virginia raggi scarpellini raffaele marra

L’UNICO REGALO DI SCARPELLINI? IL BONIFICO DA 5MILA EURO COME REGALINO DI NOZZE – MARRA SMENTISCE IL SUO BENEFATTORE. MA AD INCHIODARLO CI SONO LE CARTE DEL BRACCIO DESTRO DELLA RAGGI A FAVORE DEL COSTRUTTORE – RAFFAELE ERA IL VERO SPIN DOCTOR DELLA SINDACA: COME SPUTTANATE GIACHETTI…

 

1 - «AL MATRIMONIO, DA LUI, IL REGALO PIÙ BELLO»

 

F.Fia. e Il. Sa. Per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

raffaele marra virginia raggi raffaele marra virginia raggi

Raffaele Marra si lascia andare ai ricordi: «Lui nel 2011 ha partecipato al mio matrimonio e, fra l' altro, posso dirlo chiaramente, è stato colui il quale mi ha fatto il regalo addirittura più bello». Giornata importante, atmosfera commovente, emozioni. E che regalo fa Sergio Scarpellini all' amico dirigente in Comune? «Mi ha fatto - risponde - un bonifico molto importante. Di cinquemila euro, sì mi ricordo perfettamente. Fu il regalo più bello che ho ricevuto al mio matrimonio». Se non il più affettuoso almeno il più gradito. Scarpellini ha fiutato l' aria che tira e si comporta conseguentemente.

 

È il 20 dicembre 2016. Marra viene ascoltato a Regina Coeli e offre una ricostruzione dei fatti, la corruzione collegata ai 367mila euro ricevuti dal costruttore per l' acquisto dell' appartamento a Prati Fiscali, che stride con l' altra, quella dell' imprenditore. I due ex amici danno spiegazioni in contrasto tra loro.

SERGIO SCARPELLINISERGIO SCARPELLINI

 

A cominciare dai soldi ricevuti. Il pm Barbara Zuin insiste che, nella sua versione, Scarpellini ha ammesso di aver dato questi soldi a Marra in quanto dirigente comunale e perché temeva ritorsioni da parte sua (ma anche qui i magistrati hanno dovuto faticare perché in un primo momento il costruttore si era limitato a giustificarlo con il fatto che Marra «era simpatico»).

 

Il dirigente pubblico ribatte che si tratta di una versione «completamente falsa» e ribadisce di non aver mai messo una sola firma su atti che favorivano il costruttore. Versione interamente smentita dalle perquisizioni che hanno rinvenuto nove determinazioni dirigenziali, tutte firmate da Marra, relative ai rapporti contrattuali fra Scarpellini e il Comune di Roma.

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

 

Altro episodio. La vendita a Scarpellini di un appartamento fuori mano (via Gentile) che apparteneva al funzionario comunale. Per disfarsi del quale Scarpellini avrebbe faticato parecchio. Anche qui le due versioni divergono. La gip Maria Paola Tomaselli fa notare a Marra come il costruttore abbia riferito di aver avuto «grossissimi problemi a vendere quell' appartamento, tant' è che ha dovuto accontentarsi, per disfarsene, di una cifra di 30mila euro più bassa rispetto a quanto l' aveva pagato».

 

Pronta la risposta di Marra: «Non credo sia così perché l' appartamento che io cedevo era ubicato in una zona completamente urbanizzata la cui rendita catastale era di gran lunga superiore a quella di via Rigolo (l' appartamento cedutogli da Scarpellini, ndr). Il mio appartamento, chiedo scusa, si trovava in una zona che era contigua all' università ai centri commerciali, all' autostrada, c' era tutto vicino. Quello che sono andato ad acquisire era un appartamento che si trova in una zona suburbana che era assolutamente, voglio dire non c' erano nemmeno le strade quando l' ho acquistato».

 

scarpellini raggi marrascarpellini raggi marra

Opposti anche i resoconti sull' incontro fra i due dopo la pubblicazione degli articoli sugli affari immobiliari di Marra. Quest' ultimo smentisce, dice di essere passato a salutare Scarpellini perché era stato male: «Avevo saputo che non stava molto bene aveva avuto una bronchite, così sono passato a salutarlo» La gip lo incalza allora: «Quindi non è che l' ha incontrato in relazione alla pubblicazione di quell' articolo sull' Espresso che riguardava la casa di via Vigolo?» Risposta: «Assolutamente no e non c' era motivo».

 

Domanda allora la gip: «Perché invece Scarpellini alla fine del suo interrogatorio ha confermato questo incontro e ha detto che la ragione di questo incontro era la pubblicazione di questi articoli?».

 

SALVATORE ROMEOSALVATORE ROMEO

2 - ERA ANCHE SPIN DOCTOR: DI GIACHETTI SI DEVE DIRE...

 

A. Arz. Per il “Corriere della Sera”

 

Non solo esperti nell' amministrazione, ma anche spin-doctor di Raggi: dalle chat emergono le dritte di Raffaele Marra e Salvatore Romeo alla sindaca. «Sangue freddo, poche parole - così Marra a Romeo il 23 febbraio 2016, vittoria di Raggi alle primarie online - (non parlate con nessuno, vi/ci aspettano al varco)».

roberto giachetti (1)roberto giachetti (1)

 

Il 16 marzo Marra scrive a Romeo circa la polemica di Giachetti sul praticantato di Raggi da Previti: «Ricordarsi ke non è laureato», dal 1993 è stato «con Rutelli e poi deputato! Sempre pagato dalla politica!!! Lei potrebbe dire: almeno ho studiato 5 anni, più il praticantato obbligatorio». «Ottimo. Lo giro», scrive Romeo che il 22 aprile invita a seguire Giachetti: «Dobbiamo sputtanarlo sul suo passato».

 

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?