la figlia di latorre su fb

MARÒ CHE CASINO - IL FUCILIERE LATORRE, COLPITO DA ISCHEMIA, STA MEGLIO. MA LA FIGLIA SI SFOGA SU FACEBOOK: “ITALIA DI MERDA, MI FAI SCHIFO. LI AVETE LASCIATI LÌ FINO A FARLI AMMALARE” - PRESTO IL RICORSO ALL’ARBITRATO

1. E LA FIGLIA ESPLODE: “ITALIA, MI FAI SCHIFO”

Da “La Stampa

 

Salvatore Girone Massimiliano LatorreSalvatore Girone Massimiliano Latorre

La figlia 20enne di Massimiliano Latorre, Giulia, si è sfogata su Facebook dopo aver appreso la notizia: «Italia di m..., mi fai schifo. Mio padre ha l’ischemia. Vi preoccupate di portare qui gli immigrati che bucano le ruote perché vogliono i soldi e non vi preoccupati dei fratelli che combattono per voi». Si è aggrappata all’ironia: «Che bella notizia... E l’Italia li lascia ancora lì a tal punto di farli ammalare. Bravi, bravi»

 

 

2. IL MARÒ LATORRE COLPITO DA ISCHEMIA “ATTACCO LEGATO ALLO STRESS CRONICO” IL FUCILIERE IN OSPEDALE MA ORA STA MEGLIO. IL MINISTRO PINOTTI VOLA A NEW DELHI

Grazia Longo per “La Stampa

 

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

La retromarcia su Facebook di Giulia Latorre, dopo che il padre le ha telefonato per tranquillizzarla e indurla «a mantenere la calma e il low profile che abbiamo sempre avuto in questo dramma». 

 

Il volo immediato in India del ministro della difesa Roberta Pinotti, concertato insieme al premier Matteo Renzi, per controllare personalmente le condizioni del fuciliere della Marina, arrestato nel febbraio 2012 insieme al collega Salvatore Girone dopo la morte di due pescatori indiani. E poi, tutta la girandola di dichiarazioni sull’impegno del governo per riportare a casa i due marò e le polemiche, da parte delle opposizioni, su un ritardo prolungato all’infinito. 

 

I DUE MARO GIRONE E LATORRE I DUE MARO GIRONE E LATORRE

L’unica buona notizia, per ora, è che Massimiliano Latorre è fuori pericolo: sia i medici del reparto neurologico dell’ospedale di New Delhi, sia quelli dell’Umberto I di Roma, partiti insieme al ministro, lo considerano «in condizioni stazionarie, non gravi, nonostante la necessità di cure appropriate e di costante osservazione». Quanto al suo rimpatrio per ragioni sanitarie, la partita è ancora tutta da giocare.

 

GIULIA LATORRE FACEBOOKGIULIA LATORRE FACEBOOK

Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha contattato la compagna del marò, Paola Moschetti, per esprimerle la vicinanza sua e dell’esecutivo: «Sono vicina a Massimiliano Latorre cui auguro con tutto il cuore di rimettersi al più presto. Seguiamo ogni giorno il caso dei due fucilieri di Marina con l’obiettivo di riportarli in Italia: per il governo è una priorità. E come sempre, il ministero degli Esteri e tutte le sue strutture sono al lavoro per assistere al meglio i due militari e le loro famiglie».

LA FIGLIA DI LATORRE SU FB LA FIGLIA DI LATORRE SU FB

 

Latorre (assistito dall’avvocato Massimo Saracino) e Girone - in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie - vennero arrestati (durante il governo Monti) per un episodio avvenuto in acque internazionali. Uno dei primi a soccorrere Latorre è stato proprio l’amico Salvatore Girone, insieme alla moglie Vania. Tanto che lo stesso ministro della Difesa li ha ringraziati «per l’estrema solidarietà e la vicinanza». Preoccupato è anche Alessandro Girone, fratello di Salvatore: «La situazione è abbastanza seria, Massimiliano ha avuto un ictus in una zona profonda del cervello. So che si è svegliato e ha parlato, ma non è ancora al 100%». 

NARENDRA MODI INDIA NARENDRA MODI INDIA

 

L’ischemia transitoria si è verificata a poca distanza dai festeggiamenti per il tredicesimo compleanno di Tommaso - Tommy - il figlio di minore di Latorre, in India fino a tre giorni fa insieme alla sorella Giulia. Che ora urla la sua furia e il suo sdegno su Fb. «Complimenti Italia, ci state portando alla morte per tante cose!». Ma poi la riflessione ha il sopravvento e, sempre su Facebook, dichiara: «Mi ha telefonato papà e mi ha detto che mi ama». Alla preoccupazione per la salute del padre si aggiunge, inoltre, quella per la propria, a causa di un piccolo incidente con la moto avvenuto ieri pomeriggio.

