
“LA STORIA CI HA INSEGNATO CHE LE PARTI GIUSTE NON ERANO POI TUTTE COSÌ GIUSTE” – LUCA E PAOLO A “DIMARTEDÌ” FANNO SCENDERE IL GELO IN STUDIO, DOVE TRONEGGIAVA L’OSPITE FISSO DI BATTISTA, CON UN MERITORIO MONOLOGO SU FRANCESCA ALBANESE E IL SUO “PERDONO” AL SINDACO DI REGGIO EMILIA: “È UN SEGNALE PERICOLOSO. PERCHÉ NEL FRATTEMPO CI SIAMO DIMENTICATI DI QUELLA COSA CHE CI AVEVA FATTO INNAMORARE DELLA DEMOCRAZIA, LA POSSIBILITÀ DI ESPRIMERSI, ANZI, LA NECESSITÀ CHE CI SIA QUALCUNO CHE CONTRADDICE IL SENTIRE COMUNE. CHE STRANA IDEA DI DEMOCRAZIA IN QUEL TEATRO..."
La brillante satira di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu arriva a pungere finanche la non avvocatessa Francesca Albanese.
CALA IL GELO IN STUDIO. FORMIGLI PARE PIETRIFICATO pic.twitter.com/ZOyoWQyGWY
— Ferdinando Iuliano ???? (@ferdinandoiu) October 9, 2025
Trascrizione del monologo di Luca e Paolo a Dimartedì
LUCA BIZZARRI E PAOLO KESSISOGLU A DIMARTEDI CONTRO FRANCESCA ALBANESE
Ci sono cose che se le dici dopo devi essere perdonato, eh. Ecco, è successo al sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari.
Gli è successo mentre stava premiando, attenzione, premiando Francesca Albanese, in un teatro pieno di persone di sinistra.
Quindi di brave persone innamorate della democrazia. La stava premiando per quello che lei ha detto e ha fatto per la causa palestinese.
Quindi Massari, posso ripetere, non la stava contestando, la stava premiando. Ma ad un certo punto, augurandosi la fine dei massacri, Massari ha detto che si augurava anche la liberazione degli ostaggi israeliani.
Che sono delle persone, non dei numeri, cioè sono delle persone sequestrate, alcuni di loro sono dei cadaveri, sono delle persone probabilmente già morte. E per aver detto questo, il sindaco Massari ha subito questo.
[…] Le aveva dette tutte giuste, con termini: ingiustificato, aveva anche detto genocidio, che vergogna gli dicono. Sì, sì, sì. Il genocidio l’aveva detto, oggi divide buoni e cattivi, eh. Vergogna di massacro e…
Eliminazione di massa, puoi dire tutto, se non dici genocidio sei un nazista, proprio […]. […] Quindi la folla protesta e solo lei, solo Albanese può placcarla, placarla. Ricordiamo una cosa che magari l’avete dimenticata, che prima non l’abbiamo…
[…] Il sindaco la stava premiando, ecco, e a quel punto per la tragedia si trasforma in farsa, perché arriva il perdono. […] Capito? Eh, è arrivato il perdono anche con l’occhietto monello, la bolla papale.
francesca albanese marco massari
E il sindaco adesso è di nuovo dei nostri, di quelli dalla parte giusta della storia. Come se la storia non ci avesse insegnato che le parti giuste non erano poi tutte così indiscutibilmente giuste.
E attenzione, perché questa è una cosa piccola, minuscola, ma indicativa, al di là dei suoi protagonisti di Albanese, per il povero sindaco doveva aderire completamente alla causa, anche nella terminologia.
Questo è un segnale pericoloso, eh, Floris. Perché nel frattempo ci siamo dimenticati di quella cosa che ci aveva fatto innamorare della democrazia, la possibilità di esprimersi, anzi, la necessità che ci sia qualcuno che contraddice il sentire comune. Sì, che strana idea di democrazia in quel teatro” .
francesca albanese marco massari
francesca albanese marco massari
francesca albanese marco massari
francesca albanese
francesca albanese marco massari
ALESSANDRO DI BATTISTA CON FRANCESCA ALBANESE
FRANCESCA ALBANESE - DIEGO BIANCHI
FRANCESCA ALBANESE PERDONA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
FRANCESCA ALBANESE
francesca albanese a genova.