TRA-BALLA COI LUPI - IL MINISTRO IN QUOTA COMUNIONE E FATTURAZIONE SENTE LA STRETTA DELLA TENAGLIA RENZI-BANANA: “RESPINGEREMO I TENTATIVI DI FARCI FUORI”

Mattia Feltri per ‘La Stampa'

Ministro Lupi, sembra che l'accordo fra Berlusconi e Renzi abbia rasserenato voi del Nuovo centrodestra.
«No perché nessuno di noi era angosciato da questo incontro...».

Cicchitto l'aveva paragonato al patto Molotov-Ribbentrop...
«Il problema era molto semplice: quando ho incontrato Renzi, gli ho detto che eravamo interessati alle riforme più di lui, visto che siamo nati contro l'ipotesi di far cadere il governo lasciando il Paese in balia della crisi e senza ammodernamento delle istituzioni. È stata una scelta difficile, in cui avevamo messo la nostra credibilità. Oggi abbiamo le nostre idee e vanno ascoltate».

E infatti eravate preoccupati.
«Volevamo evitare una legge elettorale pensata per far fuori gli altri partiti. Siamo contenti se si torna al bipolarismo anziché andare verso il bipartitismo, perché un conto è semplificare il quadro limitando le piccole formazioni, altro è mettere una soglia di sbarramento al 15-18 per cento».

E chi l'ha mai proposta?
«Se si istituiscono collegi piccolissimi in cui passano due o al massimo tre parlamentari, di fatto si inserisce quella soglia lì. Ma è tutto scongiurato. Ci sarà una soglia di sbarramento seria che per noi deve essere del 4 per cento se si è in coalizione e dell'8 se si va da soli».

L'avete visto il testo definitivo?
«No, lo vedremo domani, come tutti. Noi, come si sa, preferivamo la legge del sindaco d'Italia. Non è stato possibile ma a quel punto ci premeva che si favorisse la governabilità con un premio di maggioranza che stesse nei limiti indicati dalla Consulta, con la soglia di sbarramento di cui abbiamo detto e con la ripartizione dei seggi su basse nazionale. In più si deve sapere chi sta con chi, di modo che le coalizioni siano chiare. Mi pare si vada in quella direzione».

Quindi avete un'intesa.
«Si sta lavorando tutti insieme. Ci sono anche questioni aperte perché sappiamo che Forza Italia vuole liste bloccate mentre noi siamo per le preferenze. Vedremo».

La soglia di sbarramento di cui lei parla fa pensare, come dice Renzi, che nel vostro orizzonte ci sia ancora Berlusconi.
«Certo, ci chiamiamo Nuovo centrodestra e siamo alternativi a Renzi. Quindi si dialogherà sempre con Berlusconi, si cercherà di rafforzare lo schieramento, di tornare a vincere, recuperando quel 15-20 per cento di elettori persi da Forza Italia: non credo che Berlusconi sia contento di essere al 21 per cento. Si dovranno fare le primarie di coalizione per la scelta del candidato premier. E comunque i sondaggi dicono che siamo al 6.5 per cento, e abbiamo ampi spazi di crescita. Siamo un partito senza soldi e che sta rapidamente muovendo i primi passi».

I sondaggi dicono tante cose e spesso diverse fra loro.
«Tanto a maggio si vota per le europee e poi si vede».

Ma quanto siete contenti che Berlusconi sia tornato alle larghe intese?
«Proprio larghe intese no... Però siamo contenti se, come abbiamo sempre ritenuto imprescindibile, Berlusconi è tornato a trattare, addirittura a casa dei suoi carnefici, come li chiama lui. Lo dico senza nessuna ironia».

Un po' ironico sembra...
«Ma no, trovo invece molto positivo che la politica stia abituandosi a darsi dei tempi e a fare le cose velocemente».

In questo si deve dire grazie a Renzi.
«Sì, senz'altro. Ma anche io, col governo Letta, ho fatto una legge che impone il rispetto dei tempi per ricevere i finanziamenti nell'ambito delle infrastrutture: aver posto il limite del 31 dicembre 2013 per mantenere i fondi ha accelerato molti progetti. Però è vero che alcune cose le abbiamo capite, come dice quel libro importante, nonostante la dura cervice... (ride ndr)».

A proposito di governo. Ora che si fa?
«Penso che si debba andare avanti individuando sette o otto priorità da realizzare nei prossimi mesi, e lo si debba fare con la velocità e le serietà con cui stiamo facendo la legge elettorale. E se c'è bisogno di rinnovare la squadra la si rinnovi immettendo forze fresche».

Quindi anche Renzi e i suoi al governo.
«Magari non proprio lui ma penso che la sua segreteria o comunque il suo partito, secondo il nuovo corso, dovrebbe impegnarsi nell'azione di governo».

Non lo farà mai. Anche lui deve prendere voti alle Europee...
«È proprio qui la differenza che anche come Nuovo centrodestra vogliamo testimoniare: bisogna fare cose al governo non per prendere voti alle Europee ma perché ne hanno bisogno le famiglie, le imprese e i lavoratori, e bisogna farle con urgenza. Per quanto riguarda noi, alle Europee ci saranno sorprese».

Non negative, vi auguro.
«Positive, molto positive...».

 

 

MAURIZIO LUPI DA GIOVANE Mario Mauro e Maurizio Lupi Alfano Vespa e Renzi RENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHE Berlusconi Cicchitto

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