negri previti

E’ FINITA LA BELLA VITA-LIZIO - L'UFFICIO DI PRESIDENZA DI MONTECITORIO CANCELLA IL VITALIZIO A SEI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA TRA CUI TONI NEGRI E CESARE PREVITI - DA LUGLIO 2015 SONO 24 GLI EX PARLAMENTARI A CUI E’ STATO REVOCATO LO STIPENDIO PERPETUO

Alessandro Arachi per il “Corriere della Sera”

 

toni negritoni negri

Era stato Marco Pannella a portare quasi trent' anni fa in Parlamento Toni Negri, leader di Potere Operaio, fiancheggiatore delle Br, il «cattivo maestro» degli anni Settanta.

Negri prendeva ancora il vitalizio dalla Camera dei deputati. Lui, come Cesare Previti, ex ministro del governo Berlusconi, che pure è stato condannato all' interdizione perpetua dei pubblici uffici. Ma da ieri è tutto finito.

 

Perché ieri quello stipendio perpetuo è stato cancellato con un tratto di penna dall' Ufficio di presidenza di Montecitorio, anche per altri quattro ex deputati ed ex sottosegretari degli anni Ottanta, come Luigi Farace e Giuseppe Astone, ma anche Giuseppe Del Barone e Luigi Sidoti.

 

toni  190x130toni 190x130

Hanno tutti un tratto comune i sei vitalizi cancellati: erano destinati a persone condannate in via definitiva per reati che prevedono «pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la reclusione fino ad un massimo di sei anni», così come testualmente recita la proposta stilata in una delibera dello scorso anno dai presidenti dei due rami del Parlamento, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Con i sei provvedimenti presi ieri sono in tutto 24 (fatti salvi i ricorsi) gli ex parlamentari che dal luglio del 2015 si sono visti revocare l' indennità.

cesare previti foto mezzelani gmt cesare previti foto mezzelani gmt

 

L'ufficio di presidenza di Montecitorio nel luglio scorso si era fatto inviare dalla Corte di Cassazione tutta la documentazione necessaria per potere deliberare l' abolizione di questi sei vitalizi erogati a ex deputati ultraottantenni. Forse non ci sarebbe stato bisogno di documenti per ricordare la storia delittuosa di Toni Negri, protagonista del famoso processo «7 aprile». E probabilmente nemmeno per le due condanne di Previti per Imi-Sir e per il lodo Mondadori.

 

Per gli altri, invece, si è dovuto andare a scartabellare, la storia di processi che vennero celebrati non sotto riflettori così potenti, come la tangentopoli messinese che travolse Giuseppe Astone, patron della Democrazia cristiana del luogo.

negri toninegri toni

 

Luigi Farace, barese, già sindaco della città, nonché presidente della Camera di Commercio e anche sottosegretario nel primo governo di Giuliano Amato, contesta invece i documenti della Corte di Cassazione, quelli che lo vogliono condannato per bancarotta fraudolenta, per fatti di quando era amministratore delegato della Immobiliare Federcommercio. Ma anche a lui ieri con un tratto di penna l' ufficio di presidenza ha cancellato quel vitalizio.

cesare previti al funerale di  donato brunocesare previti al funerale di donato bruno

 

A Montecitorio non è stata una votazione unanime. Anzi. Simone Baldelli, vice presidente di Forza Italia, si è allontanato dalla riunione, contestando la delibera della presidente Laura Boldrini. Ma non hanno partecipato alla votazione un altro «azzurro», il questore Gregorio Fontana, nonché i segretari di Ap Ferdinando Adornato e Raffaello Vignali, mentre Davide Camparini della Lega si è astenuto.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO