LOMBROSO E’ TORNATO! - “LIBERO” SCODELLA UN DELIRANTE PISTOLOTTO CRIMINOLOGICO SULLE FOTO FACEBOOK DI LISANDRA AGUILA RICO, LA KILLER DI DELITTO DI LIGNANO - “SE IMMAGINARSI SOLO COME UN PAIO DI TETTE, UN CULO DA SBALLO E LO SGUARDO DA PANTERONA, POI NON SIGNIFICHI, RICORRERE AD ALTRE ARMI QUANDO LE FORME E LE LABBRA TURGIDE NON BASTANO PIÙ” - MA ALLORA IL 95% DELLE BUZZICONE SU FACEBOOK SONO POTENZIALI KILLER?...

Giordano Tedoldi per "Libero"

In una foto stringe al collo il suo orsacchiotto, l'avvenente cubana Lisandra Aguila Rico, 21 anni, arrestata per il delitto di Lignano Sabbiadoro. Fossimo stati nell'orsacchiotto non ci saremmo fidati del caldo abbraccio di quella ragazza dagli occhioni dolci e le labbra a cuore.

Ora tutti dicono: ma che bella, che gentilezza, che freschezza nella sua gioventù, che sguardo innocente, come gioca con il suo peluche, com'è rosa il suo pigiama. Come può aver ucciso, in complicità col fratellastro, due anziani coniugi in quel balordo tentativo di rapina lo scorso 19 agosto? Allora urge chiarire alcuni concetti fondamentali.

Lo sguardo innocente non esiste, è una balla messa in circolazione dai cattivi romanzieri. Il rosa non è un colore delicato, è un colore ambiguo. L'orsacchiotto, se lo stringi al collo in quella maniera, in pochi secondi muore asfissiato. E poi, se proprio vogliamo restare sull'iconografia, scorriamole tutte, le foto di Lisandra.

In una, la mora prosperosa, mostra i suoi occhi da gatta sopra la generosa esposizione delle ghiandole mammarie, con la consueta sfumatura di rosso del capezzolo che fa capolino dalla scollatura grande quanto un buco nero del vestito laminato argento, nel tipico stile spregiudicato cafonal dei cosiddetti vip "provocatori".

E tanto per rendere chiaro che la posta in gioco qui non è quella dell'amore platonico, la bella Lisandra atteggia le sue multiformi labbra in un'espressione che non sapremmo definire diversamente da quella di "mantide religiosa che finisce di gustare il partner dopo l'accoppiamento".

VESTITA DA MINNIE
In un altro sublime autoscatto è vestita come Minnie, la fidanzata di Topolino, in un possibile episodio del fumetto in cui Topolino viene trovato a pezzi in una valigia nascosta nel calcestruzzo alla periferia di Topolinia. In un'altra mostra il profilo curvilineo inguainata in pantaloni bianchi talmente aderenti che sembrano verniciati sulle pelle.

In un'altra, sotto una cascata di insoliti riccioli (di solito la brava la ragazza è liscia, infatti questo è l'unico scatto in cui esibisce la criniera crespa) ha uno sguardo talmente allucinato che sembra stia pensando con nostalgica delizia a quello che le ha raccontato l'orsacchiotto la sera prima di morire. In un'altra sfoggia Ray-Ban modello Gianfranco Funari e una posa da rapper che sta minacciando di rivelare dettagli della tua vita privata a Fabri Fibra.

Al polso sinistro, anellame e braccialume contundente, così come contundenti risultano le unghie fosforescenti. I Ray-Ban tornano in un successivo scatto, in cui le procaci curve sono pudicamente foderate da un trench modello Ponte dei Frati Neri. Sulla foto in cui, dopo aver gonfiato il petto e trattenuto il fiato, strizzata da una cintura collocata a altezza sterno, si auto-immortala in camicetta leopardata, crediamo non ci sia nulla da commentare.

Non possiamo far altro che recitare una prece in memoria del leopardo. Niente male nemmeno la foto in stile hippy, con un cerchietto di perline sulla fronte, i grandi orecchini a disco, la lingua che esce dalla bocca in cerca di preda. Lingua che guizza sul labbro superiore anche in un altro scatto, in cui indossa il giubbetto nero di pelle di Fonzie e gli orecchini crociformi di Madonna, mentre gli occhiali da sole saranno stati carpiti da un non vedente ambulante.

CON IL BARBONCINO
Notevole la foto in cui tiene sulla spalla un barboncino con maglioncino di cachemire rosso, in procinto di salire su un Hummer giallo, è evidente che il barboncino ignora che quello sarà il suo ultimo viaggio, e anche l'Hummer giallo ignora che finirà in fiamme giù da una scarpata. Più immediatamente decifrabile lo scatto che la mostra in hot pants jeans, issata sui suoi inseparabili e forse unici amici, i tacchi a spillo, mentre si gode la frescura dell'acqua spruzzata da una fontana.

Così come appare molto a suo agio circondata, a destra e a sinistra, da due motociclette rosso fiammante. Lisandra accarezza le moto come due docili, terrorizzate bestiole. E scandagliando voluttuosamente il suo profilo facebook emergono gli stilemi ricorrenti del suo mostrarsi al mondo: altri tacchi a spillo, borchiati di brillanti; il gusto per la moda animal con un top del costume da bagno zebrato, e poi strizzatine d'occhio, inviti a ammirare il suo fondoschiena, in un mix insistito di svenevolezze, smancerie bamboleggianti e provocazione sessuale.

Ci sarà chi pensa che non avremmo dovuto satireggiare sulle foto, quasi tutti autoscatti, di Lisandra. Ma d'altronde, già adesso su facebook, c'è pure chi ha formato un gruppo per comminarle la pena di morte, non sappiamo con quale cavillo giuridico. Ma forse né l'una né l'altra cosa sono questioni sui cui troppo soffermarci.

Pensiamo piuttosto a questo: se esiste un rapporto tra la violenza e la grossolanità dell'auto-rappresentazione. Se immaginarsi solo come un paio di tette, un culo da sballo e lo sguardo da panterona, insomma come un corpo armato di seduzione, poi non significhi, in altre circostanze, ricorrere a altre armi quando le forme e le labbra turgide non bastano più. Pensiamo al corpo finalizzato a sedurre, e uccidere.

 

LISANDRA AGUILO RICO CON LORSACCHIOTTO LISANDRA AGUILO RICO LISANDRA AGUILO RICO LISANDRA AGUILO RICO Lisandra Aguila Rico LABORDE RICO FRATELLASTRO DI LISANDRA AQUILA

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