hillary clinton donald trump vladimir putin

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - L'HACKER KIM DOTCOM ANNUNCIA L'ARRIVO DI EMAIL CHE METTERANNO HILLARY NEI GUAI. I DEMOCRATICI RISPONDONO ATTACCANDO L'FBI E TRUMP SUL SUO RAPPORTO CON LE TASSE E CON I RUSSI, MA L'ULTIMO SONDAGGIO ABC DÀ DONALD AVANTI PER LA PRIMA VOLTA DA MAGGIO. L'UNICA CERTEZZA È CHE IL RISULTATO NON È AFFATTO CERTO, COME SI SONO AFFANNATI A FARCI CREDERE I GIORNALI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

kim dotcom mega kim dotcom mega

Un tizio che si chiama  in arte Kim Dotcom ha messo bocca molte volte nelle rivelazioni di queste elezioni e di solito sa  quel che stanno per rendere noto Wikileaks e Julian Assange. Già in passato ci ha azzeccato, non si sa se sia solo un fattorino un hacker importante, e oggi manda a dire che sta per arrivare materiale mai pubblicato e la Clinton e in guai seri.

 

Non possono che essere le 33000 mail mancanti imposte su di Wikileaks.

7 al giorno delle elezioni più pazze della storia d'America e rendiamo. doveroso omaggio ai sondaggi che oramai odorano di sangue. Realclearpolitics testimonia il balzo in avanti di Donald Trump con una media fra tutti i sondaggi che dà Hillary Clinton al 47,5% contro il 45,3 di Trump, dunque solo un 2,2% di differenza dovuto al fatto che gli ultimi giapponesi, ovvero  NBC News  r Huffington Post continuano a dare la democratica al 7% e al 5 rispettivamente in più.

 

KIM DOTCOM KIM DOTCOM

 Ma la vera sorpresa sta in un sondaggio con embargo fino alle 13:00 di oggi realizzato da ABC News  e Washington Post ,il cui titolo è: Scema l'entusiasmo per la Clinton, Trump è a più uno nelle preferenze di voto. Ovvero per la prima volta dal mese di maggio il sondaggio di un giornale e tv che più si sono spesi per la candidatura di Hillary Clinton ammette che il repubblicano è al 46%, la democratica al 45, mentre il libertario Gary Johnson e ormai solo al 3, e al 2 la verde Jill Stein.

 

 Il sondaggio spiega che Trump è avanti di 8 punti tra coloro che sono entusiasti della loro scelta, 53 a 45, e che quello stesso entusiasmo per la Clinton è crollato di 7 punti tra venerdì e domenica scorsi ,,ed è impossibile non pensare all'effetto del ritorno della controversia, come la chiama il Washington Post,del suo uso di un indirizzo di mail privato mentre era segretario di Stato. Trump invece mantiene lo stesso livello di entusiasmo dal 20 ottobre.

ASSANGE PUTIN TRUMPASSANGE PUTIN TRUMP

 

 Questo significa che Donald Trump ha vinto? Certamente no, e non solo per la fallibilità dei sondaggi ma anche per i precedenti analoghi, per esempio Mitt Romney nel 2012 era nella stessa situazione di Trump verso Obama. Ma allora si parlava di una battaglia aperta, mica di una campagna già vinta dalla Clinton e continuata da Trump per pura ostinazione.

 

Oltretutto Donald Trump tra repubblicani e indipendenti orientati verso il Partito Repubblicano è ora all’86% mentre era all’ 80, ed è cresciuto anche tra gli indipendenti puri, quelli che non hanno preferenza per nessun partito. Addirittura il sondaggio di Washington Post  ed Abc news  si spinge raccontarci a raccontarci che Trump ha conquistato il 9% di democratici e simpatizzanti democratici, mentre  la Clinton è solo al 6% tra repubblicani abituali e simpatizzanti.

 

ASSANGE HILLARYASSANGE HILLARY

 Non che siano dati significativi statisticamente ma in questo gran casino tutto si somma. Soprattutto la certezza che tutto sia incerto. E che il candidato repubblicano sia più consistente del previsto, insomma che la maggioranza silenziosa che negava di volerlo votare ma è pronta a farlo, sia superiore a tutte le previsioni passate e perfino a quelle presenti. Il che richiederebbe sette giorni di battaglia politica pura per essere sicuri di batterlo.

