ebrahim raisi benjamin netanyahu gaza israele iran

TEHERAN UNA BRUTTA ARIA – L’IRAN SI STA PREPARANDO DA ANNI A UNA GUERRA CONTRO ISRAELE E L’OCCIDENTE: GLI AYATOLLAH HANNO SVILUPPATO ARMI A LUNGO RAGGIO - UNA PARTE DELL'ARSENALE È STATO CONSEGNATO A HAMAS E HEZBOLLAH - ANCHE GLI ATTENTATI FANNO PARTE DELLA GUERRA CONTRO I PAESI OCCIDENTALI - NUCLEI DELLA JIHAD E DI FAZIONI MINORI AL MOMENTO OPPORTUNO SONO PRONTI AD ENTRARE IN AZIONE...

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

ayatollah ali khamenei

Un anniversario particolare: il 23 ottobre 1983 attentatori suicidi a bordo di camion bomba attaccano la base americana e quella francese a Beirut, parte di una forza multinazionale che comprendeva anche gli italiani. Quasi 300 i morti.

 

La strage, ispirata dall’Iran, è compiuta da terroristi sciiti, l’avanguardia di quello che poi diventerà l’Hezbollah, il principale alleato di Teheran in Medio Oriente. L’attentato è uno spartiacque. Dimostra cosa può fare un gruppo, introduce una tecnica quasi sconosciuta, colpisce al cuore due grandi potenze.

 

HEZBOLLAH

Il ricordo di quei giorni ci porta all’attualità. Cruda come allora, con molti interrogativi sulle possibili mosse dell’Iran. Teheran ha fornito ad Hamas armi, istruzioni, sostegno diplomatico. Ne ha appoggiato la crescita in nome della solidarietà alla Palestina e per fare guerra a Israele ma l’ha anche usata per la sfida regionale sabotando ogni forma di dialogo. La Repubblica islamica si è preparata in chiave offensiva e difensiva.

 

Missili, droni-kamikaze, operazioni clandestine. Gli ayatollah hanno sviluppato sistemi d’ogni tipo, in particolare a lungo raggio, e li ha piazzati, in parte, all’interno di tunnel, per sottrarli a un eventuale strike preventivo. Così sono in grado di portare una minaccia seria, incidere sul traffico navale lungo rotte commerciali e hanno una risorsa per sostenere una crisi prolungata.

 

attacco al kibbutz di be eri

Il secondo passo è stato quello di consegnare a formazioni amiche gli equipaggiamenti necessari per combattere nelle crisi locali: ancora droni, razzi, esplosivi spediti attraverso il coordinamento della Divisione Qods, l’apparato riservato dei pasdaran. I guardiani addestrano, consigliano, garantiscono intelligence, facilitano la collaborazione.

 

Perché queste armi ricoprono una seconda funzione strategica in caso di conflitto diretto con lo Stato ebraico. Infatti, il primo a beneficiarne è stato l’Hezbollah libanese, disciplinato, organizzato. «Confina» con Israele, le cui città sono ampiamente nel raggio dei suoi vettori, con rampe mimetizzate e sistemi più precisi grazie all’inserimento di kit forniti dagli iraniani. Secondo gli esperti sono decine di migliaia i «pezzi» nelle mani del Partito di Dio.

 

L’Hezbollah, inoltre, può ricorrere a missioni coperte, passando al terrorismo in questo teatro oppure all’arena internazionale. Da anni ha elementi «in sonno» all’estero che raccolgono dati su bersagli, reclutano spie.

 

ayatollah khamenei

Gli attentati sono strumento bellico ma anche forma di ricatto verso i paesi occidentali. Sempre in Libano esistono nuclei di Hamas, della Jihad e di fazioni minori che, al momento opportuno, rispondono alla chiamata o agiscono in modo autonomo.

 

La Siria Il terzo fronte è sull’asse Siria-Iraq. Da molto tempo, con il placet del regime, sono attive unità di Hezbollah e palestinesi vicino al Golan, le alture occupate da Israele. Segnalati di recente spostamenti di ufficiali dei pasdaran, molti i depositi di materiale spesso distrutti dai raid aerei israeliani.

 

HEZBOLLAH

Damasco è sempre stata il letto caldo dei militanti, in un sobborgo venne ucciso dal Mossad nel 2008 Imad Mughnyeh, mente militare dell’Hezbollah, divenuto un protagonista assoluto. Nel territorio siriano sono presenti alcune basi americane (nord est e sud), con pochi uomini: sono già state bersagliate, c’è il rischio che accada ancora.  […]

JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU biden netanyahu 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...