meloni marchini

LA MARCIA SU ROMA – LA MELONCINA DICE CHE MARCHINI È TROPPO SNOB PER VINCERE E “ARFIO” LE RISPONDE CON UNA STILETTATA: “LA MIA LISTA NON È NATA NEI SALOTTI E IN 4 MESI PRESI IL 10% A PARTIRE DA QUARTIERI POPOLARI COME LA GARBATELLA'' (RIONE DI GIORGINA) – MEZZA FORZA ITALIA CONTRO IL NIET A MARCHINI

1. IL VETO SU MARCHINI, UN PEZZO DI FI NON CI STA

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera

 

giorgia meloni a matrix momento di abbioccogiorgia meloni a matrix momento di abbiocco

Il giorno dopo l'incontro con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che ufficializza il nuovo patto di alleanza nel centrodestra, Silvio Berlusconi ha poca voglia di rituffarsi nelle trattative per le Amministrative o nelle beghe di un partito in crisi di nervi al solo annuncio di possibili nuove nomine interne. Chi lo ha incontrato, ha trovato il leader molto arrabbiato per la richiesta di rinvio a giudizio nel processo Ruby Ter, e con poche novità concrete da annunciare per il futuro.

giorgia meloni in treno con il gatto giorgia meloni in treno con il gatto


Nel vertice di mercoledì la vera intesa si è registrata sul metodo - no a nomi per le Amministrative che non siano condivisi da tutti -, ma si è ancora lontani dall' indicarli. Se però quello di Alessandro Sallusti per Milano resta in pole position: le voci «mi fanno onore» - commenta il direttore del Giornale -, «se sono rose fioriranno, però al momento non c'è nessuna candidatura».


In FI Berlusconi non vorrebbe archiviare l'ipotesi Alfio Marchini, che permetterebbe di aggregare l' intera area moderata, ma in Fratelli d' Italia continuano a fare muro: «Con lui si perde, serve un candidato condiviso: immagino le periferie che votano un dandy giocatore di polo», insiste Ignazio La Russa.

 

giorgia meloni in treno con il gatto  4giorgia meloni in treno con il gatto 4

Non escludendo che alla fine possa essere la Meloni a scendere in campo. D' altra parte, è la stessa Meloni a non scartare l' ipotesi: se non si trovasse un altro nome su cui convergere tutti (nei discorsi in casa forzista torna ad affacciarsi anche quello di Franco Frattini), alla fine la leader di FdI potrebbe dare la sua disponibilità «a precise condizioni e con precise garanzie». Anche perché i sondaggi, a oggi, sono incoraggianti: arriverebbe facilmente al secondo turno, anche se la sfida sarebbe molto difficile.

giorgia meloni con il gatto giorgia meloni con il gatto


Con Marchini si è da tempo schierato il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani: «Vogliamo vincere a Roma e FI deve dialogare con lui».


Pienamente sintonizzato Maurizio Gasparri (FI). È improbabile che il nodo si sciolga a breve, come quello per le altre grandi città al voto, Bologna (dove la Lega insiste per la sua candidata) e Torino (Berlusconi continua a premere per Osvaldo Napoli). E complicato sarà anche costruire il puzzle delle alleanze sul territorio, vista la rispettiva contrarietà a stringerle con Raffaele Fitto (la cui componente alla Camera ieri è passata al Misto con 11 deputati), Flavio Tosi e altri possibili partitini di destra da parte di Berlusconi, Salvini e Meloni.

 

In questo clima, sembra per ora decaduta l' ipotesi che Berlusconi aveva accarezzato di nominare tre coordinatori per il Nord, il Centro e il Sud: Mandelli, Cicu e Gibiino. «Non entro nella giostra del toto nomi, semmai penso si debba riflettere su quale percorso avviare per arrivare alla scelta di chi debba avere responsabilità nel partito», consiglia Giovanni Toti.

alfio marchini (2)alfio marchini (2)

 

 

2. «IO FORTE PURE ALLA GARBATELLA CHE AUTOGOL PER I PARTITI SPARTIRSI LE CITTÀ A TAVOLINO»

Alessandro Capponi per il “Corriere della Sera”

 

alfio marchini auguri all auditorium  3alfio marchini auguri all auditorium 3

«È un autogol dare la sensazione che i partiti si spartiscano a tavolino le sorti dei cittadini...».
Alfio Marchini si candiderà a Roma, con o senza centrodestra. Certo l' imprenditore che due anni fa, candidandosi da sfavorito al Campidoglio, ottenne il dieci per cento dei voti dei romani sa bene che nel vertice dell' altra sera Silvio Berlusconi (che lo stima e avrebbe voluto candidarlo) non ha ancora convinto Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Anzi per ora, secondo indiscrezioni, i nomi dei candidati a Milano, Torino, Napoli, Bologna e, appunto, Roma, saranno scelti in quelle stesse stanze, senza primarie.

