macaluso con la moglie

MACALUSO, FALCE E RANDELLO - LE DONNE, GLI AMORI E I BOLLORI DELLO STORICO DIRIGENTE DEL PCI SCOMPARSO IERI: "FINII IN GALERA PER ADULTERIO. NEL PCI NON TUTTI FURONO DALLA MIA PARTE. SUBII UN PROCESSO. MI DESCRIVEVANO COME MORALMENTE DEGENERATO – NEGLI ANNI ‘60 MI LEGAI A ERMINIA PEGGIO, SORELLA DI UN DIRIGENTE DEL PARTITO. MA IO NON ERO PRONTO A TRONCARE CON LA MIA FAMIGLIA. ERMINIA DOPO ALCUNI MESI SI SUICIDÒ. GIORGIO AMENDOLA CHIESE DI…" - FU SORVEGLIATO DAI SOVIETICI E SUI RAPPORTI SI LEGGE: "MACALUSO INCONTRAVA IN UNA VILLA UNA SIGNORA E..."

https://m.dagospia.com/macaluso-napolitano-lascer-agrave-fra-sei-mesi-dopo-la-riforma-elettorale-73722

 

 

https://m.dagospia.com/macaluso-napolitano-si-dimetter-agrave-e-il-parlamento-dovr-agrave-scegliere-il-successore-73649

 

 

 

Maurizio Caprara per il "Corriere della Sera"

 

MACALUSO CON LA MOGLIE

Sono stati numerosi i comunisti arrestati in Italia negli anni Quaranta. Trascorsi meno di venti giorni dalla Liberazione di Roma, il partigiano gappista Rosario Bentivegna fu portato in carcere per aver ucciso un ufficiale della Guardia di Finanza in uno scontro a fuoco. Nella seconda metà del decennio, arrivarono ad acquistare un rilievo statistico le catture di militanti ai quali venivano addebitati adunata sediziosa o resistenza a pubblico ufficiale, blocco stradale, reati legati a manifestazioni non autorizzate. Emanuele Macaluso, che comunista lo era diventato dopo aver avuto più tempo per leggere libri a causa di una tubercolosi a 16 anni di età, organizzava in Sicilia proteste di disoccupati. Per questo motivo fu denunciato agli Alleati da notabili che lo descrissero come nemico degli angloamericani.

 

MACALUSO CON LA MOGLIE 1

Ma in prigione il giovane Emanuele, nato a Caltanissetta nel 1924, finì per altro: adulterio. Quando la dittatura fascista era al potere, Macaluso si era innamorato, ricambiato, di una donna sposata. Lei, Lina, in precedenza aveva preso marito a meno di quattordici anni e aveva avuto a quindici la prima figlia. «Caduto il fascismo, e avendo un lavoro, pensai che potesse finire anche la clandestinità del mio rapporto amoroso», ha raccontato Emanuele nel libro 50 anni nel Pci , Rubbettino editore. «Dovevo affrontare le ire dei miei genitori, ed erano notevoli, ma non sapevo che questo era il meno», ha aggiunto. Per poi osservare: «Si trattava, ecco il punto, di una unione illegale, scandalosa, intollerabile per lo Stato, per la mia famiglia, per il mio partito e soprattutto per i miei nemici politici».

 

Emanuele Macaluso

Furono questi ultimi, «i gestori delle miniere, le "autorità" alle quali con la mia attività sindacale cominciavo a rompere i coglioni», secondo Macaluso, a premere sul marito di Lina, guardia comunale, affinché denunciasse la relazione. I due amanti furono rinchiusi nel carcere Malaspina. Il ragazzo rimase in cella settimane, poi ricevette sia una condanna a sei mesi e quindici giorni dalla magistratura sia una sorta di processo nel Partito comunista. Sebbene concluso da un'assoluzione, il secondo non fu leggero. Macaluso fu ritenuto inadatto per un incarico di responsabile del Fronte della Gioventù che si era profilato. È anche per quello che la sua militanza in difesa degli sfruttati rimase allora nell'ambito del sindacato, la Cgil, rinviando a più tardi le cariche nel Pci. Risoluto nel difendere la linea del partito, ma originale nel coltivare convinzioni proprie. Rispettoso delle tradizioni.

