortone si è imposta per 646 schede di differenza e una percentuale pari al 50,69%.

 

adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce

Tutti l’avevano pronosticato, così è stato, spoglio al cardiopalma. «Ma quale tensione?» sdrammatizza la neo sindaca a scrutinio concluso. «Mi sono messa a giocare a burraco con le mie amiche. Ad un certo punto mi hanno telefonato e mi hanno detto puoi scendere».

 

Certo, così distaccata non deve essere stata se è vero che accoglie la notizia dell’elezione con le lacrime. Che rivendica. «Lasciatemi essere me stessa, io sono anche questo».

 

Anche. Perché Poli Bortone sa usare parole ruvide, soprattutto con gli avversari. «Cosa dire a Salvemini? E che devo dire? Non dico assolutamente nulla, dispiace sempre per chi perde, ma tutte le competizioni sono così».

 

Carlo Salvemini

Quella di Lecce è una vittoria che offre un po’ di respiro al centrodestra, da anni sistematicamente battuto in Puglia. Dopo Barletta e Brindisi, Lecce è il terzo capoluogo in tre anni che il centrodestra riesce a riconquistare. Tutto il resto è in mano al Pd e ai suoi alleati.

 

Poli Bortone, 81 anni tra due mesi, una lunga militanza nel Msi e poi in An, da tempo era fuoriuscita dai partiti della destra e aveva fondato un movimento proprio: Io Sud. «È stato bellissimo scoprire in campagna elettorale che tanti mi conoscevano: non solo anziani e adulti, ma pure molti giovani. Sono loro che mi hanno dato carica ed energia per pensare insieme una città diversa».

 

[…] Esulta Matteo Salvini: «Eletta una donna in gambissima, da subito sostenuta dalla Lega». Il capo del Carroccio si è complimentato con lei al telefono. Soddisfazione anche dal ministro salentino Raffaele Fitto: «I leccesi hanno premiato l’unità della coalizione ma sopratutto la forza propulsiva che Adriana possiede come caratteristiche umane e politiche».

 

adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce 3

Un commento arriva anche dal centrosinistra. Al governatore Michele Emiliano le tv chiedono di valutare il voto di Lecce. La risposta è lapidaria: «Adriana è Adriana». La neo sindaca, proprio ieri mattina l’aveva denunciato in Procura per aver interrotto il silenzio elettorale e aver organizzato una riunione a porte chiuse con un gruppo di medici dell’Asl per sostenere Salvemini.

 

2. IL RITORNO DI POLI BORTONE "LECCE MI HA SCELTO ANCORA ORA BASTA PISTE CICLABILI"

Estratto dell’articolo di Chiara Spagnolo per “la Repubblica”

 

Sventolano le bandiere di Gioventù nazionale sotto la statua di Sant'Oronzo da poco restaurata e qualcuno davanti al palco urla una delle frasi preferite di Mussolini, «Molti nemici molto onore», mentre la neosindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone, improvvisava un comizio.

adriana poli bortone

[…] Poli Bortone […], in campagna elettorale, non ha nascosto di voler stravolgere la città: «Ho scelto di ricandidarmi perché non la riconosco più — diceva — mi sembra buia, malinconica e piena di disagi», dimenticando il boom turistico degli ultimi anni e le ribalte conquistate da Lecce protagonista del cinema, della musica, della moda.

 

«Metterò un po' di fiori» ha aggiunto ieri, rispondendo a chi le ha chiesto quale sarà la prima cosa che farà da sindaca. Una scelta da signora d'altri tempi (compirà 81 anni il 25 agosto), che ben si sposa con quella di aspettare il risultato delle urne giocando a burraco: «Ero con le mie amiche, ho chiuso le porte fino a quando non mi hanno telefonato e detto che potevo scendere».

 

adriana poli bortone

[…] «Le piste le ricicleremo — aveva detto "la Poli" — altrove le fanno con un semplice segno sul marciapiede».

 

Sotto attacco era finito anche il limite dei 30 chilometri orari nel centro cittadino e la gestione delle marine. Proprio sul tema mare, Carlo Salvemini si era reso protagonista di una decisione storica nel 2021, mettendo al bando le concessioni così come imposto dall'Europa prima che tale via fosse indicata come obbligata da Tar e Consiglio di Stato.

 

E attirandosi le ire dei balneari, che in campagna elettorale hanno sostenuto in massa "l'Adriana". E lei non ha mancato di rassicurarli, scegliendo proprio un lido per le battute finali della campagna con il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Ieri il primo a telefonarle è stato il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, «credo che la Meloni abbia trovato occupato», ha detto. A dispetto della differenza di età, alla presidente del Consiglio l'accomuna la sobrietà degli annunci: «Cacceremo i leninisti dalle nostre città», ha detto in uno degli ultimi comizi.

Adriana Poli Bortone adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce adriana poli bortone dopo la vittoria a lecce.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...