roberto gualtieri con la chitarra

IL SINDACO CON LA CHITARRA: “MAMMA ROMA ECCHIME QUA” (VIDEO) – GUALTIERI DEBUTTA CON UNA VERSIONE RIVISITATA DELLA CANZONE DI REMO REMOTTI - “I ROMANI PAGHERANNO DI PIÙ PER PARCHEGGIARE NELLE STRISCE BLU? FAKE NEWS. L'UNICA COSA SICURA È CHE AUMENTEREMO IL NUMERO DELLE STRISCE BLU MA LA PRIORITÀ SONO I RIFIUTI” – POI VA A TORBELLA ED ENTRA A SORPRESA NELLA LIBRERIA DI ALESSANDRA LATERZA, CHE A MAGGIO SI RIFIUTÒ DI VENDERE IL LIBRO DI GIORGIA MELONI

 

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

Gualtieri canta una versione rivisitata di “Roma Addio" di Remo Remotti

Virginia Raggi scende dalla scala del Palazzo Senatorio con la testa alta e un sorriso mesto, fa ciao-ciao con la mano, incassa l'applauso (e le lacrime) dei collaboratori in partenza e concede l'ultimo selfie in piazza del Campidoglio a Domenico Monteleone da Biella, un tale in maglietta nera appassionato di barocco romano.

 

È un fan di Virginia Raggi?

«No, di Giorgia Meloni». Finisce così la favola non sempre bella della «fu» prima sindaca di Roma e comincia la storia di Roberto Gualtieri, il «prof» di Storia contemporanea che è stato deputato europeo del Pd e ministro dell'Economia: «Se sono felice? Beh, mi fa impressione sedermi alla scrivania di Ernesto Nathan, dopo essere stato al Mef dietro a quella di Quintino Sella».

roberto gualtieri si affaccia dal campidoglio 1

 

È venuto senza chitarra?

«In Campidoglio porterò quella che avevo a Bruxelles e poi al ministero». La prima emozione è alle 8 del mattino davanti alla scuola del figlio, dove lo accoglie lo striscione formato lenzuolo dipinto dai compagni di classe: «Buon lavoro sindaco di tutti».

 

roberto gualtieri si affaccia dal campidoglio

La seconda è quando la Giulietta grigia passa davanti all'Altare della Patria e il vincitore del 18 ottobre si commuove. Alle 11, quando appare davanti all'ingresso di Sisto IV, ha lo sguardo spaesato del primo giorno di scuola, ma il sorriso immortalato dai fotografi non è più quello «un po' forzato» dell'imitazione di Crozza. Questa volta, se pure la piazza è vuota come i seggi dell'astensione record, il politico che non alza la voce e schiva le polemiche sembra contento davvero. A suo agio nella parte dell'uomo delle istituzioni, abito blu e cravatta in tinta, che ha fretta di rimettere a posto le cose. «Inizia una nuova stagione», volta pagina con un Tweet il neo-sindaco, poi raggiunge nello studio colei che dovrà consegnargli le chiavi della Città Eterna e che nel 2016 si era presentata con uno spiazzante «chiamatemi Virginia».

passaggio di consegne tra virginia raggi e roberto gualtieri 16

 

Ora cambia tutto, anche lo stile. La parola d'ordine del timido Gualtieri è «sobrietà», ma poiché è stufo di sentirsi dire che l'empatia gli fa difetto, ha preso a concedersi qualche pennellata pop. Per Karaoke Reporter ha declamato e parafrasato l'antica canzone di Remo Remotti: «Mamma Roma ecchime qua, io resto pe' fa' 'l sindaco». Il faccia a faccia con Raggi dura un'ora, «cordiale e senza tensione» come era stato a febbraio il passaggio di consegne in via XX Settembre, quando Gualtieri lasciò il Tesoro a Daniele Franco.

 

roberto gualtieri primo giorno in campidoglio

Si è parlato di aziende partecipate, municipi, Expo 2030 e di bilancio della Capitale. Com' è la situazione? «Complicata. Il primo problema da risolvere è la capacità di spesa». E la sosta tariffata? Davvero ha deciso che i romani pagheranno di più per parcheggiare nelle strisce blu? «Fake news - smentisce l'ex ministro - L'unica cosa sicura è che aumenteremo il numero delle strisce blu e faremo molte più corsie preferenziali. Ma la priorità sono i rifiuti».

 

C'è da cancellare l'immagine di una Capitale invasa da monnezza, topi e cinghiali e da lanciare il piano di «pulizia straordinaria». A pranzo Gualtieri convoca l'ad di Ama, Zaghis e all'ora del caffè anche i muri del Campidoglio sanno che i vertici dell'azienda rifiuti stanno per saltare. E la giunta? C'è tempo fino all'8 novembre, lui punta «a fare prima» ma ancora non scopre le carte. In sala Giulio Cesare il nuovo arrivato sorprende tutti.

 

ROBERTO GUALTIERI SPAZZINO MEME

Perché non ha indossato la fascia tricolore? «La metterò a tempo debito», taglia corto, «ora c'è da lavorare». Ringrazia Raggi per averlo accolto e si dice «onorato» del ruolo, al quale dedicherà «impegno e passione». L'affaccio di rito dal balconcino della Torre di Niccolò V gli ha fatto battere il cuore e per quanto si sia imposto sobrietà e modestia, il neosindaco non nasconde l'emozione: «È una vista meravigliosa, sono rimasto abbagliato, senza respiro».

 

MEME SULLA VITTORIA DI GUALTIERI

Fedele alla fama di secchione, mentre Raggi gli illustrava la grande bellezza dei Fori Imperiali lui pensava a come realizzare l'idea di Franceschini di una «gestione integrata tra il Foro dello Stato e quello del Comune». Nell'agenda già piena spunterà a breve l'incontro con il premier Draghi per parlare di Pnrr. Roma è in ritardo e Gualtieri non si farà remore di chiedere aiuto all'opposizione: «Cerco la collaborazione di tutti, vedrò i parlamentari romani anche di altri partiti».

 

Ha già sentito Rampelli di FdI e ringraziato Giorgia Meloni per gli auguri:

enrico letta roberto gualtieri nicola zingaretti

«Mi fa piacere, io avevo ringraziato Michetti». Fair play, mano tesa alla destra. Eppure è lo stesso Gualtieri che a metà pomeriggio nella periferia martoriata di Tor Bella Monaca - simbolo del suo «impegno per la legalità» e unico municipio dove ha vinto la destra - entra a sorpresa nella libreria di Alessandra Laterza, che a maggio si rifiutò di vendere il libro di Giorgia Meloni.

roberto gualtieri si affaccia dal campidoglio 2roberto gualtieri dopo la vittoria passaggio di consegne tra virginia raggi e roberto gualtieri 4roberto gualtieri e virginia raggi sul balcone del campidoglio 8roberto gualtieri si affaccia dal campidoglio 3

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…