ignazio marino

MARINO, LO VEDI LO SCONTRINO? – IL SINDACO SALUTISTA MAGNA COME UN CINGHIALE – DECINE DI CENE E PRANZI IN RISTORANTI DI LUSSO CON FANTA-OSPITI ISTITUZIONALI – TANTO PAGAVA IL CAMPIDOGLIO

Giovanna Vitale per “la Repubblica

 

IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO    IGNAZIO MARINO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Troppe cose non tornano nelle spese di rappresentanza sostenute dal sindaco Ignazio Marino con la carta di credito del Campidoglio. Cene istituzionali nei weekend o nei giorni di festa, spuntini serali fatturati cinque mesi dopo averli consumati, convivi con medici del Gemelli, chirurghi stranieri e parlamentari vari, avvenuti di preferenza nel ristorante sotto casa.Un lungo elenco di stranezze, di cui il sindaco potrebbe dover rispondere davanti ai giudici penali e contabili.

 

Già a partire da stamattina, infatti, una pioggia di esposti si abbatterà sulle procure di Piazzale Clodio e Viale Mazzini. Dove tutte le opposizioni — da Fratelli d’Italia ai forzisti, passando per il M5S e Lista Marchini — hanno intenzione di recarsi per fare chiarezza sui costi e il plafond mensile della carta di credito («Aumentato da 10mila a 50mila euro») utilizzata dal primo cittadino in due anni. Un «uso disinvolto di soldi pubblici per fini privati» che, secondo gli accusatori, potrebbe configurare i reati di abuso d’ufficio e peculato.

IGNAZIO MARINO DOPO LA TINTAIGNAZIO MARINO DOPO LA TINTA

 

Effettivamente, spulciano le quasi 500 pagine di estratti conto bancari, scontrini, ricevute di ristoranti e giustificativi forniti da Marino per missioni e colazioni di lavoro, emerge più d’una bizzarria. Specie per le numerose cene consumate in quel di Roma. A cominciare dai 260 euro per 6 persone all’Antico Girarrosto Toscano la sera di Santo Stefano 2013: nella sua dichiarazione ufficiale l’inquilino del Campidoglio sostiene di aver ospitato «alcuni rappresentanti della stampa per illustrare le iniziative dell’amministrazione a carattere sociale per il periodo natalizio».

 

Ora, a parte la stravaganza di invitare a cena dei giornalisti per presentare eventi natalizi a Natale già passato, fino a ieri il titolare del locale — che adesso dice di non ricordare più con chi fosse il sindaco — era certo che Marino avesse gozzovigliato lì con la famiglia, come peraltro fa sovente, abitando l’anziana madre a pochi passi di distanza.

ANTICO GIRARROSTO TOSCANO ROMAANTICO GIRARROSTO TOSCANO ROMA

 

Il problema è che molti di questi banchetti “istituzionali” — ma sarà certamente un caso — si svolgono sempre, o quasi sempre, di sabato o domenica, nei pressi della dimora sua o dei parenti. Come il rinomato “Archimede a Sant’Eustachio”, in piazza dei Caprettari 83, non più di 100 metri e un minuto a piedi da casa Marino, trasformato in una sorta di mensa serale per lui e i suoi ospiti. Almeno una trentina in 25 mesi le cene organizzate tra le boiserie, la saletta privata e l’ampio dehor della trattoria tipica romana.

 

È lì per esempio che il chirurgo dem ha invitato, «per motivi istituzionali », la sera di sabato 21 settembre 2013 «un rappresentante del policlinico Gemelli» per 91 euro, come pure diversi parlamentari della Repubblica, incontrati almeno una decina di volte tête-à-tête . Una fatalità, quella di cenare lavorando nei giorni festivi o prefestivi, che ricorre di frequente nelle ricevute consegnate in Campidoglio.

RISTORANTE ARCHIMEDE A SANT'EUSTACHIO ROMARISTORANTE ARCHIMEDE A SANT'EUSTACHIO ROMA

 

Era di nuovo sabato sera il 28 giugno 2014, nel pieno del ponte di San Pietro e Paolo, quando Marino ha mangiato con «un senatore della Repubblica» al Cybo di Via di Tor Millina per 197 euro scontati a 100. Mentre domenica 8 dicembre 2013, festa dell’Immacolata, ha invitato «due giornalisti della stampa estera» allo Zen Sushi per 134,50 euro. E chissà chi sono «i due illustri scienziati e un loro accompagnatore, incontrati per discutere di un progetto per la città» a cena domenica 19 aprile 2015 alla Casa delle Coppelle per 180 euro.

 

IGNAZIO MARINO E OBAMAIGNAZIO MARINO E OBAMA

La medesima cifra spesa sabato sera 1° novembre 2014 con «quattro operatori del settore sanitario». Mentre domenica 8 settembre 2013 ha pagato 65 euro al Daruma Sushi per cenare con «un rappresentante di una Onlus », fatturandoli però 5 mesi dopo, il 27 febbraio 2014.

 

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