luigi di maio scotti

LE MAGAGNE DI TARZAN – L’UNIVERSITA’ DI ENZO SCOTTI SFORNA LAUREE PER POLIZIOTTI DEL SIULP E I SOLDI DELLE RETTE FINISCONO A SAN MARINO. I RAPPORTI CON I SERVIZI SEGRETI ED IL RUOLO DEL FRATELLO DI DE GENNARO – LA “LINK” E’ L’ATENEO PREFERITO DEI CINQUE STELLE: DI MAIO HA “PESCATO” DA QUI 2 MINISTRI IN PECTORE

 

Luca Fazzo per il Giornale

 

DI MAIO SCOTTI

Altro che vecchia Dc: con buona pace del fondatore Vincenzo Scotti, ottuagenario leader scudocrociato, la storia della Link, l' università divenuta la scuola quadri del Movimento 5 Stelle è - come documentano carte di cui il Giornale è in possesso - calata appieno nei traffici della sinistra nel comparto sicurezza: ed è marchiata da rapporti oscuri con il braccio operativo del Pd all' interno della Polizia di stato, il sindacato «progressista» Siulp.

 

BELLONI IN PRIMA FILA DA DI MAIO

Dietro agli accordi ufficiali tra Link e Siulp passano scambi di favori, lauree facili, assunzioni di parenti e persino movimenti inspiegabili di soldi, che approdano alla fine su un conto a San Marino intestato a una società fiduciaria. A San Marino il segreto bancario è una cosa seria, ma chi ha visto i nomi dei reali beneficiari del conto garantisce che, se venissero resi noti, scoppierebbe un guaio.

 

PAOLA GIANNETAKIS DI MAIO

Che il rapporto con gli apparati dello Stato sia il fiore all' occhiello della Link, lo si capisce guardando gli incarichi ministeriali che il M5s indica per due delle laureate all' ateneo romano: l' Interno per Paola Giannetakis e la Difesa per Elisabetta Trenta; e d' altronde ex allievo della Link è anche Nicola Ferrigni, assessore in pectore alla Sicurezza se la grillina Roberta Lombardi avesse vinto le regionali del Lazio.

 

 

La Link si presenta insomma come fucina di specialisti della sicurezza, come canale di collegamento tra la politica e il mondo complesso della polizia e dell' intelligence. Può farlo grazie a presenze prestigiose tra i suoi docenti, come quello del generale della Gdf Andrea De Gennaro, fratello dell' ex capo della polizia e dei servizi segreti. Ma anche, più prosaicamente, grazie al rapporto di ferro con il Siulp, il sindacato maggioritario della polizia.

 

E qua arriva il bello. Siulp e Link hanno stretto un accordo per fornire corsi di laurea triennale in Scienze politiche ai poliziotti cui il titolo accademico serve per accedere ai concorsi per diventare dirigenti: centinaia di agenti e di ispettori che sognano il salto di qualità, e che per questo sono pronti ad affrontare robusti sacrifici. Il corso costa 4.100 euro, e si tiene interamente online. Per accedere direttamente al secondo anno, i poliziotti devono frequentare «un semestre svolto parallelamente al periodo accademico» con un «Corso di perfezionamento» su tematiche varie, dal crimine organizzato ai diritti umani all' ambiente: di tutto un po', insomma. Ma questo va pagato a parte.

ANDREA DE GENNARO

 

Inizialmente, i soldi finivano alla Fondazione «Sicurezza e libertà», diretta emanazione del Siulp, che però non risulta avere mai retribuito alcun docente, e quindi non si capisce che corsi abbia mai potuto tenere. La situazione si fa ancora più oscura quando ai poliziotti iscritti al corso della Link viene comunicato che i soldi vanno versati su un conto corrente della Repubblica di San Marino, di cui viene fornito l' Iban. Il conto risulta acceso alla Banca Agricola Commerciale, nella Repubblica del Titano, e intestato a una fiduciaria del posto. Chi c' è dietro?

 

incontro siulp con Pisaniello

Una parte delle rette dei poliziotti ritorna in qualche modo al sindacato? A rendere legittima la domanda c' è un appunto firmato da Pasquale Russo, direttore generale della Link, che nel «budget preventivo» indica la cifra «20mila Siulp».

 

I buoni rapporti tra la Link e il sindacato dei poliziotti sono attestati, tra l' altro, dal fatto che il figlio del segretario amministrativo del Siulp, Sandro Pisaniello, è stato assunto all' università. Si chiama Andrea Pisaniello, i sindacalisti del Siulp lo presentano come «professore», ed è lui a tenere le sessioni d' esame. Per legge, come è ovvio, gli esami andrebbero sostenuti nella sede accademica, alla presenza della commissione. Invece la Link li tiene dove capita (a Firenze persino al mercato comunale) e alla presenza del solo «professor» Pisaniello. Nelle chat interne al sindacato gli allievi vengono preallertati delle domande che verranno loro poste (qualcuno si spinge a chiedere anche le risposte, e viene pubblicamente rimbrottato).

 

FELICE ROMANO

Con questi corsi Link si laureano anche dirigenti del Siulp: come il segretario nazionale Felice Romano e quello laziale Saturno Carbone, entrambi con 110 e lode. Il fratello di Romano, Domenico, in forza ai servizi segreti, deve accontentarsi di 104. Le domande non sono terribili (in una si chiede se la Guerra Fredda fu la campagna di Russia!), e una certa allegria del sistema è confermata dal fatto che la prova autografa di Felice Romano sia attualmente in mano al Giornale anziché alla commissione esaminatrice (che non c' era). Questa è la scuola quadri dei grillini, e dei futuri dirigenti di polizia.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO