marcello de vito virginia raggi

SCARCERATO E SCARICATO – MARCELLO DE VITO DOPO LA REVOCA DEI DOMICILIARI VUOLE PRENDERSI LA SUA VENDETTA CONTRO I 5 STELLE E PUNTA A RIENTRARE IN CAMPIDOGLIO COME PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA CAPITOLINA. NON HA MAI RINUNCIATO AL RUOLO E ASPETTA SOLO IL NULLA-OSTA DEL PREFETTO - I CONSIGLIERI DEL MOVIMENTO SONO MOLTO AGITATI E LA RAGGI NON SI FA VIVA

marcello de vito

1 – STADIO, SCARCERATO DE VITO: POTRÀ TORNARE IN COMUNE

Francesco Pacifico per “il Messaggero”

 

Una scappata veloce dal barbiere, poi una giornata la prima di nuovo da uomo libero, dopo l'arresto per la vicenda stadio e i domiciliari trascorsa dentro casa. Ma ora Marcello De Vito, già uomo di punta dei Cinquestelle, mister preferenze alle elezioni 2016, ha fissato il prossimo obiettivo: ricominciare a fare l'avvocato, ma soprattutto rientrare in aula Giulio Cesare, tornando ad occupare lo scranno più alto, quello da presidente dell'Assemblea Capitolina. Ruolo al quale non ha mai rinunciato, anche nei giorni del carcere, nonostante l'isolamento di M5S che lo vuole sospendere dal Movimento (provvedimento mai scattato ufficialmente, in realtà).

MARCELLO DE VITO A REGINA COELI

 

De Vito, per tornare a Palazzo Senatorio, aspetta solo il nulla-osta del prefetto Pantalone (previsto a breve) e il suo rientro già agita la maggioranza grillina. «Dovrebbe dimettersi lui, a questo punto», sussurrano i suoi ex amici di partito, tra imbarazzo e preoccupazione. Non sembra però averne intenzione. Al parlamentare Massimilano De Toma, che è andato a trovarlo, De Vito ha spiegato che è «determinato a riprendersi il posto sia in Assemblea capitolina sia nel suo Movimento». Ma con i vertici dei M5S ora c'è gelo.

ROBERTA LOMBARDI MARCELLO DE VITO VITO CRIMI

 

E non sarà lui a fare il primo passo per un riavvicinamento. Per ora, però, il Tribunale di Roma ha accolto le istanze dei legali di De Vito e revocato gli arresti domiciliari, perché «possono ormai considerarsi scemate le esigenze cautelari». E questo dopo 3 mesi e mezzo a Regina Coeli, altri 4 e mezzo ai domiciliari con l'accusa di corruzione: il processo inizierà il 4 dicembre.

gerarda pantalone 5

 

Nel primo giorno di libertà l'esponente grillino ha evitato i giornalisti. Attraverso il suo legale, Angelo Di Lorenzo, ha però fatto sapere: «Finalmente il mio corpo può ricongiungersi con il mio spirito che è sempre rimasto libero nonostante la mia condizione». Per concludere: «Oggi posso affrontare il processo da uomo libero, con la serenità e la consapevolezza della liceità delle mie condotte e con piena fiducia nel processo e nella magistratura».

 

IL SILENZIO DELLA RAGGI

marcello de vito virginia raggi 1

Alla notizia della revoca dei domiciliari, non è seguito alcun commento dalla sindaca Raggi né dal leader politico Luigi Di Maio, che a marzo aveva promesso che l'avrebbe «cacciato in dieci minuti». Più in generale è forte l'imbarazzo nel fronte pentastellato: emblematico che ieri non gli abbia telefonato nessun collega del Campidoglio (soltanto il consigliere Paolo Ferrara ha inviato un messaggio alla moglie). L'unico grillino a fargli visita è stato De Toma.

 

quando di battista raggi taverna di maio lombardi frongia e de vito chiedevano il carcere per marino con le arance in campidoglio

Che racconta: «L'ho trovato in gran forma in questi mesi, ha sfondato la cyclette a furia di spinning, ma ha fatto anche un grande lavoro di testa: non ha mai ceduto e non era facile». Sempre a De Toma, De Vito avrebbe raccontato che «da uomo libero, le prime cose da fare sono stare in famiglia, andare a prendere la figlia a scuola, rivedere tanti amici, spiegarmi con loro, magari davanti a un bicchiere di vino. Ma non ho fretta, ho aspettato 8 mesi...».

 

L'ISOLAMENTO

marcello de vito 18

Come detto, la prima giornata dopo la fine dei domiciliari, De Vito l'ha passata quasi interamente in casa: voleva andare a prendere la bambina a scuola, ma ha evitato per la presenza dei cronisti sotto la sua abitazione. Ha visto i suoi legali per parlare del processo e gli hanno fatto visita due amici d'infanzia.

