francesco rocca marcello de angelis

ERA ORA: MARCELLO DE ANGELIS SI È DIMESSO – L’EX ESTREMISTA DI DESTRA HA RIMESSO IL MANDATO DA RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE DELLA REGIONE LAZIO: UFFICIALMENTE, A CONVINCERLO, NON SAREBBE STATO IL PUTIFERIO PER LE SUE USCITE SULLA STRAGE DI BOLOGNA, IL POST CON IL CANDELABRO DI HIMMLER O LE VECCHIE CANZONI APERTAMENTE FASCISTE, MA LE POLEMICHE PER L’ASSUNZIONE NEL SUO STAFF DEL COGNATO, EDOARDO DI ROCCO, DECISIONE NON COMUNICATA UFFICIALMENTE AL GOVERNATORE, FRANCESCO ROCCA. MA NON CI CREDE NESSUNO: LE SUE SPARATE ERANO DIVENTATE UN PROBLEMA, SOPRATTUTTO PER GIORGIA MELONI, CHE TENTA IN OGNI MODO DI "RIPULIRSI" DAL MONDO EX MISSINO (SENZA FARLO APERTAMENTE, PENA LA PERDITA DEI VOTI DESTRORSI)  - VIDEO: LE CANZONI DEI 270BIS

 

 

Estratto dell’articolo di Maria Egizia Fiaschetti per www.corriere.it

giorgia meloni marcello de angelis

 

Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione della Regione Lazio, ha rimesso il mandato conferitogli dal governatore, Francesco Rocca, del quale era già stato portavoce quando era a capo della Croce Rossa (i due si conoscono dai tempi dell’attivismo nel Fronte della gioventù).

 

Secondo le indiscrezioni che filtrano dalla Pisana De Angelis, giornalista ed ex parlamentare con un passato da militante della formazione di estrema destra Terza posizione, avrebbe rinunciato all’incarico dopo le polemiche innescate dalla notizia dell’assunzione nel suo staff di Edoardo Di Rocco, fratello della compagna, che si sarebbe dovuto occupare di questioni istituzionali: la decisione non sarebbe stata comunicata ufficialmente a Rocca (in quella circostanza il presidente del Lazio aveva confermato al Corriere di non esserne stato informato ma di averlo appreso dalla stampa), creando così le condizioni per lo strappo e la richiesta di farsi da parte.

 

 

marcello de angelis 4

[…] De Angelis era già finito nella bufera quando, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna, aveva sostenuto in un post l’innocenza di Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, condannati in via definitiva per l’attentato terroristico, rivendicando il diritto di esternare la sua opinione «su un evento solstiziale della nostra storia», salvo poi scusarsi con «chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni»: un passo indietro che la premier, Giorgia Meloni, deve aver sollecitato dopo il colloquio con Rocca dal quale era trapelato il suo disappunto per le parole di De Angelis.

 

Dopo aver incontrato il responsabile della comunicazione, il governatore aveva deciso di rinnovargli la fiducia […]

 

IL POST DI MARCELLO DE ANGELIS CON IL CANDELABRO YULE

[…] Archiviato il polverone sulla strage di Bologna, De Angelis è finito di nuovo al centro delle polemiche con l’accusa di celebrare sui social il criminale nazista Heinrich Himmler e le SS. Il post incriminato si riferisce a un’immagine pubblicata su Instagram lo scorso 21 dicembre che ritrae un bicchiere di vino bianco davanti a un candelabro di terracotta con la scritta: «Meglio accendere una candela... che maledire l'oscurità... Buona fine e buon inizio». Nulla di strano, se non fosse che il manufatto è lo Julleuchter, il «candelabro Yule» amato da Himmler, braccio destro di Hitler, nell'ambito del recupero delle tradizioni pagane e germaniche. Il 21 dicembre, solstizio d’inverno, era inoltre la data con cui i nazisti volevano rimpiazzare il Natale cristiano.

 

[…] De Angelis è stato contestato anche per aver fondato la band 270bis (come l’articolo del Codice penale riguardante le associazioni sovversive con finalità di terrorismo), della quale è autore e compositore, che ha nel suo repertorio brani come Claretta e Ben, Bomber nero e Settembre nero (riferimento ai terroristi palestinesi della strage di Monaco) in cui gli ebrei vengono definiti «razza di mercanti». […]

marcello de angelis canta claretta e ben al piper nel 2016 8marcello de angelis 2marcello de angelis 3marcello de angelis 1LA DUCE VITA - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”