trump clinton al gore

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - MA I DEMOCRATICI CHE SI INDIGNANO PERCHÉ TRUMP POTREBBE NON RICONOSCERE IL RISULTATO DELLE ELEZIONI SONO GLI STESSI CHE SOSTENEVANO CHE GEORGE BUSH SCIPPÒ LA PRESIDENZA AD AL GORE CON I BROGLI? OH, YES! - IL DIBATTITO DI LAS VEGAS NON HA SPOSTATO NIENTE, È L'ELETTORATO AMERICANO AD ESSERE CAMBIATO E NESSUNO SA COME SONDARLO

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Al GoreAl Gore

Una finisce di scorrere titoli e commenti di giornaloni e televisioni americane sul rissoso dibattito di Las Vegas, e poi conclude che la partita è chiusa e Hillary Clinton è già alla Casa Bianca. Poi arrivano i risultati dei sondaggisti di professione e si rischia la follia. Prendiamo Rasmussen reports che oggi ha appena sfornato la sua intervista quotidiana e comunica che Donald Trump è al 43% Hillary Clinton al 40. C'è anche un 6% di coloro che preferiscono il candidato libertario Gary Johnson è un 3% di fan ostinati della Stein, candidato del partito green.

 

Gli indecisi sono il 6%. Subito prima del dibattito, per Rasmussen i due candidati principali erano alla pari al 42%, e questo accadeva dopo che la democratica aveva guadagnato un netto vantaggio di 7 punti una settimana fa a seguito del gran casino della frase da maialone di Donald Trump verso le donne. Vantaggio perso subito dopo il secondo dibattito, e perdita consolidata oggi all'indomani del terzo ed ultimo. Allora come stanno le cose? Quanto contano questi sondaggi, e se non contano che senso ha continuare a farli? Come possono divergere così tanto fra di loro ed essere così in contraddizione con i risultati stato per stato? Mistero tra i misteri delle elezioni più pazze del mondo.

 

George w BushGeorge w Bush

 Quello pure quotidiano del Los Angeles Times, che consulto regolarmente assieme a Rasmussen anche per uscire dalle certezze granitiche di CNN Washington Post e New York Times, li dà alla pari, per l'esattezza 43,4 lui 43,8 lei, con alcune precisazioni interessanti: gli elettori fra i 35 ei 64 anni si dividono solidamente tra Clinton e Trump, sopra i 65 lui ha un 4% in più, tra i 18 e i 34 anni è lei ad averlo. Trump è in vantaggio fra gli elettori senza una laurea, lei tra i laureati ha addirittura un 16% in più come mai nessun democratico prima di lei.

 

Però è anche in vantaggio tra le classi basse nere e latine, mentre Trump domina tra le classi medie; infine nessun dubbio su classi ed etnie, tra i bianchi lui ha il 53,9 lei ha il 33, tra i neri lei al 86,8 mentre la maggioranza tra i latini è più contenuta, 53,7 . Insomma sarebbe ancora una partita da giocare. O no?

 

Tutto questo non conta per la Cnn per dirne una che ci comunica che Donald Trump è caduto in un buco profondo da quale non uscirà mai più. Che avrà detto mai di così terribile il candidato repubblicano a proposito dell'accettazione del risultato delle elezioni del voto? Ha detto “non lo so se accetterò, vi lascio in suspense”, e tutti a scandalizzarsi perché è stato infranto un tabù, distrutto un totem, sfregiata un’ icona, ovvero il rispetto totale e assoluto del sistema.

hillary clintonhillary clinton

 

Bullshit, stronzate, Al Gore nel 2000 si attaccò alla Florida e non accettò il risultato a lungo, tra i democratici nei primi 4 anni di Bush andava di moda dire che era stata una elezione farlocca. Hillary Clinton diceva che Bush era stato scelto, non eletto, suona bene in inglese, selected not elected. L'attuale segretario di Stato John Kerry che sfidò George Bush nel 2004 è andato avanti per anni a dire che la vittoria gli era stata rubata e che i risultati dell’Ohio erano fasulli.

 

Sarebbe il caso di farla finita con questa storia del sacro sistema violato. Piuttosto Donald Trump ha fatto ancora una volta l'uomo di spettacolo. Ma siccome è talmente tanto spettacolo e circo questa elezione, intanto che dieci navi da guerra russe scendono per la Manica, che tranquillamente Madonna promette pompini con l'ingoio convinta di costituire ancora attrattiva per cambio di voto, non vedo perché si debba negare a Donald Trump una botta da show man.

 

 Il dibattito di Las Vegas probabilmente non ha spostato niente e probabilmente le cose sono scritte già, anche se è con un brivido che il cronista onesto sente Hillary Clinton fare appello ai repubblicani perché votino per lei sapendo che sono stati dei leader repubblicani e prepararle il terreno per una cosa così blasfema che non sarebbe stata neanche concepibile normalmente in un sistema come quello americano.

 

donald trumpdonald trump

Il dibattito di Las Vegas è stato come tutta la campagna, si prova a partire nella normalità per poi mettere in piedi una rissa e uno scambio di accuse. Lei è una bugiarda, lui è pericoloso, lei ha una lunga carriera nel mondo politico ma è un fallimento, lui è un imprenditore di successo ma privo di qualunque etica, lei è protagonista di uno scandalo come quello delle mail che avrebbe dovuto tenerla lontana dalla candidatura, lui disprezza e manipola le donne a tal punto non avrebbe dovuto avere mai il coraggio di candidarsi.

 

Il moderatore Chris Wallace di Fox News è stato in assoluto il più bravo e ha riscattato la mala figura dei moderatori dei primi due dibattiti, ha persino tentato di fare domande sule issues, quelle che di solito sono al centro dei dibattiti presidenziali. E alle domande sulle issues, economia, aborto, armi, tasse, immigrazione, sicurezza, Trump ha risposto , si può essere d’accordo o no, la Clinton ha divagato., come se il programma non lo avesse, o come se prendere le distanze da Obama e i suoi fallimenti fosse un impegno troppo rischioso.

 

usa01 kerry guarda bush discorso giuramentousa01 kerry guarda bush discorso giuramento

Nessuno sembra voler parlare ed affrontare il vero problema di queste elezioni, chiunque vinca, ovvero quanto sia cambiato l'elettorato americano, quello che voleva Bernie Sanders e non è detto che si accontenti di Hillary,e quello che ha voluto Donald Trump nonostante la rabbia del vecchio GOP.

 

Quell’elettorato si farà sentire l’ 8 e magari riserva sorprese rabbiose, ma soprattutto dopo il voto, e non sarà un periodo facile. Barack Obama banchetta alla Casa Bianca in inutili pranzi di Stato con ospiti mondani perché se ne va. Ha deciso tra le ultime sbagliate valutazioni di alleanze e politica internazionale che sia l'Italia di Matteo Renzi il referente degli Stati Uniti in Europa, una volta persa l'Inghilterra di Brexit. Poveri noi.

 

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