Emanuele Macaluso

 

Macaluso

Almeno dagli anni Ottanta, tuttavia, di rado «in linea» rispetto ai segretari di Botteghe Oscure, dai quali lo distanziava l'idea, condivisa con Giorgio Napolitano, che per cambiare e governare l'Italia occorressero politiche del tutto riformiste e una collocazione occidentale. Aveva una personalità difficile da incasellare nelle principali categorie dell'antropologia comunista, Macaluso. Colto, allo stesso tempo privo di vezzi diffusi tra gli intellettuali. Duro, perfino aspro, nella polemica all'interno e all'esterno del Pci, però non privo di tatto inatteso. Quando abitava vicino alla sede del «Manifesto» in piazza del Grillo, a Roma, non rinunciò mai all'amicizia con dirigenti del gruppo, pur essendo tra quanti li avevano radiati dal partito. Prima che terminasse la sua esistenza terrena, Macaluso aveva fornito due delle chiavi più utili per analizzare uno dei fenomeni politici importanti nell'Italia del Novecento. Una si trova in alcune sue frasi pronunciate nel 2017 ai funerali di Valentino Parlato: «Penso che chi vuole capire meglio che cosa è stato il comunismo italiano - ripeto: italiano - lo può fare solo attraverso la biografia delle persone. Le persone che hanno popolato questo grande alveo che è stato il comunismo italiano. E sono biografie molto, ma molto diverse».

emanuele macaluso foto di baccoemanuele macaluso (3)

 

Macaluso indicò come esempi le storie personali di Antonio Gramsci, del sindacalista di popolo Giuseppe Di Vittorio, del suo successore Bruno Trentin, figlio di un intellettuale del Partito d'Azione, di un'operaia come Teresa Noce e dell'universitaria cattolica Nilde Iotti. Anche se non lo specificò, la seconda chiave interpretativa si attagliava perfettamente alla propria, di persona: «Perché è avvenuto? La ribellione è stata la molla del comunismo italiano. Il fatto di non accettare l'esistente, di pensare che l'esistente poteva essere cambiato e che per cambiarlo bisognava organizzarsi, che per organizzarsi si doveva stare insieme e che per ribellarsi non bastava la ribellione dove vivevano, ma che bisognava ricollegarsi non solo nazionalmente. Nel mondo». Se non fosse stato uno dei dirigenti che presero le distanze con chiarezza, seppure tardivamente, dall'Unione Sovietica, potrebbero apparire affermazioni monche. Non lo sono.

MACALUSO CON LA MOGLIE

 

A parlare era uno che i sovietici, durante e dopo la segreteria di Enrico Berlinguer, tenevano d'occhio, come avveniva a Napolitano e a Carlo Galluzzi. «Macaluso aveva avuto una relazione duratura con una signora. Egli la incontrava in una villa e ha veleggiato con lei nel Mediterraneo», riferiva a ufficiali del Kgb con stile guardonesco uno dei rapporti Impedian trasmessi ai servizi segreti britannici dall'archivista sovietico Vasilij Mitrokhin. Un frammento quasi da rotocalco in mezzo a bassezze denigratorie. Verso un dirigente politico razionale, e molto, ma un ribelle per il quale sentimenti e ideali erano tutt' altro che accessori.

asor rosa walter tocci emanuele macalusoemanuele macaluso (2)ugo sposetti emanuele macaluso massimo d alemaugo sposetti emanuele macalusoalessandra longo massimo d alema emanuele macalusoluigi berlinguer graziella falconi emanuele macalusoAdriano Sofri Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso emanuele macalusoMacaluso e Reichlin Emanuele Macaluso Emanuele Macaluso e Alfredo Reichlin Ciriaco De Mita Paolo Franchi Emanuele Macaluso livia turco emanuele macalusoEMANUELE MACALUSO E ENRICO BERLINGUER.Emanuele Macaluso Colombo Mastrapasqua Mancino Formica e Macaluso luigi berlinguer emanuele macalusoNAPOLITANO MACALUSO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...