poveri poverta

L’UNICA COSA DA METTERE IN AGENDA E’ LA LOTTA ALLA POVERTÀ! - CI SONO QUASI SEI MILIONI DI POVERI IN ITALIA, UNO IN PIÙ RISPETTO A PRIMA DELLA PANDEMIA - MA RENZI CHIEDE DI ABOLIRE IL REDDITO DI CITTADINANZA E LA MELONI VUOLE SOSTITUIRLO CON UN REDDITO DI SOLIDARIETÀ RISERVATO AGLI ITALIANI CHE HANNO REDDITO ZERO - TITO BOERI: “IL REDDITO DI CITTADINANZA SERVIRÀ A EVITARE BUCHI NERI DI POVERTÀ CHE ASSORBIREBBERO TUTTO E TUTTI RENDENDO ESPLOSIVE LE NOSTRE PERIFERIE. L'AUMENTO DELLE PENSIONI MINIME A 1000 EURO COSTA PIÙ DI 30 MILIARDI E ANDREBBE A FAVORE DELL'UNICA CATEGORIA IN CUI L'INCIDENZA DELLA POVERTÀ NON È AUMENTATA IN QUESTI ANNI…”

Roberto Perotti e Tito Boeri per “la Repubblica”

roma poveri da covid 8

 

Chiunque si troverà a governare l'Italia dopo le elezioni del 25 settembre dovrà cercare di lenire le ferite della pandemia e affrontare le nuove emergenze sociali imposte dal ritorno dell'inflazione. I dati dell'indagine Banca d'Italia sui redditi delle famiglie nel 2020, assieme alle ricerche svolte dall'Istat su mandato della Commissione Lavoro della Camera, offrono un quadro abbastanza nitido di quello che è successo in questi anni. Tre fatti ci sembrano di particolare rilievo.

 

le file per le mense dei poveri

Primo, e non sorprendentemente, oggi ci sono circa un milione di persone in più sotto la soglia della povertà assoluta rispetto a prima della pandemia. Secondo, gli indici numerici di diseguaglianza non sono aumentati. Tuttavia, la natura della diseguaglianza è cambiata rispetto a prima della pandemia e rispetto a recessioni precedenti.

 

Questa volta sono state soprattutto le donne, le persone impiegate nei servizi di alloggio e di ristorazione e nelle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, e i lavoratori autonomi a pagare lo scotto. A loro si aggiungono, come in passate recessioni, i lavoratori con contratti temporanei, soprattutto al di sotto dei 35 anni, che statisticamente hanno perso il lavoro 10 volte di più dei lavoratori più anziani.

la fila per il cibo dei nuovi poveri

 

Terzo, gli ammortizzatori sociali emergenziali introdotti durante la pandemia sono stati efficaci nel contenere le diseguaglianze e nell'impedire un ulteriore calo dei redditi di chi era già povero. Ma data la loro natura episodica hanno solo temporaneamente tappato le falle del nostro sistema di protezione sociale. Le misure temporanee inoltre non possono rassicurare le famiglie beneficiarie circa il futuro dei propri redditi.

 

tito boeri

Alla luce di questi dati di fatto, lasciano perplessi alcune delle proposte avanzate in questo inizio di campagna elettorale: l'abolizione del reddito di cittadinanza (Renzi); la sua sostituzione con un reddito di solidarietà riservato unicamente ai cittadini italiani che hanno reddito zero (Meloni); l'innalzamento a 1000 euro delle pensioni minime (Berlusconi).

matteo renzi a piazzapulita 2

 

Il RdC come attuato in Italia va ovviamente cambiato, soprattutto nella sua relazione fallimentare con le politiche attive del lavoro, ma un reddito di ultima istanza esiste in tutti i paesi europei tranne la Grecia. E ci sarà un motivo. Riservare l'assistenza sociale solo a chi ha reddito zero vuol dire scoraggiare la ricerca di qualsiasi impiego, perché guadagnare anche un solo euro comporterebbe l'esclusione dal beneficio.

 

giorgia meloni 2

A nostra conoscenza nessun paese al mondo ha un programma contro la povertà così crudo. Al contrario, bisogna permettere di cumulare in parte reddito di ultima istanza e salari al di sotto di una certa soglia per spingere i beneficiari a cercare lavoro, come avviene in tutti i paesi avanzati. Inoltre il reddito di ultima istanza deve coprire anche chi è arrivato da meno di dieci anni nel nostro paese perché è in gran parte tra queste famiglie che si annida la povertà.

 

in fila per il pasto quotidiano

Servirà anche ad evitare buchi neri di povertà che assorbirebbero tutto e tutti rendendo esplosive le nostre periferie. Infine l'aumento delle pensioni minime a 1000 euro costa più di 30 miliardi e andrebbe a favore dell'unica categoria in cui l'incidenza della povertà non è aumentata in questi anni.

 

Per affrontare le nuove emergenze bisognerebbe invece pensare a come offrire protezione sociale anche al lavoro autonomo, nel quale si annidano molti lavori di fatto alle dipendenze, e ai lavoratori temporanei soprattutto nei servizi maggiormente colpiti dalla pandemia, tra i quali le donne sono in prevalenza. Sarà poi necessario occuparsi degli effetti distributivi di una inflazione prossima alle due cifre. Colpisce soprattutto chi ha redditi bassi e fissi.

 

MATTEO RENZI

Un salario minimo indicizzato all'inflazione, come le pensioni minime, sarebbe uno strumento importante. Ma l'unica proposta oggi in discussione in Italia prevede di fissare minimi salariali (mensili!) estendendo a tutti i lavoratori di una data categoria il minimo salariale fissato dalla contrattazione nazionale per quella categoria. In Italia ci sono 985 contratti nazionali.

 

Ammesso e non concesso che si possa, con una legge sulla rappresentanza, stabilire quali sono quelli veramente rappresentativi, sarebbero almeno 50 i salari minimi diversi, applicati magari a diversi lavoratori nella stessa impresa. Anche in questo caso non siamo al corrente di un salario minimo così concepito in nessun paese avanzato.

 

i pacchi delle mense della caritas

Un salario minimo è un salario minimo: unico, applicabile a tutti, anche ai lavoratori che oggi sfuggono alle maglie della contrattazione collettiva; un diritto di cui ogni lavoratore sia consapevole e di cui possa esigere il rispetto al datore di lavoro. Quando mai questo sarà possibile con 50 minimi diversi e dai confini spesso molto incerti? Il salario minimo è uno strumento di civiltà, è incomprensibile che finora il dibattito su questo argomento sia stato completamente asservito alle posizioni dei grandi sindacati e della Confindustria, e ignori completamente l'esperienza e il dibattito di tutti gli altri paesi.

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…