RIPARTE IL RITORNELLO: “LUSI DIRÀ TUTTO” - BENE, MA IL LADRONE MARGHERITINO HA AVUTO L’OCCASIONE DI TRE INTERROGATORI PER SVUOTARE IL SACCO, PERCHè NON L’HA FATTO? CHI VUOLE ANCORA RICATTARE? - E IL SUO AVVOCATO PRECISA: “POTRA' DIRE A CHI HA DATO DENARO, NON CHE USO SIA STATO FATTO. NON HA LE PROVE PER FARLO” - LA RIVINCITA DI RUTELLI: “MESI DI ISPEZIONI DELLA FINANZA NON HANNO ACCERTATO UN SOLO CASO DI APPROFITTAMENTO PERSONALE OLTRE A QUELLI DI LUSI”…

1- CASO LUSI: DIFENSORE, ACCORDI POLITICI SALTATI; LUI DIRA' TUTTO
(AGI) - "Credo che Luigi Lusi abbia intenzione di raccontare tutto quello che sa, tanto ormai gli accordi politici sono saltati e lui, con il Senato che ha votato l'arresto, e' stato praticamente scaricato da tutti perche' considerato unico capro espiatorio". L'avvocato Luca Petrucci, in vista dell'interrogatorio di garanzia di domani pomeriggio, fa capire quanto sia determinato il senatore: "Sta a lui decidere quanto stare ancora in carcere. Gli atti processuali a suo carico sono arcinoti. Quindi, e' nel suo interesse rivelare quello che sa, a patto che ci sia qualcuno dei pm disposto ad ascoltarlo e a fare le dovute indagini".

"Voglio dire che - precisa Petrucci - Lusi potra' dire a chi ha dato determinate somme di denaro, non che uso, da parte di altri, sia stato fatto di quei soldi. Non ha ovviamente le prove per poterlo dire. Lui puo' raccontare quello che sa, ma il resto lo deve accertare la magistratura, se ne ha voglia. Altrimenti, e' meglio che Lusi stia zitto".

L'interrogatorio di domani, cui assisteranno l'aggiunto Alberto Caperna e il pm Stefano Pesci, si annuncia molto lungo anche perche' il gip Simonetta D'Alessandro potrebbe non limitarsi a chiedere a Lusi di chiarire le circostanze che hanno portato all'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere e l'appropriazione indebita di oltre 23 milioni di euro.

La procura, dal canto suo, evita le polemiche a distanza ed evidenzia "che non e' colpa di nessuno se gli accertamenti sui conti della Margherita fin qui eseguiti hanno condotto a Lusi e a lui solo. E non dimentichiamoci che l'ex tesoriere si e' limitato ad ammettere la sottrazione dei primi 13 milioni di euro, quando fu sentito la prima volta, senza fornire spiegazioni ulteriori e se poi l'ammanco e' lievitato a oltre 23 milioni, questo e' dipeso dagli accertamenti che sono stati effettuati, non certo dalle sue dichiarazioni. Se Lusi ha spunti nuovi da darci che non siano le solite illazioni, lo ascolteremo volentieri".


2- RUTELLI: «DENUNCI I DELITTI CHE CONOSCE, A PARTIRE DAI SUOI»
Andrea Garibaldi per il "Corriere della Sera"

«Lusi? Si è messo nelle mani di chi gli ha promesso di salvarlo. In cambio di una devastante campagna di calunnie e veleni. Non a caso, ha detto: "Avrei scommesso 8 viaggi alle Bahamas che il voto non sarebbe finito con l'arresto"».

Francesco Rutelli, chi aveva promesso di salvare Lusi? Il Pdl?
«Una parte. Ma si è combattuta una battaglia e alla fine le "colombe" hanno prevalso».

Chi ha perduto?
«Chi voleva che il voto su Lusi finisse anche per destabilizzare il governo. Con l'effetto di dare nuovo alimento all'anti-politica».

