di maio

DEBITO DI CITTADINANZA – L’IMPORTO MEDIO DELLA MISURA SBANDIERATA DA DI MAIO RISCHIA DI ESSERE MENO DELLA METÀ DELL’ASSEGNO DEL REDDITO D’INCLUSIONE DI GENTILONI – SE SI DIVIDONO I 10 MILIARDI LIBERATI CON L’AUMENTO DEL DEFICIT PER 6,5 MILIONI DI PERSONE, RISULTANO 1.538 EURO L’ANNO. CIOÈ 128 EURO AL MESE – IL PROBLEMA DEI CENTRI PER L’IMPIEGO E IL TESORETTO DI GARANZIA GIOVANI

Francesca Barbieri per www.ilsole24ore.com

 

DI MAIO FESTEGGIA IL DEF

Alzare l’asticella del deficit fino al 2,4% del Pil «ha liberato 10 miliardi per il reddito di cittadinanza» che a detta del vicepremier Luigi Di Maio restituirà un «futuro a 6 milioni e mezzo di persone».

 

Ora la domanda sorge spontanea: quale sarà l’importo effettivo di questa nuova ciambella di salvataggio che potrebbe aiutare tante persone a riemergere da situazioni di difficoltà economiche?

 

Facendo una semplice operazione– 10 miliardi diviso 6,5 milioni – risultano 1.538 euro l’anno, cioè 128 euro al mese, ben al di sotto dei 780 euro mensili dichiarati nel contratto di governo tra Movimento Cinque Stelle e Lega. Tutto questo ipotizzando che tutti i 10 miliardi arrivino direttamente nelle tasche delle persone povere.

CONI 5 STELLE SAMMONTANA

 

Se fosse così l’importo medio del reddito di cittadinanza sarebbe meno della metà dell’assegno Rei – il reddito di inclusione introdotto dal Governo Gentiloni e attualmente in vigore - finora pagato: 307 euro al mese a 267mila nuclei per 841mila persone coinvolte in sei mesi (da gennaio a giugno 2018).

 

Anche considerando l’ipotesi di una famiglia con un solo componente la disciplina del Rei prevede importi mensili più alti:  188 euro (mentre con due componenti si sale a 295, con tre a 383, con 4 a 461, con 5 a 534, dai 6 in avanti si arriva a 540 euro al mese).

SALVINI DI MAIO

 

Se poi dai 10 miliardi ne togliamo 2 per rafforzare i centri per l’impiego, 8 miliardi diviso 6,5 milioni di persone farebbe ancora meno, circa 103 al mese.

 

Le ipotesi in campo

Sarà proprio così? Difficile dirlo in assenza di maggiori dettagli. Di Maio ha precisato che «quel numero di 128 euro risulta da una divisione aritmetica ma non è che tutti partono da reddito zero, c’e’ un’integrazione. 780 euro significa che nessuno potrò guadagnare o avere una pensione minima inferiore a 780 euro».

 

Un’ipotesi comunque da non scartare è che la platea dei destinatari del reddito di cittadinanza - che dovrebbe partire a marzo 2019 e avere una durata di tre anni -si riduca rispetto a quanto dichiarato dal ministro Di Maio subito dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al Def.

 

DI MAIO SAN GENNARO BY VUKIC

Tenendo fissi i 780 euro al mese, i beneficiari (persone o famiglie) sarebbero molti di meno, circa un milione. Ipotesi questa piuttosto irrealistica che presuppone tutti i beneficiari abbiano diritto all’assegno pieno, non avendo alcuna forma di reddito.

Da un lato sei milioni e mezzo di destinatari e un importo medio di poco più di 100 euro, dall’altro un milione di beneficiari con un sussidio di 780 al mese.

 

Dentro questa ampia forbice si trovano tutte le altre possibili combinazioni ed è probabile che al tetto di 780 euro mensili, come scritto dal Sole 24 Ore, si arriverà attraverso un meccanismo a integrazione, come ribadito dal ministro Di Maio, per chi ha qualche forma di reddito, comunque inferiore alla soglia: per un disoccupato o un lavoratore “povero”, si stima ad esempio che serviranno altri 480 euro medi mensili per raggiungere la cifra di 780 euro.

 

Nel bugdet il tesoretto del Rei e di Garanzia Giovani

paolo gentiloni

Fare una stima precisa è difficile anche perché non è del tutto chiaro se ai dieci miliardi si andranno a sommare (in più) o saranno invece incluse le risorse stanziate per il reddito di inclusione che dovrebbe sparire per lasciare posto al nuovo sussidio. Si tratta di 2,54 miliardi per il 2019 e 2,74 miliardi dal 2020.

 

Il reddito di cittadinanza si finanzia (anche) con i fondi della Garanzia giovani

Ci sono poi le risorse che potrebbero essere attinte dal Fondo sociale europeo, uno dei pilastri di sostegno del programma Garanzia Giovani: da questo canale si ragionerebbe di prelevare circa 330 milioni di euro, anche se non mancano ostacoli tecnici.

 

soldi buttati

Altre risorse ancora potrebbero essere attinte dal fondo delle politiche attive creato al ministero del Lavoro, in particolare dal bugdet destinato all’assegno di ricollocazione, lo strumento per favorire il reinserimento sul mercato del lavoro dei disoccupati che ricevono la Naspi da almeno 4 mesi, che ha riguardato finora poche migliaia di persone che hanno perso il lavoro. In tutto, secondo fonti ministeriali, ci sarebbero circa 600/700 milioni di euro disponibili a cui si potrebbe attingere.

 

Reddito di cittadinanza con quali requisiti

Una volta trovate le risorse il vero nodo da sciogliere riguarderà i requisiti economici per ottenere il reddito di cittadinanza. Nel contratto di Governo è scritto che «l’ammontare dell’erogazione è stabilito in base alla soglia di rischio di povertà calcolata sia per il reddito che per il patrimonio».

DI MAIO SALVINI

 

In Italia ci sono poco più di 5 milioni di persone in povertà assoluta: le donne sono 2,5 milioni, i minorenni 1,2 milioni, i giovani tra i 18 e i 34 anni poco più di un milione, gli anziani 611mila e gli stranieri 1,5 milioni (questi ultimi nelle intenzioni del Governo rischiano però di essere esclusi). Le soglie di povertà assoluta rappresentano i valori rispetto ai quali si confronta la spesa per consumi di una famiglia: ad esempio, spiega l’Istat, per un adulto che vive solo, la soglia di povertà è di 826,73 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, di 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, di 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno.

 

Reddito di cittadinanza solo agli italiani? Ecco perché rischia di essere incostituzionale

L’ipotesi più probabile è che si faccia riferimento all’Isee, l’indicatore che misura la ricchezza delle famiglie.

giovanni tria 1

Considerando solo gli importi più bassi le maggiori possibilità di rientrare tra destinatari del reddito di cittadinanza riguardano le 600mila famiglie con Isee pari a zero, il milione di nuclei tra 0 e 3mila euro, il milione e mezzo di famiglie tra 3mila e 7.500 euro.

Ci sono poi 625mila famiglie con Isee, tra 7.500 e 10mila euro, 816mila tra 10 e 15mila euro; oltre un milione e mezzo con indicatori superiori.

 

Pensioni di cittadinanza

Sempre di cittadinanza ma riservato ai senior già fuori dal mercato del lavoro è la pensione di cittadinanza, che ha una platea di circa 4,5 milioni di pensionati che non raggiungono l'importo di 780 euro al mese.

 

luigi di maio 3

Pensioni d’oro, «taglio» sopra i 4.500 euro. Cosa accadrà

L’intenzione del Governo è integrare l’assegno per arrivare ai 780 euro, secondo gli stessi parametri previsti per il reddito di cittadinanza. Il costo stimato è di almeno 4 miliardi di euro, che in parte verrebbero recuperati dal taglio delle pensioni d’oro (quelle sopra i 4.500 euro).

 

Centri per l’impiego: due miliardi per il rilancio

Il reddito di cittadinanza è “una misura attiva” rivolta ai cittadini italiani con l’obiettivo di reinserirli nella vita sociale e lavorativa del Paese. Tra i requisiti per poter beneficiare del reddito di cittadinanza ci sarà infatti la ricerca attiva del lavoro, il completamento dei percorsi di formazione, e lo status di disoccupati involontari, oltre ovviamente al reddito familiare.

 

giovanni tria 5

Nel contratto di governo è scritta anche l’intenzione di voler investire «due miliardi di euro per la riorganizzazione e il potenziamento dei centri per l'impiego per la riorganizzazione e il potenziamento dei centri per l'impiego che fungeranno da catalizzatore e riconversione lavorativa» dei disoccupati.

 

Un compito davvero impegnativo visto che secondo gli ultimi dati appena il 3,4% di chi si rivolte a un centro per l’impiego riesca poi a trovare un lavoro.  Oggi nelle 501 strutture sparse sul territorio lavorano meno di 8mila persone, che hanno in “carico” una media di 360 disoccupati a testa da seguire, con strumenti informatici molto spesso arretrati. L’83,5% dei centri per l’impiego considera il proprio personale insufficiente e vorrebbe un rinforzo di almeno undici nuovi addetti per ciascuna struttura.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…