 

Roberta Pinotti Roberta Pinotti

Intanto, secondo il professor Paolo Maria Rossini, ordinario di neurologia e direttore dell’Istituto di neurologia del Policlinico Gemelli «il malore del marò potrebbe essere legato allo stress cronico che può essere all’origine di attacchi ischemici cerebrali transitori come il suo». E mentre prosegue l’attività diplomatica del nostro Paese, si intensificano anche le polemiche. Da La Russa a Gasparri, passando per i grillini, è tutto un coro di critiche.

 

Tra le più agguerrite, quella della presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni: «Renzi, Pinotti e Mogherini: basta idiozie. Se il governo vuole riportare davvero i marò in Italia lanci immediatamente l’ultimatum a Nato, Onu e Unione Europea: il ritiro immediato dei contingenti militari italiani da tutte le missioni di pace».

 

 

3. NON SI PUÒ PIÙ PERDERE TEMPO - LA SCELTA DELL’ARBITRATO È VICINA

Danilo Taino per “Il Corriere della Sera

 

La storia e la cronaca non hanno i tempi della politica e della burocrazia. Spesso accelerano e sorprendono. Nella notte tra domenica e lunedì, nell’ambasciata italiana di New Delhi, si sono prese carico della vicenda dei due marò. Nella forma drammatica dell’ischemia di Massimiliano Latorre, hanno introdotto una nuova dinamica nel caso dei due pescatori indiani uccisi il 15 febbraio 2012, della cui morte Latorre è accusato assieme al commilitone Salvatore Girone. L’urgenza di prendere iniziative per portare al più presto i due fucilieri di Marina fuori dall’India a questo punto diventa pressante.

giorgia melonigiorgia meloni

 

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha detto che la vicenda è una priorità «ancora più oggi alla luce di quanto avvenuto e della situazione di difficoltà che si è creata». Si tratta ora di stabilire come la vicenda di domenica notte cambi il quadro di un caso che si trascina da oltre due anni e mezzo senza che i due militari abbiano avuto un giusto processo, nonostante le assicurazioni prodotte dalle autorità indiane.

 

Al momento, gli elementi importanti che la crisi di Latorre mette in movimento sembrano essere due. Il primo è l’accelerazione che può prendere il contenzioso tra Roma e Delhi sulla vicenda. L’Italia rifiuta la giurisdizione indiana, sia perché ritiene che quel 15 febbraio i marò fossero in missione ufficiale, coperti dall’immunità data dalla loro funzione e quindi da processare in Italia o in un tribunale terzo, sia perché la giustizia indiana ha dimostrato di non essere in grado di istruire un processo capace di dare garanzie di imparzialità e di rapidità.

 

giorgia melonigiorgia meloni

L’ultima volta nell’autunno scorso, aveva assicurato che una soluzione sarebbe stata «fast and fair», rapida e giusta. Da allora, niente è successo. Ora, il malore di Latorre può essere considerato — anche se gli indiani potrebbero contestare questa lettura — il risultato di uno stress cronico provocato dalla situazione non solo di pseudo-cattività dei due militari (obbligati a risiedere a Delhi, nell’ambasciata italiana) ma anche di quotidiana incertezza sul loro futuro.

 

Si tratta di una tesi forte che può essere messa sul tavolo del governo di Narendra Modi per forzarlo ad aprire un canale di colloquio diplomatico che il primo ministro indiano finora non ha escluso ma che nemmeno ha attivato.

 

Soprattutto, la condizione di grave disagio dei due fucilieri — va ricordato anche il messaggio video altamente emotivo prodotto da Girone lo scorso 2 giugno — può essere un’argomentazione decisiva quando l’Italia dovesse decidere, a questo punto in tempi decisamente brevi, di ricorrere a un arbitrato internazionale sulla base dell’Annex 7 dell’Unclos, la Convenzione delle Nazioni Unite sulla legge del mare.

mogherini on the beachmogherini on the beach

 

Il quale Annex 7 contempla anche l’eventualità di misure provvisorie determinate da situazioni particolari, come potrebbe essere lo stato di stress continuo dei due fucilieri.

 

Una misura provvisoria potrebbe essere quella, decisa da una corte internazionale, di permettere a Latorre e Girone di lasciare l’India per andare in un Paese terzo in attesa del processo. Questa ipotesi di ricorso all’arbitrato è da sempre sul tavolo: ora diventa di attualità e paradossalmente ha una maggiore forza giuridica.

 

La seconda dinamica importante messa in moto dal malore di Latorre riguarda la scelta del ministro che dovrà sostituire Federica Mogherini agli Esteri quando questa assumerà la funzione di Alto rappresentante della politica estera della Ue.

 

FEDERICA MOGHERINIFEDERICA MOGHERINI

Essendo la questione marò uno degli elementi centrali della politica estera italiana dei prossimi anni, sul quale si determinerà una parte consistente della reputazione e della credibilità internazionali del Paese, sembra naturale che il prossimo ministro degli Esteri debba essere individuato e indicato in tempi brevi e che sia qualcuno che ha una forte sensibilità rispetto alla vicenda, in termini di conoscenza del dossier diplomatico e giuridico. La continuità d’azione, in questo caso, può rivelarsi decisiva.

L’angosciosa notte di domenica costringe politici e funzionari a non perdere più un minuto.

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…