Lei ha fatto telefonate per impedire il voto segreto?
«Ovviamente sì. Con il voto segreto, avremmo assistito al festival degli inganni anonimi».
Francesco Rutelli, il giorno dopo l'arresto dell'ex tesoriere del suo ex partito, la Margherita. Il giorno dopo una seduta del Senato nella quale è stato più volte chiamato in causa, secondo il principio che il capo non poteva non sapere.

Perché ieri in aula non è intervenuto?
«Per cinque mesi ho risposto in ogni sede: tv, interviste, testimonianze davanti ai pm, assemblee. I colleghi del mio gruppo mi hanno trattenuto quando volevo parlare. Li ringrazio: non era il giorno del mio attacco, come parte offesa, al senatore di cui si chiedeva l'arresto».

Ha mai incrociato Lusi, ieri?
«No. Non gli rivolgo la parola dal giorno successivo al suo interrogatorio, il 18 gennaio, quando ha confessato parte delle appropriazioni indebite dei fondi della Margherita».

Se pensa a Lusi in cella, prova umana pietà?
«Come per chiunque perda la libertà. Cristianamente, spero gli serva a ritrovare umiltà. E la coscienza dei danni colossali combinati».

Lusi sarà interrogato sabato. Andando in carcere, ha dichiarato che ha molto da dire ai giudici.
«E lo faccia! Di qualunque delitto sia a conoscenza, avrebbe dovuto parlarne da mesi. A partire dai suoi delitti: non si sa quanti soldi, ad esempio, abbia portato all'estero».
In aula, Lusi ha detto che i soldi della Margherita erano gestiti con il «comune assenso».

Ha ricordato i finanziamenti alla sua fondazione Cfs.
«I bilanci della Margherita sono stati messi a disposizione dell'assemblea del partito: contengono i contributi per l'attività politica, per le fondazioni, tutte le cifre. Sono stati approvati dal 90 per cento dei presenti. Mesi di collaborazione con i pm, di controlli, di ispezioni della Finanza non hanno accertato un solo caso di approfittamento personale».

Arturo Parisi ha abbandonato quell'assemblea.
«Io sono fondatore dei Democratici, come Parisi, che ne ha gestito l'eredità fino a oggi, dieci anni dopo la fine dell'attività politica. Si tratta di molti milioni di euro. Gli sto scrivendo per avere copia dei bilanci dei Democratici, mai ricevuti. E poi, sfido a confrontare i bilanci finali della Margherita con quelli di Ds, Forza Italia, An, Rifondazione, Di Pietro».

L'ex presidente del Senato Pera ha votato contro l'arresto. Ha spiegato: non voglio condannare Lusi e assolvere Rutelli.
«Chi ha ricoperto alti incarichi dovrebbe esercitare più prudenza. Non si può ancora credere che noi fossimo al corrente delle operazioni di Lusi. Non si possono confondere le legittime attività politiche con il ladrocinio».

Come deve diventare il finanziamento pubblico dei partiti?
«La legge è al Senato. Mi batterò non solo per i controlli, ma per le regole dei partiti: non più associazioni private, democrazia interna e contendibilità delle cariche. Altrimenti, niente più soldi».

È più difficile ora il suo percorso politico?
«Le calunnie non mi hanno fermato. Ho fermato e fermerò io i calunniatori. Il mio stile di vita è tracciabile fino al centesimo. Ora posso tornare a dare una mano. Ho mandato a Monti 40 pagine di proposte per l'edilizia green. Sono deluso stavolta dal ministro Passera: il suo decreto non incoraggia affatto efficienza energetica e crescita del settore».

 

 

FRANCESCO RUTELLI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SULLARRESTO DI LUIGI LUSI jpegFRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSILUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpegluigi lusi LUSI E SIGNORA LUIGI LUSI luigi lusiLA VILLA DI GENZANO DI LUIGI LUSI jpegpetrucci schifani foto mezzelani gmt Alberto Caperna

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…