LEGA MAGNONA - NEL BEL MEZZO DEL CASINO SUI SOLDI PUBBLICI USATI DA THE BOSSI FAMILY, LA LEGA HA PENSATO BENE DI REGALARE 4200 EURO A TESTA AD OGNI SENATORE, COME REGALINO DI PASQUA (100.800 EURO TOTALI) - GIUSTO QUALCHE GIORNO PRIMA CHE LA FINANZA PERQUISISSE VIA BELLERIO E BOSSI SI DIMETTESSE DA SEGRETARIO PER LE PAGHETTE ALLA SUA PROLE - A NATALE ALTRI 50MILA EURO IN BUONI MEDIAWORLD, POI LE CENE CON PONZELLINI, LA CARTA DI CREDITO DI REGUZZONI…

Paolo Bracalini per "il Giornale"

Una Pasqua nera per la Lega, travolta dallo scandalo dei soldi, ma una Pasqua serena almeno per i conti correnti dei senatori leghisti. I quali, pochi giorni prima che via Bellerio fosse perquisita dai carabinieri e Bossi si dimettesse da segretario, sotto il fuoco del dossier sui presunti (l'inchiesta è in corso) denari presi dal partito per«The Family», si sono visti bonificare dal partito (precisamente, dal conto del gruppo Lega al Senato) la bellezza di 100mila e 800 euro, come cadeau di Pasqua.

Vale a dire 4.200 euro a testa, una gradita sorpresa nell'ovetto pasquale, disposta ovviamente dal capogruppo Bricolo. Ventisette bonifici a fronte di nessuna spesa, senza giustificativo, al di là di una orale e generica destinazione per «attività politiche». Di fatto uno stipendio extra per il mese di marzo, nel pieno dell'inchiesta sull'uso disinvolto dei fondi pubblici da parte della Lega.

È avvenuto lo stesso anche per i 60 deputati della Lega? O i senatori leghisti godono di un trattamento economico privilegiato? Misteri che si scioglieranno quando saranno i magistrati a indagare sulle carte raccolte dall'ex tesoriere Stiffoni, buttato fuori dalla Lega e ora senatore del gruppo Misto. Comunque, il regalo di Pasqua è non è una novità per i parlamentari della Lega. Nel 2011 i senatori di Bossi avevano ricevuto 3mila euro a testa, sempre con bonifico.

Ma ci sarebbe anche un regalo natalizio, raccontato stavolta dallo stesso Stiffoni al Gazzettino . Cioè 2mila euro ai senatori, sempre extra stipendio, girati ai senatori sotto forma di otto buoni «Mediaworld»da 250 euro (50mila euro in tutto). Ma l'avvocato Mazzatorta, senatore succeduto a Stiffoni nell'incarico di tesoriere, smentisce tutto, indignato. «Cercare di far passare come regalia l'acquisto di materiale informatico, che invece è e resterà di proprietà del gruppo, è l'ulteriore maldestro tentativo di coprire le proprie gravi responsabilità alzando polveroni e gettando fango su altri. Stiffoni è stato espulso per le gravi irregolarità da lui compiute.

E l'indagine interna sta facendo emergere che le irregolarità vanno ben oltre quelle confessate». Per i 100mila e 800 euro pasquali, però, si pone un problema: i fondi dei gruppi parlamentari, diversamente dai rimborsi elettorali, hanno un vincolo d'uso, nel senso che sono erogati per coprire l'attività parlamentare dei senatori, e dovrebbero essere spesi solo in quel senso. Ecco perché l'ex tesoriere lancia l'accusa pesantissima: «Se devo essere condannato per peculato, stessa sorte dovrebbe toccare a tutti i senatori della Lega».

A Palazzo Madama la crisi non si sente. Perché i soldi extra dei senatori leghisti si aggiungono ad altri benefit già previsti. Nella busta paga dei senatori c'è infatti già la diaria come «rimborso spese di soggiorno» (3.500 euro mese), poi un «rimborso delle spese per l'esercizio del mandato» (2.090 euro mensili), e infine un «rimborso forfettario delle spese generali » (altri 1.650 euro mensili). Serviva anche il regalo di 4.200 euro a Pasqua?

Contando poi che il resto delle spese ( cene, viaggi, hotel) le sostiene il tesoriere del gruppo. Ad esempio, le molte cene che i vertici leghisti hanno fatto a Roma col banchiere Ponzellini (da poco arrestato per tangenti) sono state pagate da Stiffoni. Poi, i capigruppo hanno poi una carta di credito per pagare le spese di rappresentanza. Che però negli anni sembrano lievitate, visto che l'ex capogruppo alla Camera, Reguzzoni, ha speso in un anno e mezzo con la carta del gruppo (spese tutte giustificate) 90mila euro, mentre Roberto Castelli, capogruppo al Senato dal 2006 al 2008, spese solo mille euro. Si vede che la vecchia Lega era più spartana (la nuova Lega 2.0 punta a tornare a quegli standard, così spera la base leghista...).

Nel memoriale di Stiffoni si parla anche di un contributi mensili per l'affitto di case a Roma, a beneficio di alcuni senatori. Si capirà qualcosa in più quando i consulenti della Price Waterhouse Cooper consegneranno il rapporto sui conti della Lega al Senato. Roba di giorni.

 

RENZO BOSSI CON UMBERTO BOSSI STIFFONIFEDERICO BRICOLO MASSIMO PONZELLINI MARCO REGUZZONI ROBERTO CASTELLI

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…