
“GIORGIA MELONI NON È COMPETITIVA IN NESSUNA REGIONE DEL SUD” – “LA STAMPA”: “IN PUGLIA NON TROVA UN VALIDO SFIDANTE AD ANTONIO DECARO, E IN CAMPANIA STESSO ANDAZZO: CERCANDSI CANDIDATI CHE METTANO LA FACCIA SULLA SCONFITTA” – “L'ELEMENTO DI FORZA DEL CENTRODESTRA È LA LEADERSHIP, MA LO SCHEMA, SQUISITAMENTE POPULISTA, DELLA 'DONNA SOLA AL COMANDO', MOSTRA I LIMITI PROPRIO SUL TERRENO DELLA CLASSE DIRIGENTE. E COME MAI GIORGIA MELONI NON LA TROVA, QUESTA CLASSE DIRIGENTE? SEMPLICE: PERCHÉ NON LA CERCA E NON LA COSTRUISCE. SUCCEDE COSÌ, CON LA LOGICA DEL CLAN…”
Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”
giorgia meloni e la campagna anti rifiuti in puglia
E il centrodestra, dov'è sulle regionali? Non pervenuto. Facciamoci un giro partendo dalla Puglia, terra cara alla destra sin dai tempi di Pinuccio Tatarella, ed eletta da Giorgia Meloni a meta del cuore delle vacanze.
Lì la sinistra governa da vent'anni e, con l'aria che tira, continuerà a farlo, nonostante gli scandali e gli acciacchi della giunta di Michele Emiliano.
Ebbene, il centrodestra, non trova un valido sfidante ad Antonio Decaro, il mister preferenze alle Europee.
Il plenipotenziario Marcello Gemmato, noto alle cronache per le sue tesi sul Covid ai limiti del negazionismo, si è già sfilato. Pare che, alla fine, si sacrificherà o Mauro D'Attis o Andrea Caroppo, entrambi di Forza Italia.
Il ragionamento […] è questo: meglio perdere con un politico, che poi lascia il posto a un altro in lista; un civico, invece, ti resta sul groppone.
Passiamo in Campania. Stesso andazzo, complice il pronostico, Fico o non Fico: AAA cercansi candidati che mettano la faccia sulla sconfitta.
Fulvio Martusciello, l'uomo forte di Forza Italia, ha annunciato che non si candiderà, dopo l'arresto per corruzione della sua assistente.
Il nome che gira, dentro FdI, è quello del sempreverde Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri.
C'è pure chi, nel Palazzo, si crogiola con scenari molto fantasiosi, immaginando che possa candidarsi il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
Già l'ipotesi suona come assai ardita perché dovrebbe lasciare il Viminale per poi schiantarsi nelle urne.
Ancora più ardito il prosieguo secondo cui, senza fare i conti con Matteo Salvini, al Viminale, dopo le sue bombastiche performance all'Agricoltura, andrebbe Francesco Lollobrigida, lasciando così il suo ministero a Luca Zaia. Una ricompensa dopo avergli impedito il terzo mandato. Ma, vedrete, alla fine si sacrificherà Cirielli.
FRANCESCO ACQUAROLI GIORGIA MELONI
È abbastanza sorprendente: dopo tre anni di governo, tutto sommato senza intoppi e di consenso stabile quasi al trenta per cento, Giorgia Meloni non è competitiva in nessuna regione del Sud, dove tutti governatori di centrodestra – in Campania, Basilicata e Sicilia – sono di Forza Italia.
Chi invece è stato scelto sulla base del criterio esclusivo della fedeltà e dell'appartenenza rischia, come nel caso di Francesco Acquaroli nelle Marche. Mentre a Nord è la premier è riuscita solo a incasinare, e non poco, la partita veneta.
Udite udite, per la prima volta Luca Zaia, che quota una sua lista al 40 per cento, ha dichiarato, testuale: «Vediamo se il centrodestra la vuole valorizzare o no, dopo capiremo cosa faremo».
Un avvertimento vero. Che tradotto significa: o accetti la mia lista dentro il perimetro del centrodestra e, con essa, il mio potere di condizionamento, o liberi tutti.
Insomma, le due coalizioni sono l'una lo specchio rovesciato dell'altra. Da un lato la forza del centrosinistra, e soprattutto del Pd, è la classe dirigente diffusa, mentre i problemi, di leadership e linea, sono a monte. Del resto, è più facile mettersi d'accordo su Napoli e Bari che su Kiev.
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
Dall'altro, l'elemento di forza del centrodestra è la leadership, ma lo schema, squisitamente populista, della "donna sola al comando", mostra i limiti proprio sul terreno della classe dirigente.
Manca del tutto il senso di una novità, sia al Sud che al Nord, dove Zaia è stato fatto fuori per legge e non con un vero sfidante. E come mai Giorgia Meloni non la trova, questa classe dirigente? Semplice: perché non la cerca e non la costruisce […]. Succede così, con la logica del clan . […]
GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO A CEGLIE MESSAPICA IN PUGLIA - AGOSTO 2024