lucio presta

UN MANAGER PRESTA-TO ALLA POLITICA - LUCIO PRESTA, POTENTISSIMO IMPRESARIO TV, SI CANDIDA A SINDACO DI COSENZA PER IL PD GRAZIE ALLA SPINTARELLA DI LUCA LOTTI - PER PRESTA NIENTE PRIMARIE: BASTANO LE AMICIZIE ALTOLOCATE. INTANTO IL SUO IMPERO SCRICCHIOLA…

Lidia Baratta per http://www.linkiesta.it

 

lucio presta (2)lucio presta (2)

Dai fasti televisivi a Palazzo dei Bruzi. La candidatura a sindaco di Cosenza era un sogno che Lucio Presta, il manager dei vip, inseguiva da tempo. E alla fine l’investitura ufficiale da parte del Partito democratico è arrivata, calata direttamente dall’alto, senza passare per le primarie, che pure erano state fissate per il 6 marzo.

 

Lui, ex ballerino che a Cosenza è nato, marito di Paola Perego, potentissimo manager di nomi come Roberto Benigni e Paolo Bonolis, amico di Flavio Briatore, era in campagna elettorale da tempo con la lista civica “Amo Cosenza”.

 

presta caschettopresta caschetto

Aveva già detto che di primarie non voleva sentirne parlare. Semmai, avrebbe dovuto essere il centrosinistra ad avvicinarsi a lui. E così è stato. Per riconquistare la poltrona di sindaco dopo la defenestrazione bipartisan di Mario Occhiuto, il Pd renziano, d’accordo con i verdiniani, ha puntato su di lui, rompendo con quella parte della sinistra che le primarie invece le voleva e scontentando il Ncd di Tonino Gentile.

 

lucio presta bacia paola peregolucio presta bacia paola perego

A Milano Matteo Renzi ha appoggiato Beppe Sala, il manager di Expo. A Cosenza, città abituata alle folle dei capodanni di piazza, ai concerti dei big e alle luminarie senza badare a spese, il premier ha giocato la carta dell’impresario televisivo. Tramite l’intervento – si dice – di Luca Lotti, habituè della costa tirrenica della città (dove vive il senatore renziano, nonché segretario regionale del Pd Ernesto Magorno), è arrivata la chiamata per l’ex ballerino. A capo di un impero che però, nella crisi generale delle produzioni tv, e con il cambio dei vertici Rai, per la prima volta sembra zoppicare un po’.

 

Nel 2014, il fatturato della Arcobaleno Tre, la società punta di Presta, dopo esser cresciuto senza sosta negli anni (dai 3,73 milioni del 2011 ai 5,29 milioni del 2009), è calato di oltre 520mila euro rispetto al 2013, attestandosi comunque poco sopra i 6 milioni (con un utile netto in crescita di 760mila euro). Ma nel frattempo il manager ha tagliato, e non poco, i costi: meno 941.637 euro solo per quelli che sono indicati come servizi, che nel 2012 si erano impennati. In compenso ha aumentato i debiti verso i fornitori (che ammontano a 323mila euro).

 

LUCIO PRESTA SI TWITTA COME CHE GUEVARA LUCIO PRESTA SI TWITTA COME CHE GUEVARA

Ma se la Arcobaleno Tre per la prima volta accusa il colpo (seppur minimo), Presta da tempo ha messo mano anche in altre società. Da qualcuna è uscito, in altre è entrato. Il manager a oggi possiede la metà (ed è presidente) della Blue Box e della Workshop Italia, che dal 15 febbraio risulta in scioglimento.

 

La partecipazione (30%) più proficua resta però quella nella Sdl 2005, fondata da Presta insieme a Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, specializzata nella gestione dei casting per i programmi tv (oltre che nella produzione dei programmi di Bonolis). Il fatturato della società, tra il 2013 e il 2014 è cresciuto di quasi due milioni di euro, raggiungendo quota di 7,3 milioni.

 

alfonso signorini flavio briatore giorgio mule e lucio presta a reggio calabria alfonso signorini flavio briatore giorgio mule e lucio presta a reggio calabria

Presta è noto agli addetti ai lavori per il “pragmatismo” delle negoziazioni per piazzare i suoi vip. «È uno tosto», dicono tutti. In tv ha dominato per anni, tanto che nelle intercettazioni dell’inchiesta sulle tangenti in Rai era definito il «Signor Rai», e anche «di Mediaset». La tecnica, sua come dei competitor, è sempre stata quella di “vendere” i nomi a pacchetto: “concedere” i più forti e ottenere in cambio i contratti anche per gli artisti minori.

 

lucio presta foto mezzelani gmt lucio presta foto mezzelani gmt

I nomi dei vip seguiti da Presta vanno da Roberto Benigni a Paolo Bonolis, dalla moglie Paola Perego a Belen Rodriguez. Con qualche consulenza anche per Michele Santoro. Ma nella sua scuderia compaiono anche volti “minori” come Amadeus, Lorella Cuccarini, Eleonora Daniele, Elena Santarelli, Antonella Elia, Stefano Bettarini, che in tv non si vedono da un po’. E qualcuno ha anche deciso di lasciare la società: Elisa Isoardi, ad esempio.

 

D’altronde Presta deve vedersela con la crescente Vegastar, l’agenzia di Fernando Capecchi, che ha in casa il conduttore di Sanremo, Carlo Conti; e soprattutto deve combattere con l’abilissimo Beppe Caschetto, che sfoggia nomi come Fabio Fazio, Roberto Saviano, Virginia Raffaele, Maurizio Crozza, e anche Daria Bignardi, appena nominata alla direzione di Rai Tre.

PAOLA PEREGO LUCIO PRESTA OMBRETTA COLLI AL BAGAGLINO PAOLA PEREGO LUCIO PRESTA OMBRETTA COLLI AL BAGAGLINO

 

Tutti sulla cresta dell’onda e distribuiti su diversi canali, più dei vip di casa Presta. Il legame tra il neo direttore generale Rai Antonio Campo Dall’Orto e Caschetto è di vecchia data. E con la nuova dirigenza, l’influenza di Presta rischia di assottigliarsi. Chi frequenta i salotti tv lo conferma: «Tre o quattro anni fa Presta era di sicuro più potente».

 

Da tempo, in realtà, il manager dei vip puntava a impegnarsi per la sua terra natìa. E con i politici cittadini ha mantenuto un certo legame. Tanto che la cerimonia del matrimonio con Paola Perego a Ladispoli venne officiata dall’ex sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, Pd, ora tra i principali sostenitori di Presta per la candidatura a sindaco senza primarie.

 

vig36 giorgio mule lucio presta xxxvig36 giorgio mule lucio presta xxx

Da più di un anno, tramite il progetto “Nextv”, Presta fa su e giù tra Roma e Cosenza, portando i volti del piccolo schermo nella città calabrese con l’obiettivo di spiegare ai giovani come funziona la macchina televisiva. In cattedra ci sono stati Paolo Bonolis, Paola Perego, Amadeus, Salvo Sottile, Gerry Scotti e anche Sonia Bruganelli. Un assaggio dei vip che si potrebbero veder sfilare nel corso principale della città una volta che il manager delle stelle siederà sulla poltrona di sindaco. I cittadini sono avvisati.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....