Marchini, cosa ne pensa?
«È un autogol dare la sensazione di spartirsi a tavolino i destini delle città. La lista Marchini non è nata in un salotto ma dal verdetto delle urne. Nel 2013 centinaia di migliaia di romani hanno messo la loro firma sul nostro cuore. In due anni siamo cresciuti in città con una opposizione dura e costruttiva e solo grazie a noi oggi Ignazio Marino non è più sindaco».

ALFIO MARCHINI CON LA REGINA ELISABETTAALFIO MARCHINI CON LA REGINA ELISABETTA


Però risponda: niente primarie e nomi dei sindaci stabiliti dai leader.
«Capisco l' arroccamento dei partiti ma a Roma il civismo è già realtà politica da due anni ed è strepitoso come il partito dell' ex sindaco Gianni Alemanno si permetta di affibbiare patenti e giudizi».


Sembra che Giorgia Meloni abbia detto che con lei che è ricco e che proviene da una famiglia vicina al Pci, in periferia non ci sarebbe speranza di vittoria.
«Non rispondo alle polemiche soprattutto quando prendono spunto da luoghi comuni e non da atti politici realizzati in questi anni. Mentre gli altri criticano continuo a pensare a come risolvere i problemi dei romani: trasporti, rifiuti, campi rom, sicurezza ed economia da far ripartire».

marchini alfio pzmarchini alfio pzignazio la russa salutaignazio la russa saluta


Anche Ignazio La Russa sostiene che con lei si perde.
«Bah, tre anni fa dicevano che avrei preso massimo l' uno per cento. In soli quattro mesi andò dieci volte meglio a partire da quartieri popolari come la Garbatella (che poi è il quartiere nel quale Giorgia Meloni è cresciuta, ndr ). I partiti non vanno criminalizzati ma noi siamo per una proposta politica di discontinuità con un sistema che ha generato macerie e degrado morale, culturale ed economico».

Come giudica il fatto che Roma, la capitale del Paese, sia inserita in questo schema?
«Rispetto le esigenze in vista del 2018. Ma ai romani di Milano, Torino o Napoli interessa assai poco. Oggi vogliono innovare rispetto a formule che hanno fallito la prova del governo della città».

Lei si candida in ogni caso?
«Certo, a Roma serva una proposta di cambiamento e non una avventura. Non è il momento dei populismi di destra o di sinistra, di confusione: occorre un estremismo del buon senso,una virtù che i romani hanno da secoli».

Estremisti di buon senso?
«Nella campagna di due anni fa siamo stati gli unici a non aver fatto promesse da marinai denunciando il dissesto della città».

Ma con un candidato del centrodestra e lei in campo il cosiddetto voto moderato non rischia di disperdersi?
«È evidente».

Civismo contro i partiti, quindi?
«Il civismo spero torni ad ossigenare la politica così come nelle migliori tradizioni della Repubblica».

IGNAZIO MARINO GIANNI ALEMANNO ALFIO MARCHINI A DOMENICA LIVE IGNAZIO MARINO GIANNI ALEMANNO ALFIO MARCHINI A DOMENICA LIVE


L' Italia e Roma vivono adesso la paura dell' Isis.
«Oggi la priorità è mettere intorno a un tavolo Iran e Arabia Saudita coinvolgendo i Paesi islamici e le loro intelligence contro chiunque voglia distruggere un Paese, da Israele alla Francia: sono amici e la lealtà si dimostra con i fatti».


Ma a Roma, intanto, la gente ha paura.
«Certo, adesso è entrata in scena una paura superiore che enfatizzerà le altre, tipiche in un Paese in crisi da anni e con un tema di migrazione esplosivo. L' errore più grande che i partiti possano commettere è chiudersi, quando invece è tempo di unire e aprire per rafforzare la nostra comunità»

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…