 

Proprio l'avvocato Di Lorenzo racconta di averlo sentito «felice e frastornato, come chi esce da nove mesi d'inferno. Durante i domiciliari neppure gli amichetti della bambina potevano andare a casa loro». Per il legale «è rimasto sempre razionale. Qualche giorno fa, durante un permesso per sbrigare alcune pratiche burocratiche, eravamo assieme in macchina. Lui guardava fuori, eppoi mi ha detto: È tutto strano, ma le buche a via Nomentana sono sempre le stesse, la città è sempre la stessa».

gerarda pantalone 4

 

2 – IL RITORNO DI DE VITO SCUOTE I CINQUESTELLE «MA ORA SI DIMETTA» `

Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico per “il Messaggero”

VIRGINIA RAGGI CON LE ARANCE

 

Tanta «solidarietà umana» all'uomo, ma dai suoi colleghi nessun bentornato quando si risiederà sulla poltrona di presidente dell'Assemblea capitolina. La scarcerazione di Marcello De Vito ha preso in contropiede il Cinquestelle romano. Nelle prossime ore il Prefetto di Roma, cadute le esigenze cautelari, Gerarda Pantalone revocherà l'interdittiva prevista dalla Severino e De Vito potrà tornare al suo posto, oggi occupato da Simona Seccia. Anche perché nei nove mesi che l'hanno visto prima a Regina Coeli e poi a domiciliari, l'esponente grillino, autosospesosi dal Movimento, non si è dimesso. E nello Statuto di Roma Capitale non c'è un istituto per la sfiducia per questa carica.

virginia raggi marcello de vito

 

DIFFICILE EQUILIBRIO

Il capogruppo Giuliano Pacetti ricorda che «Marcello non è decaduto come presidente dell'aula. Quando deciderà di tornare, lo farà con quella carica. Sono felice che possa tornare a una vita normale e spero che riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti. Dal punto di vista tecnico ci sono le disposizioni della Severino e qui mi fermo».

 

Sentendo i consiglieri pentastellati in Campidoglio, si scorge imbarazzo. E non soltanto perché il prossimo 4 dicembre si aprirà il processo per corruzione nel quale De Vito è imputato in uno dei filoni per le presunte tangenti per la costruzione dello stadio della Roma. Una strategia non è stata ancora fissata, ma off records si parla di una riunione «Ma io non l'ho convocata», aggiunge Pacetti alla quale far partecipare lo stesso De Vito dove chiedergli di fare un passo indietro. Ipotesi complessa viste le distanze tra il politico e il Movimento.

 

marcello de vito virginia raggi

Le procedure per la sua espulsione non sono mai partite. Enrico Stefàno «umanamente gli augura il meglio. Ma starà alla sua sensibilità fare tutte le valutazioni del caso. Finora ha sempre dimostrato autonomia». Andrea Coia sottolinea «la presunzione d'innocenza fino al terzo grado. Da presidente, però, deve continuare a gestire l'aula garantendo terzietà». Cauto Marco Terranova: «Sono contento per la persona e spero, anzi sono certo, che esca pulito dal processo. Ma nel Movimento è ancora forte il dispiacere perché uno di noi è stato sfiorato da vicende simili.

 

Se Marcello tornerà alla presidenza, noi rispetteremo il suo ruolo, ma credo che il tutto attenga alla sua sensibilità». Aggiunge Carlo Maria Chiossi: «Ora tocca al prefetto. Sono contento per lui, perché lo considero un amico, e per il suo ritorno in Campidoglio, se viene riabilitato. Ma politicamente non so quanto sia il caso, ho qualche dubbio. Politicamente crea imbarazzo perché è persona soggetta al giudizio della magistratura». Donatella Iorio, anche lei «contenta dal punto di vista umano», dice che «le valutazioni politiche le faremo in seguito».

 

marcello de vito 19

Nello Angelucci è sicuro che «tornerà al ruolo che gli è proprio e sono felice per lui e la sua famiglia. Ma dico che, come in passato, dovrebbe essere mantenuta quanto meno la sospensione dal gruppo fino alla fine del processo». Non vede «imbarazzi sul fronte amministrativi» Paolo Ferrara, che ieri ha mandato un sms alla moglie di De Vito. «Ma politicamente dovremo parlare del caso».

raggi arancemarcello de vito 22marcello de vito 12marcello de vitomarcello de vito 1DE VITOmarcello de vito con la moglie giovannamarcello de vito 16marcello de vito 17marcello de vito 15marcello de vito 14marcello de vito 10marcello de vito 11marcello de vito 13marcello de vito 4marcello de vito 5marcello de vito 9marcello de vito 8marcello de vito 6marcello de vito 20marcello de vito 3marcello de vito 2marcello de vito 23marcello de vito 26marcello de vito 21

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)