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L'ITALIA PER GLI UCRAINI: UN PAESE "AMICO" MA MARGINALE - DAVANTI AI 2,7 MILIARDI STANZIATI DA OLAF SCHOLZ, MA ANCHE ALLE PROMESSE DI MACRON E AI MISSILI INGLESI, LA MELONI PUO' OFFRIRE SOLO CHIACCHERE E POCA CICCIA. NON A CASO ZELENSKY SI È SPERTICATO IN LODI A BERLINO - LA RUVIDEZZA DEL PRESIDENTE UCRAINO CON BERGOGLIO ERA SCONTATA: NON PUÒ APRIRE A UN NEGOZIATO SENZA USCIRE INDEBOLITO - PUTIN RISENTE DELLA GUERRA INTESTINA TRA I SUOI (EX?) FALCHI PRIGOZHIN, SHOIGU E GERASIMOV

IL RISIKO DI BERGOGLIO CON ZELENSKY - MEME BY EMILIANO CARLI

DAGONOTA

Il motivo della ruvidezza di Volodymyr Zelensky dopo l’incontro con Papa Francesco ha una ragione piuttosto semplice: un suo sì convinto ai negoziati, infatti, lo avrebbe indebolito agli occhi dei suoi. Gli “addetti ai livori” non hanno potuto fare a meno di notare le sperticate lodi dell’ex comico alla Germania.

 

Apprezzamenti non certo casuali, visto che Berlino, dopo Washington, è il maggior fornitore di armi alla resistenza ucraina.

 

volodymyr zelensky olaf scholz 6

Davanti agli impegni assunti non solo da Olaf Scholz, ma anche da Macron e dal premier britannico, Rishi Sunak, l’Italia fa la figura del pifferaio, con tante dichiarazioni di sostegno e poca, pochissima ciccia. Soldi non ce ne stanno, e per inviare nuove armi a Kiev deve esprimersi il Parlamento, quanto mai diviso e frammentato sulla questione.

 

Dopo l’incontro con Giorgia Meloni, Zelensky ha chiamato Mario Draghi, grazie al quale l’Italia ha assunto, sin dal primo momento, una posizione netta sulla guerra, di chiaro e aperto sostegno a Kiev.

RISHI SUNAK VOLODYMYR ZELENSKY

 

Fu proprio di “Mariopio” l’idea del viaggio in treno a Kiev con Macron e Scholz, a giugno 2022, che segnò il cambio di rotta dell’Europa: fino a quel momento l’Ue era stata ondivaga, tra il sostegno all’Ucraina e il dialogo con Putin, poi scelse una linea più netta di appoggio a Zelensky.

 

Morale della fava: il viaggio a Roma del presidente ucraino è stato rilevante solo per il faccia a faccia con Bergoglio, visto che il governo italiano è considerato “amico”, ma marginale.

mario draghi olaf scholz emmanuel macron sul treno per kiev

 

Ps. A Mosca, intanto, l’unico perdente della guerra interna tra il capo della Wagner, Evgeny Prigozhin, e i vertici dell’esercito regolare (il capo di stato maggiore, Gerasimov, e il ministro della difesa, Shoigu): è Vladimir Putin. “Mad Vlad” sta uscendo indebolito dalla lotta intestina dei suoi (ex?) falchi.

 

GB, A KIEV CENTINAIA DI MISSILI E DRONI PER DIFESA AEREA

evgenij prigozhin e vladimir putin 3

(ANSA) - "Oggi il primo ministro (Rishi Sunak) confermerà (a Volodymyr Zelensky) l'ulteriore fornitura da parte del Regno Unito di centinaia di missili di difesa aerea e ulteriori sistemi aerei senza pilota, tra cui centinaia di nuovi droni d'attacco a lungo raggio con una portata di oltre 200 km", si legge in un comunicato di Downing Street che conferma l'incontro a Londra fra Sunak e il presidente ucraino Voldymyr Zelensky.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky

"Questi saranno tutti consegnati nei prossimi mesi mentre l'Ucraina si prepara a intensificare la sua resistenza all'invasione russa in corso". L'incontro a avrà luogo nella residenza del primo ministro a Chequers.

 

SUNAK AGLI ALLEATI, AIUTARE KIEV IN UN MOMENTO CRUCIALE

(ANSA) - Il premier britannico Rishi Sunak ha lanciato un appello globale agli alleati occidentali per sostenere militarmente l'Ucraina "in questo momento cruciale", riferendosi alla controffensiva delle truppe di Kiev per respingere l'invasione russa.

 

valery gerasimov sergei shoigu

E' quanto si legge nel comunicato diffuso da Downing Street diffuso prima dell'incontro col presidente Volodymyr Zelensky a Chequers, la residenza ufficiale di campagna del primo ministro. Sunak si impegna a portare avanti il suo appello nel corso dei prossimi vertici internazionali al Consiglio d'Europa e nel G7.

