
“L’ITALIA FA DUMPING FISCALE” – IL PREMIER FRANCESE FRANCOIS BAYROU, CHE POTREBBE CADERE TRA UNA SETTIMANA, USA IL PRETESTO DELLA FLAT TAX PER I MILIONARI PER ATTACCARE ROMA E FRENARE LA “STANGATA” SUI SUPER RICCHI PROPOSTA DAI SOCIALISTI. GIORGIA MELONI REPLICA STIZZITA: “AFFERMAZIONI INFONDATE. LA NOSTRA ECONOMIA VA MEGLIO GRAZIE ALLA STABILITÀ E CREDIBILITÀ DELLA NOSTRA NAZIONE. ALTRI PAESI PRATICANO DUMPING SISTEMATICO” – DOPO GLI ATTACCHI SGUAIATI DI SALVINI, E IL SILENZIO DI GIORGIA MELONI, QUALUNQUE DOSSIER SAREBBE POTUTO DIVENTARE MOTIVO DI SCAZZO – LA DUCETTA CHE OSTACOLA I “VOLENTEROSI”, IL PROTAGONISMO DEL TOYBOY DELL’ELISEO, GLI SGUARDI TRUCI AL G7 IN PUGLIA: TUTTI GLI SGARBI SULL’ASSE ROMA-PARIGI
1. BAYROU ATTACCA L'ITALIA "FATE DUMPING FISCALE" SCONTRO CON PALAZZO CHIGI
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
Il governo di François Bayrou potrebbe cadere tra una settimana, mentre si addensa l'incertezza sull'approvazione della Finanziaria nel Paese che, in valore assoluto, detiene il debito pubblico più alto dell'eurozona.
Nel mezzo di questa tempesta, il premier tenta di salvarsi e ieri ha concesso una lunga intervista televisiva in cui, oltre a difendere il suo piano di austerità e lanciare segnali dialoganti con l'opposizione, ha accusato l'Italia di praticare «dumping fiscale».
Bayrou ha puntato il dito contro lo schema di flat tax per i milionari che trasferiscono la residenza nel nostro Paese, un movimento che si è intensificato nell'ultimo anno, come ha documentato il Financial Times, arrivando a descrivere Milano come la nuova mecca europea dei Paperoni. A metà agosto anche Le Figaro aveva dipinto l'Italia come «l'eldorado degli esiliati fiscali francesi».
Il caso italiano è stato usato dal premier come avvertimento alla sinistra che minaccia di farlo cadere e propone una "stangata" sui super-ricchi. Una misura del genere, ha detto Bayrou, rischierebbe di spingere i francesi più facoltosi a «trasferire la propria residenza fiscale dove conviene di più». «Ormai c'è una sorta di nomadismo fiscale», ha insistito. […]
mattarella macron meloni g7 cena castello svevo di brindisi
Giorgia Meloni ha replicato a stretto giro sui social, parlando di «stupore» per «affermazioni totalmente infondate». La premier ha ricordato che «l'Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee», ma al contrario «ha raddoppiato l'onere fiscale forfettario introdotto nel 2016 per chi trasferisce la residenza nel nostro Paese».
E ha rivendicato: «L'economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione». Una frecciatina a Emmanuel Macron che si dimena in queste ore con una nuova crisi politica. Poi l'invito a Parigi a unirsi all'Italia nella battaglia contro gli Stati europei «che da sempre praticano dumping fiscale sistematico».
FRANCOIS BAYROU EMMANUEL MACRON
Dura la reazione della Lega: «Grave e inaccettabile attacco all'Italia, ai suoi imprenditori e ai suoi lavoratori da parte di un governo francese ormai in piena crisi». Pronta anche la replica del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è detto «sbalordito da un'accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato».
Anche un amico storico di Bayrou, come Matteo Renzi, ha tirato le orecchie al premier francese, rivendicando la misura: «Sono scelte fatte dal mio governo nel 2016. Il mio amico François evidentemente non è ben informato».
