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PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - L'ULTIMA BALLA MESSA IN CIRCOLAZIONE? CHE IL RECUPERO DI TRUMP SULLA CLINTON È DOVUTO ALL'INCHIESTA FBI. FALSO, È AVVENUTO PRIMA DELL'ANNUNCIO DI COMEY, CHE NON POTEVA FARE ALTRIMENTI - HILLARY SPERA NEI 22 MILIONI DI AMERICANI CHE HANNO GIÀ VOTATO, MA NEGLI STATI IN BILICO REGNA L'INCERTEZZA - PREOCCUPATI DAGLI EVENTI, ORA I GIORNALI PRO-CLINTON SI RICORDANO DI FARE IL LORO MESTIERE E LA ATTACCANO...

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

james comeyjames comey

L'ultima balla messa in circolazione mondiale vuole che il recupero di Donald Trump su Hillary Clinton sia già tutto dovuto alla decisione dell' FBI di riaprire l'inchiesta sulle famose mail, e non è vero perché il recupero e’  avvenuto entro venerdì scorso ovvero prima dell'annuncio della riapertura. Questo recupero che porta la distanza tra i due candidati a uno al massimo due punti a favore della Clinton non basta ancora perché non riguarda ancora chiaramente i cosiddetti battleground States, dove ci sono un sacco di indecisi che scelgono all'ultimo momento uno dei due candidati e dei due partiti.

 

E‘ su questi indecisi che Donald Trump stava già insistendo come un pazzo a un ritmo di tre quattro, anche cinque comizi al giorno, e ora fa la stessa cosa, con la differenza che le accuse al campo avversario le rivolge con forza maggiore perché i fatti gli danno ragione perlomeno su un punto: non tutto era stato chiarito, tutto era stato chiuso in fretta e furia, il primo a non esserne convinto assieme a una buona parte della sua agenzia era il direttore del FBI James Comey.

HILLARY CLINTON EMAIL HILLARY CLINTON EMAIL

 

 Il quale quando aveva chiuso senza nessuna incriminazione ma solo un giudizio umano morale e politico negativo l'inchiesta sulla Clinton era stato attaccato dai repubblicani e lodato per la sua indipendenza di giudizio dall'intero Partito Democratico, ora viene attaccato, e tutti a ricordare che si tratta di un repubblicano militante che ha lavorato con Rudy Giuliani e poi con George Bush come vice ministro alla Giustizia, ma repubblicano era pure d'estate no?

 

hillary clinton huma abedinhillary clinton huma abedin

Difficile provarsi ad attribuire alla sua fede politica il fatto che l'assistente numero uno e confidente di Hillary Clinton, Huma Abedin, abbia dichiarato sotto giuramento che nessun'altra traccia delle mail inviate e ricevute dall'ex segretario di Stato su un server pubblico e non sicuro sarebbe stata trovata in qualsiasi apparato elettronico, e poi invece in un'inchiesta completamente separata l'Fbi abbia trovato 650.000 mail nel computer del suo appena ex marito, Anthony Weiner, già esponente del Partito Democratico, sotto inchiesta per un pruriginoso esibizionismo di parti intime a ragazze anche minorenni sul web.

 

huma abedin anthony weiner hillary e bill clintonhuma abedin anthony weiner hillary e bill clinton

Casa Bianca, Dipartimento di Giustizia, Partito Democratico, campagna della Clinton strepitano che non si fa così a 10 giorni dal voto, ed è sicuramente vero che la decisione è pesante. Ma provate a immaginare un James Comey che continua nella pratica richiestagli al livello altissimo di avere un occhio di riguardo per la signora candidato presidente, e poi, magari dopo il voto, quando la signora è stata eletta presidente, viene fuori che in queste 650.000 missive c'è la prova non solo della sua negligenza, non solo di possibili bugie, ma proprio di alto tradimento.

