
"SLEEPY JOE" ERA RINCOJONITO MA I DEMOCRATICI HANNO FINTO DI NON VEDERE – NEL LIBRO "ORIGINAL SIN", VENGONO SVELATI GLI ULTIMI MESI DA INCUBO DI JOE BIDEN ALLA CASA BIANCA: A UNA CENA NON AVREBBE RICONOSCIUTO GEORGE CLOONEY, SUO AMICO DI LUNGA DATA – UN VIP DI HOLLYWOOD: “CAMMINAVA A PICCOLI PASSI E UN COLLABORATORE SEMBRAVA GUIDARLO TENENDOGLI UN BRACCIO. ERA COME GUARDARE UN MORTO. È STATO ORRIBILE” - I COLLABORATORI CHE "PENSARONO ALLA SEDIA A ROTELLE A CAUSA DELLE SUE DIFFICOLTÀ DEAMBULATORIE", I CONSIGLI DI OBAMA E IL MOTIVO PER CUI VOLEVA CORRERE LO STESSO PER IL SECONDO MANDATO...
Matteo Persivale per il "Corriere della Sera" - Estratti
(…) mentre Donald Trump è quotidianamente al centro di vicende ai limiti dell’incredibile — è di ieri la notizia della misteriosa azienda cinese con 8 dipendenti e fatturato zero che ha comprato 300 milioni di dollari della criptovaluta del presidente — i democratici si dedicano a un singolare gioco al massacro sulle elezioni dell’anno scorso.
Alcuni anonimi, altri onorevolmente con nome e cognome: sono centinaia le fonti dell’ampia pubblicistica dei libri che descrivono a tinte foschissime gli ultimi mesi di presidenza Biden. L’ultimo arrivato — uscirà nelle libreria americane martedì prossimo — è Jake Tapper, mezzobusto della Cnn di provata fede democratica, che con il collega Alex Thompson di Axios ha scritto Original Sin , peccato originale, nel quale appaiono una lunga serie di lamentele di vari funzionari del partito e finanziatori, con un’aneddotica che dipinge un Biden in pessime condizioni fisiche e anche cognitive.
Il New Yorker ha anticipato un capitolo, con il titolo «Come Joe Biden ha consegnato la presidenza a Donald Trump» che chiarisce l’intento degli autori: il vecchio Joe come capro espiatorio, automatica l’indulgenza per Kamala Harris e Tim Waltz incapaci di vincere in almeno uno dei sette Stati tradizionalmente in bilico che assegnano la Casa Bianca.
Original Sin: President Biden's Decline, Its Cover-up, and His Disastrous Choice to Run Again
Qualche chicca: i collaboratori del presidente avrebbero preso in considerazione l’idea di metterlo su una sedia a rotelle a causa delle sue difficoltà deambulatorie (cosa che non fermò Franklin Roosevelt, peraltro).
L’obamiano David Plouffe, consigliere di Kamala Harris, dice che «è tutta colpa di Biden» e non della sua capa, descrivendo i 107 giorni di campagna abbreviata dell’allora vicepresidente come un «fottuto incubo... tutta colpa di Biden... Ci ha fregati ben bene».
Plouffe dice di aver ricevuto telefonate di finanziatori preoccupati per le condizioni cognitive di Biden e i suoi livelli di energia durante la campagna elettorale. Dice anche d’aver provato a chiedere alla Casa Bianca e al partito se fossero sicuri che Biden potesse vincere, e di aver ottenuto la rassicurazione che Biden era pronto a ottenere un secondo mandato.
In un altro episodio inquietante, l’ex presidente non avrebbe riconosciuto l’attore premio Oscar — e suo caro amico di lunga data — George Clooney durante una cena per raccogliere fondi per la sua campagna. Proprio quella sera è il focus di alcune delle pagine più allarmanti del libro: «Il Presidente pareva impacciato, come se fosse invecchiato di dieci anni dall’ultima volta che Clooney l’aveva visto nel dicembre 2022. Camminava a piccoli passi e un collaboratore sembrava guidarlo tenendogli un braccio. “Era come guardare un morto”, ricorda un Vip di Hollywood.
“È stato sconvolgente. E ci siamo guardati tutti in faccia. È stato orribile”».
Ma perché Biden decise di candidarsi ugualmente? Tapper — che peraltro durante la campagna non attaccò mai Biden per le condizioni di salute — sostiene che l’allora presidente, la moglie Jill, i più stretti collaboratori, pensavano che avendo vinto contro Trump con un margine larghissimo, 7 milioni di voti, nel 2020 (81 milioni contro 74), fosse l’unico capace di ripetere la vittoria nel 2024.
Trump, in effetti, l’anno scorso ha fatto meglio che nel 2020 (77 milioni di voti). È stata Kamala Harris a ottenerne 75 milioni, 6 meno di Biden nel 2020.
joe biden firma un documento
THE KAMALOT - COPERTINA DEL NEW YORK MAGAZINE
GEORGE CLOONEY - JOE BIDEN - JULIA ROBERTS - BARACK OBAMA
JOE BIDEN DORME IN SPIAGGIA