generali giorgia meloni philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

LA LOTTA DI POTERE A GENERALI E MEDIOBANCA APPESA AL “DDL CAPITALI” - IL MEF VUOLE RITOCCARE LE MODIFICHE CON CUI FORZA ITALIA E FRATELLI D’ITALIA VOGLIONO RIDURRE IL POTERE DEI MANAGER NELLE SOCIETA’ (A FAVORE DEGLI AZIONISTI) - I PUNTI SENSIBILI RIGUARDANO I QUATTRO QUINTI DEI VOTI NECESSARI IN CDA PER PROMUOVERE LA LISTA DEI CANDIDATI PER COSÌ DIRE "INTERNI", COSÌ COME L'ISCRIZIONE A PARTI CORRELATE DEGLI AZIONISTI CON PIÙ DELLO 0,5% DEL CAPITALE - POI C'È LA QUESTIONE DELLA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO. NEL CASO LE LISTE DI MINORANZA RACCOLGANO PIÙ DEL 20%, LA LISTA DEL CDA NON POTREBBE ESPRIMERE PIÙ DELLA METÀ PIÙ UNO DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO…

Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “la Stampa”

 

maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti

Il prossimo passo è fissato per lunedì. È la data entro cui le forze politiche potranno depositare nella Commissione Finanze del Senato subemendamenti alle modifiche con cui i due relatori, Fausto Orsomarso (Fratelli d'Italia) e Dario Damiani (Forza Italia), hanno provato a fare «una sintesi», la definisce Damiani, del lavoro fin qui compiuto sul disegno di legge «Interventi a sostegno della competitività dei capitali».

 

Il punto centrale della questione riguarda l'articolo 12 bis che nella prima formulazione del progetto – a firma del ministro dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti […] – nemmeno comparativo. […] c'è un fronte trasversale che va da FdI a Forza Italia e Lega ma anche al Movimento 5 Stelle, che vuole porre paletti molto stringenti ai manager.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

In parte le proposte ricalcano quanto già accade all'estero, come sul voto da esprimere non solo sulla lista nella sua interezza (come accade ora) ma anche sui singoli candidati, che per questo devono essere presentati in numero «pari al doppio» di quello «dei componenti da eleggere». I punti sensibili delle modifiche indicano riguardano i quattro quinti dei voti necessari in cda per promuovere la lista dei candidati per così dire "interni", così come l'iscrizione a parti correlate degli azionisti con più dello 0,5% del capitale.

 

antonio misiani foto di bacco (2)

Poi c'è la questione della composizione del consiglio. Nel caso le liste di minoranza raccolgano più del 20%, la lista del cda non potrebbe esprimere più della metà più uno dei componenti del consiglio. Mentre l'emendamento avrebbe avuto un assenso informale di Palazzo Chigi,

 

L'opposizione sul punto è critica. «Siamo davanti a un elefante in cristalleria: si rischia di rendere ingovernabili tutta una serie di cda – dice Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del Pd –. Così com'è, appare un intervento asistematico in una materia delicata. Il ddl nasce per introdurre miglioramenti, come sul voto maggiorato, che evitino la fuga delle società in Olanda. Ma occorre attenzione, evitando di costruire norme controproducenti. L'emendamento ci pare una forzatura».

 

FRANCESCO MILLERI

Ora toccherà al Mef, con cui non c'è ancora stato un confronto, dire la sua. Dopo un passaggio in Commissione Bilancio, avviare la discussione in Commissione Finanze in sede referente. In ballo c'è il futuro assetto del capitalismo italiano dove da mesi va in onda lo scontro tra azionisti e manager. Alle Generali, per esempio, si voterà nel 2025, anno in cui è previsto che la nuova legge produce i suoi effetti. Già un anno fa Caltagirone, senza successo, ha contrapposto una propria lista a quella proposta dal cda del Leone. In questi giorni tiene banco il caso Mediobanca.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

In questo caso Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, ha provato a trattare con Mediobanca per trovare un terreno comune per l'ingresso di alcuni propri rappresentanti nella lista che il cda di Piazzetta Cuccia sta approntando. Delfin, primo azionista col 19,8%, vuole però un presidente condiviso (si parla di nomi quali Vittorio Grilli, Flavio Valeri, Fabrizio Palenzona), ma il cda di Mediobanca, richiamando la propria indipendenza, punta a confermare Renato Pagliaro. Anche a costo, come probabile, di un nuovo scontro in assemblea, dove Delfin si prepara a presentare una lista di minoranza ma che potrebbe arrivare a 5-7 candidati.

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…