 

ZELENSKY, A LUGLIO NATO PRENDA DECISIONE POLITICA POSITIVA

(ANSA) - "È tempo di rimuovere la più grande incertezza sulla sicurezza in Europa, ovvero approvare una decisione politica positiva sull'adesione alla Nato": così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video al vertice sulla democrazia di Copenaghen. Lo riporta il Guardian. "Vale la pena farlo già al vertice di luglio. Questo sarà un segnale tempestivo", ha affermato Zelensky.

 

RISHI SUNAK VOLODYMYR ZELENSKY

ZELENSKY, 'CON GB LAVORIAMO A UNA ''COALIZIONE PER I JET'

(ANSA) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto al termine dei colloqui a Chequers col premier britannico Rishi Sunak che stanno lavorando alla creazione di "una coalizione per i jet" da guerra da fornire a Kiev. "Nel prossimo futuro sentirete alcune decisioni molto importanti, ma dobbiamo lavorarci ancora un po'", ha aggiunto Zelensky.

 

LO STOP DI KIEV NON FERMA IL VATICANO "ORA UN GRANDE PROGETTO UMANITARIO"

Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per “la Stampa”

 

papa francesco volodymyr zelensky 2

«Le chiusure di Zelensky sulla mediazione e sul piano di pace segnano una distanza dalla nostra linea, ma ce le aspettavamo. Corrispondono al suo ruolo in questo momento, quello di Presidente di un Paese invaso. In un certo senso non poteva dire altro».

 

Il vertice dell'altro ieri tra il Papa e il leader di Kiev non agita la domenica delle Sacre Stanze d'Oltretevere, e un alto prelato vaticano assicura a La Stampa che «di sicuro le parole di Zelensky non fermano la nostra diplomazia. Si procede come prima».

 

volodymyr zelensky papa francesco

Lo conferma al nostro giornale anche il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, inviato da Francesco nel 2022 in una missione umanitaria speciale in Ucraina: «Il rapporto del Pontefice con Zelensky è la via da percorrere. Ovviamente la violenta invasione di Putin è un crimine, e una volta che la guerra è in corso, può solo degenerare in crimini contro l'umanità».

 

Il dialogo sarà «estremamente difficile, ma senza di esso la via della pace è bloccata. E il dialogo ha bisogno del sostegno, della pazienza, della generosità e anche della sofferenza delle Chiese». Compreso il disappunto per l'atmosfera di stallo che si respirava l'altra sera dopo i «no» pronunciati da Volodymyr Zelensky alle possibili trattative per la riconciliazione e al ruolo di mediatore del Vescovo di Roma.

papa francesco con volodymyr zelensky

 

[…] Si continua partendo dal punto d'intesa con il Presidente ucraino: l'ambito umanitario, a cominciare dall'impegno per riportare a casa i bambini che la Russia è accusata di avere deportato. «Urgono gesti di umanità» per gli innocenti, ha invocato Jorge Mario Bergoglio. Ecco dunque che sarebbe «in fase di preparazione un "grande progetto umanitario" della Santa Sede, per ora riservato e dai contorni non ancora definiti, a sostegno della popolazione aggredita dall'invasione russa», rivela un presule. L'attuazione sarà affidata al Dicastero per il Servizio della Carità, guidata dal cardinale elemosiniere Konrad Krajewski.

 

papa francesco volodymyr zelensky

L'iniziativa dovrebbe rientrare nella «missione» segreta di pace di cui ha parlato Francesco sul volo di ritorno dall'Ungheria, e l'auspicio vaticano è che possa trasformarsi in un «grimaldello» per aprire le porte di una disponibilità ucraina a un negoziato con l'aggressore.

 

Mentre in direzione di Mosca si starebbe accelerando per arrivare entro fine anno al tanto atteso faccia a faccia tra il Pontefice e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill, legato a doppio filo al presidente russo Vladimir Putin, «con la speranza che questo vertice possa avvenire senza più il fragore degli spari», si augurano nei Sacri Palazzi.

E poi, resta valida «l'ipotesi di mandare come emissari due cardinali di peso, uno a Kiev e uno al Cremlino, sullo stile della diplomazia di San Giovanni Paolo II», spiega un porporato.

evgenij prigozhin e vladimir putin 2

 

Gli obiettivi per Jorge Mario Bergoglio e la Santa Sede rimangono immutati: disinnescare bombe e missili e portare Russia e Ucraina a sedersi attorno allo stesso tavolo, possibilmente predisposto insieme alla comunità internazionale.

 

[…]  Adesso il problema è che né la Russia né l'Ucraina vogliono «parlare di pace, perché suona come una sconfitta. Solo che così rischiamo di andare sempre di più verso un massacro». In questo contesto la posizione del Papa «non è quella di un attore, ma di un padre, un genitore che vede morire i suoi figli. Come una madre di un soldato ucraino che vede morire suo figlio e una mamma di un soldato russo che vede morire suo figlio».

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