 

Forse non lo farebbe neanche un democratico militante se fosse onesto; forse Comey sa già che cosa c'è in quelle missive ed è per questo che nel decidere di riaprire l'inchiesta ha scritto una lettera a 8 presidenti di commissione del congresso, mossa intesa a salvargli non solo la faccia. Verosimilmente niente di più uscirà fino all'8 novembre, i tempi dell'indagine sono più lunghi. Però l'effetto si comincerà a vedere nei sondaggi di domani e se per ora non ha alterato le previsioni che erano, insisto, anche prima della bomba molto più incerte di quanto non raccontassero i media fan della Clinton, qualcosa sta cambiando e si vede negli Stati terreno di battaglia.

 

In questi Stati il numero di indecisi era più alto del solito di questi tempi perché se Donald Trump e’ l'outsider inviso al partito repubblicano e odiato da giornali e tv, Hillary Clinton non è mai riuscita a diventare un candidato popolare. In Colorado e New Hampshire sono forti il candidato libertario Gary Johnson e la verde Jill Stein ,in North Carolina e Florida invece sono solo indecisi, ma lo scandalo delle lettere potrebbe al momento del voto fare semplicemente venire un po' più di energia ai repubblicani è un po' più di depressione ai democratici.

 

al smith dinner donald trump hillary clinton  17al smith dinner donald trump hillary clinton 17

Naturalmente bisogna tener conto dei molti early voters, i voti in anticipo, per esempio in Florida hanno già votato 3 milioni e 600mila persone e in Nord Carolina un milione e centomila, in Nevada 430mila; in New Hampshire dove non si vota anticipatamente gli indecisi in un sondaggio si sono dichiarati tutti moderati o indipendenti. Sondaggi freschi di giornata nella media di realclearpolitics danno ancora la Clinton al + 2,8 % garantito da un + 5 dell'Economist e un + 6 di Pew, mentre Abcnews e Washington Post la danno solo a più uno, e il Los Angeles Times che viene tenuto fuori dalla media perché ha un metodo diverso di rilevazione, da’ Trump al + 4%.

 

In questo caso il voto anticipato potrebbe essere una mano santa per le sorti della Clinton perché Florida Colorado Nevada sono Stati in cui si decidono in parte le elezioni e lì ha votato un quarto dell'elettorato. Per l'esattezza in tutto il Paese ed all'estero hanno già votato 22 milioni di americani. Tuttavia di solito a questo punto hanno votato molti di più e dunque l'incertezza colpisce anche rispetto al voto anticipato.

 

HILLARY CLINTON TRUMPHILLARY CLINTON TRUMP

 La cosa più divertente delle ultime 48 ore e che i democratici attaccano il capo del FBI mentre Trump continua ad attaccare la Clinton e mi sembra difficile ritenere quello dei democratici un metodo furbo. Anche i repubblicani luglio agosto lo hanno trascorso ad attaccare Comey per double standard, ma ora c'è da andare a prendere i voti uno alla volta, non c'è tempo per polemiche indirette, soprattutto perché l'inchiesta che è partita non si ferma più.

 

Preoccupato della piega che le cose stanno prendendo, qualche giornale americano si ricorda di fare il suo mestiere e per esempio il Washington Post oggi denuncia che un tentativo del Fbi di indagare su alcuni affari ambigui e conflitti di interesse con la campagna Clinton della Fondazione Clinton fu bloccato dal Dipartimento di Giustizia, lo stesso dipartimento che ha smaccatamente agito a favore della candidata democratica – famoso un incontro che doveva restare segreto tra Bill Clinton e l’Attorrney general Loretta Lynch – lo stesso dipartimento che venerdì scorso James Comey ha scavalcato rivolgendosi direttamente al Congresso.

 

il procuratore loretta lynchil procuratore loretta lynch

 Sono tutti dossier aperti che durano oltre la data dell’ 8 novembre. Intanto i guru vari a corto di credibilità perché quest’anno la realtà è superiore anche agli astri, dicono che nei prossimi otto giorni arriveranno nell’ordine una rivelazione tremenda su Trump e due sulla Clinton. Auguri.

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