 

Per quale ragione allora  la campagna Clinton continua nel metodo praticamente suicida di attaccare James Comey, direttore di FBI,invece dell'avversario repubblicano? Probabilmente lo fa per tentare una sorta di intimidazione e ottenere rapidamente una qualche dichiarazione di smentita, l’ammissione  che nulla è stato trovato di importante nelle mail sequestrate all'ex marito di Huma Abedin, principale collaboratrice della Clinton. oggi addirittura  accusano Comey e l’intera agenzia  di double standard per non aver reso note le investigazioni sulle intromissioni russe nella elezione presidenziale.

 

james comeyjames comey

Il Dipartimento di Giustizia, che è stato colto di sorpresa dalla decisione e di fatto scavalcato, ha mandato una lettera al Congresso ieri dicendo che la revisione sarà la più rapida possibile e che lo stesso Dipartimento di Giustizia  collaborerà con FBI, ma è improbabile che la revisione di centinaia di migliaia di mail finisca prima dell’ 8 novembre. Hillary Clinton dall'Ohio dice che non c'era alcun caso da aprire e che il FBi entrato con tutti gli scarponi in una elezione senza alcuna necessità né prova di comportamento scorretto.

 

Ci vuole una bella faccia tosta tanto è vero che anche l'alleato di ferro della Clinton, il presidente Barack Obama, si è rifiutato di entrare in questo livello di polemica e ha fatto dichiarare al suo portavoce di non avere nulla da dire sul comportamento del direttore del FBi, definito “uomo di grande integrità le cui azioni secondo il presidente sicuramente non nascondono un tentativo di intromettersi nelle elezioni.”

 

HUMA ABEDIN E IL MARITO ANTHONY WEINERHUMA ABEDIN E IL MARITO ANTHONY WEINER

Bella botta per Hillary. Diciamo anche che sull'argomento mail Barack Obama ha a sua volta qualcosa da nascondere visto che ha assicurato alla nazione di non saperne niente e invece ha usato non sappiamo a che scopo il server privato per comunicare con la Clinton quando era segretario di Stato, addirittura ricorrendo a un nomignolo. Cattivi comportamenti e soprattutto segreti che tali non dovevano restare, o perlomeno  avrebbero dovuto essere nascosti meglio, non nel computer spartito con un marito esibizionista, perseguitano i Clinton.

 

huma abedin anthony weiner hillary e bill clintonhuma abedin anthony weiner hillary e bill clinton

Donald e le tasse / Donald e i russi sono gli argomenti indicati insieme all'attacco a FBI dai democratici sotto shock. Argomenti forti, certo, ma davvero si può credere o far credere agli elettori che lo stesso James Comey che ha reso pubblica l'inchiesta delle mail avrebbe taciuto su una complicità o alto tradimento di Donald Trump con la Russia, o che  la micidiale IRS, il moloch delle tasse che tutti gli americani temono, lascerebbe in pace un fraudolento Donald Trump che aspira di che aspira a diventare presidente?

 

Sono tanti i luoghi comuni che queste elezioni stanno abbattendo come birilli, per esempio che l'essere una donna sia un elemento se non di preferenza di diversità. A Rasmussen reports il 70% ha risposto di no, per loro non fa differenza nel momento in cui devono votare se si tratta di una donna. Solo il 14% dice di essere più propenso a votare per Hillary Clinton visto che è la prima donna nominata e altrettanti più o meno, il 15%, dicono di essere meno disponibili a votarla per la stessa ragione.

 

obama hillary e bill clintonobama hillary e bill clinton

Il 70% invece, che comprende una vasta maggioranza di donne inserite nel campione, dice che la storica nomination di Hillary Clinton non ha alcun impatto sul loro voto. Non hanno forse già votato un nero? Non potrebbero votare un milionario newyorkese coi capelli rosa? Quel che è da vedere e se vorranno votare una bugiarda che ha pasticciato con le guerre del mondo

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...