VIGNETTA DI STEFANO ROLLI SU MATTEO SALVINI CONTRO ANTONIO TAJANI
Le consultazioni che aprirà da oggi il premier francese rischiano di essere inutili. Il segretario dei socialisti francesi Olivier Faure ha ribadito ieri l'intenzione di far cadere Bayrou. «La nostra decisione è irrevocabile», ha detto in vista del voto di fiducia dell'8 settembre.
Il Ps chiede a Macron di nominare ora un premier di sinistra, «rispettando finalmente l'esito del voto del luglio 2024», quando il blocco della gauche era arrivato in testa dei voti. […]
2. SGARBI E RISENTIMENTI TORNA IL GRANDE GELO TRA MACRON E MELONI
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
La nuova fase di incubazione è terminata, lo scontro è di nuovo pubblico. Frutto di rancori antichi e sgarbi estivi appena consumati. Roma contro Parigi, Giorgia Meloni contro Emmanuel Macron: ancora, come dal primo istante.
E d'altra parte era nell'aria, da giorni. Da quando la premier ha deciso di ignorare la richiesta dell'Eliseo: sconfessare Matteo Salvini, le sue provocazioni in milanese contro il Presidente. La scintilla è dunque il dumping, ma sarebbe potuto accadere su uno a caso degli altri cento dossier in bilico tra le due capitali.
Non è un caso che Meloni non abbia preso le distanze dal suo vice, d'altra parte. Dopo la tregua di necessità sancita con Macron a inizio giugno durante un vertice romano quasi perfetto, il rapporto è tornato rapidamente a logorarsi. D'estate, poi, è calato il grande gelo con il fondatore di Renew. Lei lo accusa di un eccessivo protagonismo, di scarsa attenzione al gioco di squadra. Lui la considera poco disposta a mediare, troppo incline a reagire vivendo ogni conflitto come fosse personale.
giorgia meloni guarda in cagnesco emmanuel macron g7 3
Non va trascurato il contesto di queste ore, poi: l'Italia, in tutti i formati a cui partecipa, sostiene la linea americana sull'Ucraina, anche a costo di criticare i partner europei. Ma soprattutto, Meloni continua a mettersi di traverso rispetto alla spinta francese nel gruppo dei volenterosi.
[…] Certo, il premier francese Francois Bayrou è nel pieno di una crisi di governo e forse ha qualche interesse ad alzare il tiro contro Meloni, per ragioni di consenso interno.
O forse è solo una delle possibili reazioni, dopo l'incredibile sgarbo diplomatico di Salvini e i silenzi di Meloni. […] In tre anni, tanti momenti di scontro, rapide fasi di tregua.
In principio fu la questione dell'accoglienza nei porti italiani e francesi dei barconi di migranti e delle navi delle Ong. I francesi criticano «l'incompetenza» dell'esecutivo di destra, Roma reagì con sdegno.
Al G7 pugliese il momento forse più basso della relazione: la Francia contesta l'assenza del paragrafo sul diritto all'aborto nelle conclusioni, Meloni si infuria. Celebre lo sguardo gelido e di aperto fastidio con cui l'italiana accoglie alla cena di gala il presidente, che finge di non cogliere il segnale e le concede un baciamano.
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Infine, i duelli sull'Ucraina. Meloni che prima partecipa, poi si sfila e infine torna nel gruppo dei volenterosi, sempre contestandone l'approccio. Macron che evita di coinvolgerla nel direttorio europeo, tenendola fuori anche dai contatti con il presidente Usa. La premier che rientra in partita grazie al canale con il tycoon, il francese che si muove all'unisono con Berlino, trascurando Roma. Altro che dumping fiscale.
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FRANCOIS BAYROU emmanuel macron discorso alle forze armate 2
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FRANCOIS BAYROU