marine le pen daniela santanche

L'ITALIA S'È DESTRA - IN BARBA AL BANANA, LA SANTADECHÉ ATTOVAGLIA A CASA SUA SALVINI, WILDER, GIORGIA MELONI, LA RUSSA. L'OSPITE D'ONORE È MARINE LE PEN. MA NON DITELE CHE DANIELONA VUOLE PUBBLICARE IN ITALIA ''CHARLIE HEBDO'' (CHE NON SBERTUCCIA SOLO GLI ISLAMICI)

1. UN ANNO FA - SANTANCHÈ: "VOGLIO PUBBLICARE CHARLIE HEBDO IN ITALIA"

Luca Romano per www.ilgiornale.it del 9 gennaio 2015

 

DANIELA SANTANCHE VUOLE PUBBLICARE CHARLIE HEBDO DANIELA SANTANCHE VUOLE PUBBLICARE CHARLIE HEBDO

"Il vile attentato alla libertà di stampa e al pluralismo dell’informazione merita una risposta che vada oltre la denuncia e gli attestati di solidarietà. Visibilia Editore propone che in ogni Paese Europeo ci siano editori coraggiosi che diventino licenziatari di Charlie Hebdo in modo che il settimanale diventato simbolo della libertà abbia la possibilità di diffondersi oltre i confini francesi e si moltiplichi in tutta Europa. Visibilia Editore ha già avviato i contatti per essere partner in Italia". A dirlo è Daniela Santanchè (Fi), Presidente di Visibilia Editore. L'esponente forzista ha poi ribatito la sua opinione scrivendola su Twitter.

 

 

2. LA STRATEGIA DEGLI AZZURRI VICINI ALLA LEGA - SALVINI, LE PEN, MELONI E IL PRANZO A CASA SANTANCHÉ

MARINE LE PEN A CASA SANTANCHEMARINE LE PEN A CASA SANTANCHE

Marco Cremonesi per il ''Corriere della Sera''

 

Il tavolo della nuova destra (non solo) italiana si apparecchia a casa Santanché. A Milano, zona piazzale Baracca, intorno al tavolo ci sono Matteo Salvini, la leader del Front national Marine Le Pen, il fondatore del Partito per la libertà olandese Geert Wilder, i Fratelli d' Italia Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, e per Forza Italia l' eurodeputata Licia Ronzulli e il segretario milanese Luca Squeri. Non Silvio Berlusconi, non la responsabile lombarda Mariastella Gelmini.

 

CHARLIE HEBDO MARINE LE PENCHARLIE HEBDO MARINE LE PEN

Se quello apparecchiato ieri assomiglia molto al tavolo del centrodestra, magari anche europeo, è evidente che le assenze disegnano una linea di frattura che passa in Forza Italia. Se la stessa Le Pen ha chiesto notizie di un Silvio Berlusconi poco presente sulla scena, la visita degli euroscettici ha soprattutto dato nuova allure a Salvini, con il riconoscimento da parte di partner non irrilevanti: partiti che nei loro paesi prendono il 30% dei voti. Insomma, il bacino gravitazionale salviniano, con ieri, pare aumentato.

 

Anche perché nel partito del Cavaliere si sente la mancanza del Cavaliere. Sempre di più. «Ma in sua assenza - dice qualcuno - noi dobbiamo camminare da soli». E se Salvini, leader in pectore della nuova alleanza, appare infastidito dall' atteggiamento di Berlusconi, tra gli azzurri non sono in pochi ad ascoltarlo. Ultimo motivo di irritazione sono state le dichiarazioni del Cavaliere sui possibili candidati a Roma (Bertolaso), Milano (Parisi) e Bologna (Sgarbi). Ieri mattina, il leader leghista non ha nascosto il fastidio: «Le cose di Berlusconi chiedetele a Berlusconi. Io mi chiamo Salvini». Al di là del metodo, sui nomi potrebbe essere d' accordo? «Io sono d' accordo con me stesso e i nomi non sono quelli».

MARINE LE PEN E MATTEO SALVINIMARINE LE PEN E MATTEO SALVINI

 

A prescindere dalle personalità chiamate in campo, a non piacere è stata la sortita: «Ma come? - protesta un salviniano doc - Il centrodestra continua a non schierare candidati, e Berlusconi lancia nomi con leggerezza come se il problema fosse uno scherzo?». La speranza delle tifoserie è che nell' incontro di domani tra i due leader, prima o dopo il derby Milan-Inter, la questione dei candidati possa fare qualche passo avanti.

MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN A MILANOMATTEO SALVINI E MARINE LE PEN A MILANO

 

Ma la scarsa iniziativa politica di Forza Italia preoccupa soprattutto Forza Italia. Non c' è solo la paura che i leghisti facciano scorrerie nell' elettorato che fu azzurro. Il fatto è che nel partito va consolidandosi un' area che punta le sue fiches sulla nuova eurodestra che sta costruendo Salvini. Attenzione: non estrema destra.

 

Il leader leghista, nell' incontro di ieri, è stato ben attento a non tingersi troppo di nero. Ma anzi a porsi come nemico in qualche modo «laburista», delle «eurocrazie»: «Stiamo difendendo il lavoro. Compito che un tempo fu delle sinistre e dei sindacati».

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…